STORIA DELLE CAMPANE DELLA CHIESA PARROCCHIALE

 

STORIA DELLE CAMPANE

DELLA CHIESA PARROCCHIALE


Nel primo campanile le campane erano solo due e la “piccola” si era rotta staccandosi dal perno (dal “mozzato”) su cui gira la campana precipitando sul pavimento, e veniva richiesto un sussidio per rifonderla.

Questo da una lettera del fabbro Pellegrino Puccini nell’anno1835.


La torre campanaria è oggi dotata di n° 3 campane.

Nella piccola è stata messa quest’iscrizione:

Laudo, voco, nune, ploro, arceo, festa decoro

Ba/o Bimbi fecit A.D. M.DCCCXXXIX P.D.G.

(datata 1839 opera del fonditore Battista Bimbi)

Da ricordare che il 1839 è la data della rifusione della campana, la quale si era rotta staccandosi dal ceppo


e più in basso:

A benemerito parroco Bonedicto Santini una cum esmerito suo populo es oppido Ghivizzanese hoc opus parduxit.


Traduzione: Battista Bimbi fuse l’anno del Signore 1839 per il popolo di Ghivizzano. Il motto dice: “Lodo,chiamo,talvolta piango,proteggo,allieto le feste”

L’opera fu portata a compimento dal benemerito parroco Benedetto Santini insieme al suo popolo del castello di Ghivizzano”


H. cm 85 – d cm.93 – maniglione a sei manici- stato di conservazione discreto

tra le due iscrizioni sopra riportate si notano le seguenti 4 formelle: a)Croce b) fregio appena decifrabile c)portale

d)lucertola tra fiori

Rigature 17: 4 in alto, 7 al centro, 6 in basso.

Pesa 600 kg.

Da notare che la campana piccola era del 1818 come la mezzana, ora riporta la data 1839 che però è la data della rifusione dovuta alla caduta e rottura.


Campana "piccola"


Nella mezzana:

Vincenzo Bimbi fece nell’anno

A.D. M.D.CCCXVIII (1818)

è alta cm 90 con un’apertura di cm 100 di diametro reca il disegno di 4 cartigli ornati di fiori e due formelle: San Pietro e la crocifissione di Gesù. (nel 1818)

Maniglione a sei manici -stato di conservazione discreto

Rigature 13: 4 in alto, 2 al centro, 7 in basso

Pesa 900 kg.


Campana "mezzana"


La maggiore è datata 1895 opera del fonditore Lorenzo Lera e figli e ricorda la generosità del popolo di Ghivizzano

è alta cm 100 con diametro di cm 110 e in basso si legge:

POPULUS GHIVIZZANENSIS FECIT A.D. MDCCCXCV”

con al centro sei formelle, San Rocco,La Vergine, la stessa con Bambino ,ostensorio.San Pietro.

Quindi:”Lorenzo Lera e figli fondatori in Lammari

Maniglione a sei manici

Rigature 9 : 3 in alto e 6 in basso

Pesa 1.200 kg

Si ricorda che la campana grossa è stata “tagliata” nella parte inferiore perché si diceva che il suono fosse troppo “cupo”


Campana "grande"





La legatura delle campane


Si ricorda che una volta nel periodo da dopo la messa in “Cena Domini” e fino al Gloria della messa del Sabato Santo si coprivano i Crocifissi e le immagini sacre con drappi rossi e le campane venivano “legate”non venivano cioè suonate in segno di dolorosa riflessione sulla morte di Cristo.

Nell’occasione per avvisare i fedeli si usava il suono particolare fatto con la “battola” (o traccola o raganella)


Tipo di battola

Il batacchio legato

La campanella” della chiesa parrocchiale


Nel mese di aprile scorso è stata restaurata la quarta campana della chiesa parrocchiale detta “campanella” che si trova all’altezza del pianerottolo della scala in legno che porta al sopra della sagrestia. Il suo compito, oggi in disuso, era quello di avvisare i fedeli, con un primo suono, quando

mancavano quindici minuti all’inizio della Messa e con un secondo all’orario di inizio facendolo terminare con vari rintocchi ad indicare che stava iniziando la funzione e quindi di affrettarsi.

Anche sul campanile del Sacro Cuore c’è la quarta campana che in questo caso veniva suonata dal fondo del campanile con una corda.



La campanella al piano della sacrestia


SIGNIFICATO DEL SUONO DELLE CAMPANE


Suono di festa: è un suono allegro, le campane vengono lasciate volteggiare liberamente per segnalare un momento o una giornata importante

Suono di allerta: le campane suonano insieme rapidamente per richiamare l’attenzione di fronte a qualche pericolo. Si avvisava così la gente per un soccorso o richiesta di aiuto tipo un incendio

Suono a morto: suono lento e triste di una sola campana.

Per la morte di un bambino si suonava la piccola, per la morte di una donna si suonava la mezzana e per un uomo la grande

Richiamano al mattino, a mezzogiorno e alla sera il saluto a Maria .

Una particolare scampanata (detta “malacqua”) si diceva che avesse il potere di allontanare tempeste, fulmine e grandine che sicuramente avrebbero rovinato i raccolti.

Dopo la messa in “Cena Domini” il giovedì santo si legavano tra loro i batacchi delle campane perché non potessero suonare per ricordare la morte di Gesù, avrebbero risuonato al “Gloria” della messa di Resurrezione. Nel frattempo veniva usato la “traccola” o “battolone” per richiamare il popolo alle funzioni.

Le campane vengono suonate dai campanari in vari modi:

doppio a due campane(din-don) o a tre campane(din-don-dan).

Si poteva fare il doppio anche a quattro inserendo il suono della piccola tra quello della mezzana e della grande(din-don-din-dan) o a rintocchi usando il batacchio della campana suonato a mano (senza tirarle con la fune detta toccheggiata o scampanata)

Nelle chiese esiste un campana più piccola, detta campanella, che veniva suonata, alla chiesa parrocchiale dalla sacrestia e al Sacro Cuore dal fondo del campanile, quindici minuti prima dell’inizio della Messa con suono breve mentre all’orario di inizio il suono era più lungo e terminava con diversi rintocchi ad indicare che stava iniziando la funzione e quindi affrettarsi.

Le campane erano posizionate piccola-mezzana-grande su travatura in legno poi modificato con travatura e rinforzi in longherine di ferro e per un migliore bilanciamento del peso in piccola-grande-mezzana (la grande al centro)

Da “La buona parola” L’Eco di Ghivizzano 1932


LE CAMPANE

In ogni tempo si sentì la necessità di avere un segnale per convocare i fedeli.

Nell’Antico Testamento si usavano le trombe d’argento fatte fare da Mosè.

Nel Nuovo Testamento e specialmente durante le persecuzioni, un chierico andava ad avvertire segretamente di casa in casa i fedeli.

Dopo l’editto di Costantino, si usavano ancora le trombe d’argento, poi certi piattelli di rame che si percuotevano con un martello.

Finalmente fu adottata la campana. La tradizione vuole che l’inventore sia stato San Paolino, Vescovo di Nola nella Campania e per questo si chiamano campane.

Le campane invitano i fedeli alla preghiera e quelle che servono per il culto vengono benedette.

Alla benedizione delle campane si dava il nome di “battesimo”

per la somiglianza con le cerimonie del battesimo propriamente detto.

La campana viene consacrata dal Vescovo con la presenza di due persone che fungono da padrini e madrine.

Da un articolo del luglio 1951

LA CAMPANA TI CHIAMA

Ogni mattina la campana della chiesa ti richiama alla sua attenzione.

E’ la voce di Dio, che ti annuncia un nuovo giorno, che ti invita a ringraziarlo per la notte passata e per il nuovo giorno che si schiude alla tua vita: è la voce di Dio che ti chiama alla preghiera. Ogni mattina il sacerdote celebra la Santa Messa come nei giorni di festa.

Ma quanto vuoto, quanta desolazione, quanto abbandono!

La campana fedele chiama ma i suoi rintocchi soavi cadono nel vuoto..nessuno li ode. L’uomo, questo uomo che si dice cristiano e buono, gettato a capofitto nel vortice delle occupazioni e preoccupazioni terrene e mondane, non sente più questa voce argentina, questo ripetuto richiamo divino….


IMPIANTO DI AMPLIFICAZIONE CON TROMBE SUL CAMPANILE


Agli inizi degli anni 70 e fino all’elettrificazione delle campane il parroco Don Meschi aveva fatto sistemare un impianto con tre trombe poste sui lati del campanile, sopra le arcate, collegate, tramite filo, ad un mangianastri posto nella casa canonica nella stanza dell’archivio che metteva in funzione ogni qualvolta non erano disponibili i campanari.

A tal proposito si ricorda la registrazione del suono delle campane nei vari modi con i campanari Marino Corrieri, Togneri Alvaro e Giulianetti Aldo che ancora oggi custodiamo gelosamente. 


IMPIANTO DI AMPLIFICAZIONE CON TROMBE SUL CAMPANILE


Agli inizi degli anni 70 e fino all’elettrificazione delle campane il parroco Don Meschi aveva fatto sistemare un impianto con tre trombe poste sui lati del campanile, sopra le arcate, collegate, tramite filo, ad un mangianastri posto nella casa canonica nella stanza dell’archivio che metteva in funzione ogni qualvolta non erano disponibili i campanari.

A tal proposito si ricorda la registrazione del suono delle campane nei vari modi con i campanari Marino Corrieri, Togneri Alvaro e Giulianetti Aldo che ancora oggi custodiamo gelosamente. 


Da un articolo del 1994


ELETTRIFICAZIONE CAMPANE E NUOVO IMPIANTO

ELETTRICO NELLA CHIESA PARROCCHIALE


Nel 1994 si è provveduto all’elettrificazione delle tre campane della chiesa parrocchiale in Castello.

Così il festoso suoni dei sacri bronzi riecheggerà ogni sabato e ogni domenica come n on si udiva più da tanti anni.

Certamente le campane potranno essere sempre suonate a mano e quindi i campanari , almeno per le “feste grandi” potranno far udire loro maestria.

Anche nel rispetto delle nuove normative è stato realizzato. nella chiesa parrocchiale, un nuovo impianto elettrico in sostituzione di quello vecchissimo e malandato.

Si è altresì provveduto all’installazione di nuovi fari e la spesa è di una certa consistenza e verrà coperta in parte con il canto della Befana scorso da parte del G.R.P.


NUOVO IMPIANTO ELETTRONICO

PER LE CAMPANE E L’OROLOGIO


Nell’anno 2009 la ditta Coos di Lastra a Signa ha consigliato un nuovo meccanismo elettronico per il suono delle campane e dell’orologio dato che la riparazione del vecchio non meritava la spesa.

E’ stato istallato un nuovo meccanismo che permette di far suonare anche delle melodie: a mezzogiorno “l’Alleluia” , alle 18,30 “l’Ave Maria”.

In questa occasione si è provveduto a dotare anche le campane della chiesa del Sacro Cuore di un meccanismo elettronico che permette di suonare delle melodie al mattino alle 8 un “Angelus”, a mezzogiorno un “Alleluia” e alla sera alle 19 un”Ave Maria” oltre a fare i “tocchetti” funebri.

Questa operazione, molto importante, è stata coperta economicamente dal G.R.P. con il contributo di un gruppo di amici (Laurenzi Giuseppina-Pardini Rolando-Vanda e Lorenzo Antoni-Cecchini Amerigo - Bellari Giuliano-Viviani Luigi-Pieretti Armida-Dini Pierluigi-Lucchesi Agostino-Frediani Pietro-Bellari Piero-Mallegni Sauro-Marchi Enrico-Poli Nedo)

Nell’anno 2009 si è provveduto, da parte di un gruppo di volontari, alla pulizia e tinteggiatura delle travi e le altri parte metalliche sia delle campane della chiesa parrocchiale e anche della chiesa del Sacro Cuore

Da un articolo di Terra Lontana del dicembre 2020

LE CAMPANE TORNANO A SUONARE

...si ricorda che ormai da due anni a seguito dei danneggiamenti a causa di eventi atmosferici avvenuti nel 2018 l’orologio del campanile non faceva ascoltare i rintocchi delle ore e mancava il cosiddetto “doppio” della domenica ad opera delle nostre campane .

Si è dovuto sostituire il quadro elettrico sia per il suono delle ore , sia per il movimento delle campane oltre a nuovi martelli che battono le ore e anche i batacchi delle tre campane sono stato oggetto di una nuova forgiatura per ripristinare la corretta superficie di contatto con le campane, il tutto eseguito a regole d’arte dalla ditta “Torre” di San Pietro a Vico (Lucca) .

A causa dei vari lockdown causa Covid 19 i lavori sono andati un po' alla lunga ma finalmente nel novembre scorso abbiamo potuto gustare il graditissimo suono sia delle campane che dell’orologio.

Non può mancare la dovuta e sentita riconoscenza a chi ha reso possibile tutto questo: il nostro compaesano campione Giovanni Di Lorenzo che ha sponsorizzato tutta l’operazione.

Giovanni ha voluto così ringraziare il suo paese che in tutti questi anni in cui è stato lontano lo ha sempre sostenuto e anche in memoria del nonno Piergiorgio Franceschini, storico campanaro di Ghivizzano.

Nell’articolo si ricorda la gioia che Giovanni (attualmente giocatore del Napoli Calcio) ha dato a tutti i paesani nel vederlo convocato nella Nazionale Italiana allenata da mister Roberto Mancini a dimostrazione della fiducia che ripone nel nostro enfant prodige.

Si ringrazia Giovanni che anche se lontano non fa mancare continue dimostrazioni di affetto e vicinanza al suo paese natale.

Nei ringraziamenti viene inclusa anche la ditta “Torre” di Torre Alessio che ha eseguito i lavori oltre a Giuliano Bellari e Sauro Mallegni che hanno seguito passo passo l’esecuzione dei lavori.

Come sempre, l’unione fa la forza!

Benefattore del restauro Giovanni Di Lorenzo




Tre foto del nuovo restauro


Riportiamo sotto copia preventivo del gennaio 1967 per elettrificazione campane e sostituzione travi










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N.B.:Gli accessi dagli USA si riferiscono anche ad "accessi tecnici" del sistema