MONUMENTO AI CADUTI PRIMA GUERRA MONDIALE

 

MONUMENTO AI CADUTI

DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE


Terminata la guerra, il cav. Luigi Pacini, di Ghivizzano, fu sollecito a diffondere l’idea di un monumento per onorare i caduti per la patria.

Per prima cosa occorreva una piazza e certamente il posto più idoneo era il terreno, all’Osteria, a sinistra della strada per la stazione ferroviaria di proprietà di Pellegrino Puccini regio console italiano in Colombia.

Egli aveva sposato la sorella Ersilia del cavalier Luigi Pacini al quale il proprietario del terreno, per amor patrio, inviasse una procura che fu inserita nell’atto di donazione redatto dal notaro Giuseppe Pellegrini di Piano di Coreglia in data 26 agosto 1921.

Il terreno venne così trasformato in piazza che prese il nome di “Quattro Novembre” per accogliere il monumento che fu inaugurato nel 1922.

( Da un documento del Comune di Coreglia si dice che con atto rogato dal Notaro Pellegrini in data 27 settembre 1921 i Sigg.ri Alberto Puccini e Pellegrino Puccini donarono al Sindaco del Comune di Coreglia Antelminelli, in rappresentanza della frazione di Ghivizzano, la proprietà di due terreni in fondo alla Via di Piano, loc. Vetta, con l’obbligo di realizzarvi una piazza pubblica su cui erigere un monumento in onore ai caduti di guerra)

Posa della prima pietra del monumento

Inaugurazione monumento ai caduti 1922



Il marmo fu donato dalla società “Montecatini” e il monumento è alto oltre quattro metri e rappresenta una donna, la madre Italia che si appoggia con la destra all’asta della bandiera e col braccio sinistro sostiene un soldato morto.

Sul marmo furono incisi i nomi dei soldati morti:

Ferrari Raffaello – Puccini Amos – Raffaelli Lorenzo – Lucchesi Giov. Crisostomo – Giacomelli Angelo – Dini Pietro – Ferrari Modesto – Marchetti Giulio (in tutto 8)

a cui però si aggiunse il nome di Pietro Rigali, volontario nell’esercito statunitense caduto a Verdum (Francia) nel 1918.

(nb: I soldati morti di Ghivizzano furono 7 come risulta da un documento lasciato da Don Tofani (il soldato Marchetti Giulio, come Gonnella Amedeo appartenevano alla frazione di Gromignana le loro famiglie,durante la guerra, avevano preso domicilio a Ghivizzano.)


Al termine della seconda guerra mondiale, nell’altra facciata, furono incisi i nomi dei caduti, dispersi e deportati del conflitto 1940-1945:

Morti

Serg.Maggiore Ferrari Giovanni – serg. Santi Giovanni

Soldati: Agostini Gregorio – Berti Giulio(in altro articolo riportiamo la comunicazione alla famiglia della sua morte)

Berni Armando – Bertini Corrado – Biondi Marino – Bonelli Mario – Franceschini Filiberto – Giovannetti Giovanni – Natucci Miledo – Pierantoni Giovanni.

Dispersi

Cap.maggiore Santi Antonio

Soldati: Cipriani Pietro – Donati Castruccio – Giannelli Agostino – Giannelli Giuseppe – Parducci Nibi – Rinaldi Aldo – Trafieri Casimiro.

Deportati

Casciani Salvatore – Tommasi Pietro


Su un lato si ricorda

Pietro Rigali soldato dell’esercito americano che combatte in terra di Francia cadde sui campi gloriosi di Verdum il 13 ottobre 1918 immolando sacro sangue italico alla vittoria alle armi alleate.




Quattro vecchie foto nel tempo




Nell’anno 1954, l’associazione nazionale combattenti deliberò di trasferirlo sul lato sinistro nel piazzale della chiesa del Sacro Cuore motivandolo in quanto la piazza aveva perduto il decoro e il rispetto dovuto al sacro monumento. (da un articolo del maggio 1954 si ricorda che il monumento tolto dalla piazza, con affrettato zelo, giace in letargo, ricoperto di stuoie, e ancora non si vede una adeguata sistemazione sul piazzale della Chiesa del Sacro Cuore, richiamando a porre mano a questa doverosa opera senza attendere oltre.)

Monumento smontato in temporaneo letargo al Sacro Cuore



Da un articolo del giugno 1955

Si ricorda che i Consiglieri Comunali di Ghivizzano a nome di tutta la popolazione ringraziano la signora Zaira Ferrari nei Guerra per la sua opera veramente encomiabile nella ricerca di fondi per la riparazione del Monumento degli eroici caduti, che dall’ultima guerra aveva sofferto gravi danni.

La signora Zaira colla sua colletta, fatta tra gli emigrati, ha racimolato ben 155 dollari.

Il monumento così restaurato è stato inaugurato alla presenza del Prefetto di Lucca il 19 giugno 1955.

Questa comunicazione è firmata dal Sindaco Alessandri Romano e dai consiglieri Carlo Puccini,Poli Michele e Brunero Moruzzi.


ANNIVERSARIO DELLA VITTORIA

4 NOVEMBRE 1956

La sezione combattenti ha celebrato il 4 novembre l’Anniversario della Vittoria con un corteo dalla piazza IV Novembre e composto dai combattenti, dai bambini della scuola e da un numeroso popolo, verso la chiesa del Sacro Cuore dove è stata celebrata la Santa Messa in suffragio dei caduti delle due guerre, per poi deporre due corone di alloro: una davanti al Monumento dei Caduti ed una al centro del Parco della Rimembranza mentre la banda faceva risuonare le note dell’inno della Vittoria: “il Piave”

Seguiva a mezzogiorno un frugale banchetto per tutti i combattenti.


Da un articolo dell’Eco di Ghivizzano del luglio 1960


4 Novembre 1918” Ricordate?

Alle 15 di quel 4 novembre 1918 dovevano cessare le ostilità; così era stabilito nei patti dell’armistizio.

Mancavano pochi minuti allo scoccare dell’ora...il nemico era ancora là protetto da fitte siepi di mitragliatrici che sbarravano la strada…. In un attimo fu deliberato l’assalto e la carica. Gente a piedi o a cavallo mossero in un solo impeto. Cedette all’urto fulmineo l’ultimo ostacolo che ci separava dalle terre profanate; poi scoccò l’ora: il vinto alzo la bandiera bianca , i morti coprirono l’erba, gli ultimi morti della guerra...e furono i morti di Paradiso!!

Non ancora abbiamo dimenticato quei giorni, non ancora abbiamo dimenticato quei morti.

Nè la figura di questo soldato scolpito sul marmo nell’umile divisa del fante. I vecchi combattenti porteranno ancora fiori e alloro sul suo monumento, sventoleranno ancora le bandiere della patria perché la Padria non può dimenticare chi donò la giovinezza per lei.

Ora la piazzola dove sorge la chiesa sembra che abbia mutato volto; ha un aspetto di bellezza e di decoro. Alberi e alloro verdeggiano in ogni stagione a gloria del monumento e sembrano addolcire il silenzio del luogo e il grigiore delle pietre.

Solo, che ora, nella piazza c’è un senso di tristezza fragile e malata come nelle cose intorno.

Rina Franceschini


Nell’anno 2000 per interessamento e a loro spese i signori Bellandi Elso e Tarquinio Rossi fecero ripulire il monumento riportandolo al suo splendore marmoreo.


Riqualificazione della Piazza IV Novembre

Nella primavera del 2005 è stata riqualificatala Piazza IV Novembre con rifacimento della pavimentazione in conglomerato colorato e masselli autobloccanti, con guida in pietra, e posizionati elementi di arredo su progetto dell’Architetto Leandro Martinelli e ritorno al centro della piazza del monumento ai caduti.

In una assemblea pubblica, presso la sede comunale distaccata, il 15 luglio 2004, la popolazione ha espresso gradimento e consenso.

Nel novembre 2007 con la piazza ristrutturata il monumento fu riportato al centro di essa come i promotori avevano desiderato.

Una lapide, posta sul muro del “Circolo Unione e Progresso” (oggi ristrutturato come farmacia e studi medici ad opera del dott. Toti Giuseppe) ricorda il dono del terreno fatto dal sig. Puccini Pellegrino ( non deve trarre in inganno la data dicembre 1928 che si riferisce alla collocazione della lapide stessa e non all’atto di donazione avvenuto in data 26 agosto 1921).




Quattro momenti del ritorno del monumento in mezzo alla  nuova piazza


Il 4 novembre del 2007 ad opera della ditta Dini Marmi il monumento fa ritorno nel centro della piazza IV Novembre.

La piazza è stata riqualificata con la zona centrale appositamente rialzata per posizionare meglio il monumento e ai lati rinnovata con marciapiedi e divisione dalla via per la stazione con bordura di piantine.

Alla cerimonia , iniziata con una sfilata partita dalla sede distaccata del Comune, ha preso parte la Banda musicale “Catalani” di Coreglia seguita da molti paesani e dalla deposizione di una corona di alloro a memoria dei caduti.

Nell’occasione hanno preso la parola il sindaco Funai Robledo, il senatore Poli Nedo e il consigliere regionale Marco Remaschi.













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