STORIA DELLE COMPAGNIE PRIMA PARTE "COMPAGNIA SS. MO SACRAMENTO"

 

                        STORIA DELLE “COMPAGNIE” A GHIVIZZANO

                                                        (Prima parte)


                                COMPAGNIA SS.mo SACRAMENTO


Questa compagnia fu fondata nel 1591 con statuto approvato dal card. Spinola come risulta nel testo, il 2 luglio 1679.

La sede era la chiesa di Sant’Antonio Abate in Castello (ricordata dal dipinto a lunetta, sopra la porta d’ingresso)

La compagnia possedeva alcune rendite e l’obbligo di manutenzione della chiesa oltre alcuni legati di messe.

Si ricorda che i confratelli, ogni quarta domenica del mese, in cappa e mantellina rossa, facevano la “ritornata” cioè la processione con la celebrazione della messa per soddisfare alcuni legati e obblighi di messe e che per santificare il giorno del Signore si doveva compiere opere di carità. Nella compagnia teneva l’amministrazione il camerlengo.

Alla visita pastorale di mons Giuseppe de Nobili ( 4 agosto 1831) è allegato un documento del rettore di Ghivizzano Iacopo Tommasi (1801 – 1835) che riferisce di una ricognizione agli oratori di San ‘Antonio e Madonna della neve.

Sopra la stanza a destra, adibita a sacrestia, avendo il tetto in cattive condizioni, su acconsentito al proprietario della casa attigua di alzare stanze sopra la detta sacrestia.


ex dipinto sopra la porta della Chiesa di S. Antonio


Dalla visita pastorale del 10 luglio 1950

Si ignora la data dell’erezione canonica della Compagnia del SS. Sacramento; essa ebbe sempre la sua sede nell’attuale chiesa detta di Sant’Antonio Abate, già chiesa parrocchiale con il nome di San Pietro e Matteo. I sindacati incominciano dall’anno 1748 e nel medesimo anno risultano iscritti n° 14 Sacerdoti e due Frati.

Tanto la Compagnia del SS.Sacramento e quella della Madonna della Neve hanno lo statuto comune, compilato a cura del Rev. Pietro Galliani, economo spirituale di Ghivizzano e approvato dall’ordinario in data 12-5-1889. La divisa della compagnia era abito bianco con mantellina rossa e si contavano 32 confratelli.

Alla data del 10 luglio 1950 era Camerlingo della Compagnia Alessandri Paolo, Priore Lucchesi Olinto e sottopriore Agostino Dini.

Dal libro “Alla scoperta dei luoghi di preghiera e di culto nel Comune di Coreglia Antelminelli” di Luciano Valenti Radici


...Dicesi che questa compagnia fosse fondata nella chiesa di San Matteo di Ghivizzano la quale chiesa è l’istessa che questa l’anno 1591. Di più una volta era parrocchiale e tuttavia vi si battezza essendovi il suo battistero.

Vi sono i seguenti obblighi, messe 2 per Domenico di Agostino Pierotti, messe 5 per Caterina e Lucia di Pietro Frediani per testamento rogato da Ser Cesare Frediano a 20 marzo 1670 e la compagnia è obbligata a farle celebrare nella Chiesa Parrocchiale.

Messe 3 il mese eccetto novembre che deve celebrarne 7 per decreto di Mons. Vicario come suddelegato della sacra congregazione del concilio per atti di Ser Paolino Sici 21 giugno 1707. Messe 2 a Nicola di Giovanni Stefanelli a suo testamento rogato dal Rev Giuliano Antoni 11 aprile 1700 autenticato da Silao

Sinibaldi il 19 aprile di detto anno.

Messe 2 con una cantata nella festa di S.Antonio Abate e di una cantata per la festa della concezione all’altare del Carmine nella parrocchiale per il Rev. Giuliano Antoni già Pievano di San Macario per suo testamento rogato da Ser Francesco Chiocca 20 agosto 1726 e fu accettato dalla compagnia per mano per messe 5 per il Rev.do Vincenzo Tomei già rettore di Torcigliano di Camaiore per conto di Ser Bernardino Lemmi 25 ottobre 1719.

Fa celebrare messe 5 sulla morte di ciascun confrate.

Fa la sua festa la domenica dentro l’ottava del Corpus Domini con messa piana e cantata il giorno di un anniversario con messe per il valore di Lire 6. Fa la sua ritornata la quarta domenica seguente di ciascun mese. I maggiori Offiziali rendono conto al Signor Rettore. Questo altare è privilegiato ai confrati per Bolla della Santità Innocenzo XIII a 28 settembre 1722.







12 maggio 1889 unificazione delle compagnie con nuovo

Statuto”

In tempi più vicini, e precisamente il 12 maggio 1889, l’allora economo spirituale don Pietro Gagliani (1887-91) considerato che le due Compagnie del SS. Sacramento e della Madonna della Neve prestavano lo stesso servizio alle sacra funzioni, pagavano la stessa quota e scarseggiavano gli iscritti le volle riunite dettando un nuovo “Statuto” a stampa in 15 capitoli che furono sottoposti all’approvazione di mons. Pellegrino Giusti, vicario generale dell’arc. di Lucca mons. Nicola Ghilardi.

Lo scopo delle compagnie è quello di concorrere al decoro delle sacre funzioni, all’aumento del culto divino e al bene spirituale delle anime.

La tassa di ingresso, uguale tanto per uomini quanto per le donne, era di L. 0,25 fino a 20 anni; L. 0,50 dai 20 a 30 anni;

L. 1,00 fino ai 40; L. 2,00 fino ai 50 anni e L. 3,00 sopra i 50.

La tassa annua per tutti è di L. 0,30 che viene riscossa la domenica infra octavam del Corpus Domini per il SS. Sacramento e il 5 agosto per la Madonna della Neve.

Riguardo alle adunanze nel caso di assenza mancante di legittima scusa si pagava una multa di L.1,00.

Erano ammessi anche abitanti dei paesi limitrofi pagando la tassa di ingresso e la quota annua di L.1,80.

E’ interessante apprendere che alle questue annuali dei raccolti agricoli si accettava grano, granturco, fagioli, bozzoli e denari a dimostrazione che a Ghivizzano, come in tutta la lucchesia, fino alla fine dell’800 era praticato l’allevamento del baco da seta.

Per quanto riguardava le feste e le processioni si pagava una multa per assenza.

Gli ufficiali delle due Compagnie erano il Priore, sotto Priore, camerlengo e cancelliere. Colui che portava lo stemma della Compagnia era detto tabulario ed era sempre accompagnato da due lampionieri. Il Camerlengo e il cancelliere tengono l’amministrazione che nel gergo si dice “fare i sindacati”.

Le cariche sono annuali e nell’occasione vengono eletti anche due infermieri tra gli uomini e due infermiere tra le donne che si occuperanno di visitare i fratelli e le sorelle inferme per cambiarli e se occorre provvedere alla biancheria se poveri.

(il fascicolo con il nuovo “Statuto” è pubblicato integralmente nella storia della Compagnia della Madonna della Neve)


Lampioni che stavano al lato dello stendardo


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