RICORDI DI VITA PARROCCHIALE NEL TEMPO (PRIMA PARTE)

 

Ricordi di vita parrocchiale nel tempo (prima parte)


Sommario:

*La settimana della giovane e madre cristiana 1938

*Mercato contadino in fondo allo scaleo inizi 1900

*Notizie del Papa via radio

*Mettersi in santo dopo il parto

*La chiesa di San Michele di Vitiana 1934



Foto ricordo con Don Amedeo Tofani della settimana della giovane e madre cristiana del 1942


SETTIMANA DELLA GIOVANE E MADRE CRISTIANA

Da ”L’angelo della famiglia” del febbraio 1938

Dal giorno 6 al 12 febbraio 1938 avrà luogo la “Settimana della giovane e della madre” con un vasto programma e una lettera inviata a tutte le giovani e le spose della Prioria.

Molti i conferenzieri, con la partecipazione di ben 165 giovani e 266 madri.

L’apertura della settimana alle ore 19m30 con il canto “Veni Creator Spiritus” con conferenza della sig.na Sonnefeld di Lucca facente parte del Consiglio Regionale della A.C.

La settimana si concluse con la presenza dell’Arcivescovo Mons. Torrini accolto con l’inno “Io sono cristiana”

A ricordo furono fatti due gruppi fotografici per essere distribuiti alle settimanaliste.

1° settimana dal 6 al 12 febbraio 1938


Dal 6 al 12 febbraio 1938 ebbe luogo in Ghivizzano la “1° settimana pro giovane e madre” assistente don Giuseppe Casali. Priore di San Marco presso Lucca, e dal Consiglio Diocesano la sig.na Sonnefeld Lucia, quale dirigente.

Per il corso della madre don Francesco Tofani, pievano di Balbano e la sig. Lina Taddeucci, presidente federale del gruppo delle Donne Cattoliche.

Apertura la domenica sera con funzione religiosa in chiesa con discorso di don Casali sugli scopi della settimana. Argomento svolto: “Le vie luminose della giovinezza cristiana e la dignità della medesima al lume della fede”.

Mercoledì, al mattino, s’iniziò da don Tofani il corso della madre dal tema: “La grandezza della madre cristiana, i doveri della medesima e le grandi responsabilità davanti a Dio e alla Patria”. Tanto gli assistenti quanto le dirigenti trattarono gli argomenti magistralmente con parola incisiva e con zelo apostolico.

La chiusura tanto della Gioventù quanto delle Madri avvenne con comunione generale alla quale presero parte in numero straordinario la partecipanti.

Alla sera la suggestiva rinnovazione delle promesse del battesimo fatte da S.E.Rev.ma Mons. Torrini, visibilmente commosso. Le settimanaliste offrirono “Pro seminario” Lire 310.

Mons. Torrini, indossati gli abiti Pontificali impartì la Trina Benedizione Eucaristica.



2° settimana della giovane dal 6 al 12 aprile 1942

In data dal 6 al 12 aprile 1942 fu tenuta in Ghivizzano la 2° settimana della giovane. Assistente don Francesco Tofani, Pievano di Balbano. Dirigente la Sig. Maria Eletta Martini, studente universitaria a Milano.

Argomento: “L’amore che salva”

Parecchie giovani ammalate vollero prender parte alla Comunione generale col confessarsi e ricavare in lotto la stessa Comunione. 

La settimana con una Comunione Generale e con una funzione di consacrazione alla Vergine Immacolata e promesse analoghe alla settimana della Purezza.

Fu stampato un piccolo ricordino contenente le promesse e i buoni propositi fatti nella settimana della Giovane e consegnati alle partecipanti.


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Mercato contadino inizio 1900

La domenica mattina, all’uscita della prima messa, sulle banchine di pietra che erano attaccate alla casa canonica, davanti in fondo allo scaleo, i contadini vendevano i loro prodotti agricoli esponendoli con il prezzo (tipo mercato contadino)



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Il Papa alla radio

Si ricorda che nella chiesa parrocchiale di San Pietro e Paolo, con una radio Magneti Marelli del sig. Puccini Giuseppe, si ascoltavano le notizie e le funzioni del Papa.




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METTERSI IN SANTO DOPO LA NASCITA DI UN FIGLIO


La donna doveva purificarsi dopo il parto; dopo la nascita di un figlio la madre impura per 40 giorni, invece se nasceva una bambina, la madre era considerata impura per un periodo doppio

(Levitico 12, 1-8)

Al tempo delle nostre nonne e fino a metà degli anni 50 le donne dopo aver partorito dovevano, si diceva, “tornare in santo” altrimenti non potevano entrare in chiesa. Dovevano presentarsi al sacerdote per una particolare benedizione.

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Da “L’angelo della famiglia ”Bollettino di Ghivizzano di don Amedo Tofani maggio 1934


NOTIZIE STORICHE

DELLA CHIESA DI S. MICHELE DI GHIVIZZANO


In territorio di Vitiana, fra Ghivizzano e Calavorno, in luogo detto “S. Michele” fino dal 1392 esisteva una piccola chiesa, dedicata a S. Michele Arcangelo, appartenente al popolo e comune di Vitiana. Visitando detta località si presentano subito, agli occhi anche di un profano, i resti di un fabbricato assai vasto costruito con pietre lavorate.

Sono questi gli avanzi della chiesuola di San Michele, donata unitamente al terreno attiguo a S. Pietro di Ghivizzano, colla bolla in data 8 giugno 1392 da Papa Bonifacio IX, essendo Vescovo di Lucca Fr. Giovanni III Saluzzi di Fucecchio dell’Ordine di S. Francesco.

In virtù di tale bolla Pontificia , la chiesucola di San Michele, passò subito in proprietà di quella di San Pietro, ma non così avvenne per il terreno, facendo parte della donazione stessa.

Nel determinare i confini di detto terreno nacquero subito gravi questioni fra la Comunità di Vitiana e quella di Ghivizzano, e così passarono alcuni mesi senza poter prendere alcuna decisione.

Finalmente per venire ad una conclusione cessare ogni lite, tanto il popolo di Vitiana, come quello di Ghivizzano, deliberarono che fossero scelti due uomini dalle due Comunità, i quali con pieno potere si recassero nel luogo detto “San Michele” ed ivi, di comune accordo, determinassero i confini colla clausola che il loro giudizio, sarebbe inappellabile.

La proposta fu subito messa in atto e nello stesso giorno il Notaro Ser Nicolao figlio di Ser Pietro di Camaioresi recò prima a Vitiana, indi a Ghivizzano a redigere le relative procure per lo scopo anzidetto.

I quattro uomini delle due comunità designati, si trovarono presenti in San Michele e alla presenza del suddetto notaro, furono posti i termini, servendosi di grosse pietre.

Sopra il primo termine incisero una croce, due croci e tre stelle; sopra il secondo una stella; sopra il terzo una luna e sopra il quarto ed ultimo termine quattro croci. Il tutto come è descritto nel Contratto.

Determinato così il terreno, oggetto dell’atto di donazione, i quattro della Commissione divise pure il detto terreno, che era in parte prativo e in parte castagneto, in n° 12 particelle che allivellarono a favore della Chiesa di San Pietro di Ghivizzano a n° 12 famiglie con un canone anno variante da uno staio ad una mezza quarra di miglio, a secondo della qualità del terreno.

Il manoscritto da cui sono state attinte queste notizie e che risale al 1525, aggiunge ancora che quei di Vitiana si tennero per loro i campi posti a valle della chiesa do S. Michele, assegnando a quei di Ghivizzano i terreni castagneti, posti a monte della medesima.

Dal predetto manoscritto, compilato da Pierotti Michelangelo, rettore di Ghivizzano e nativo da Castiglione di Garfagnana, morto nel tornare da Roma, si rivela che tali rendite in quell’epoca era gia quasi tutte perdute per incuria degli amministratori e per poca coscienza dei livellari.

Alcuni anni fa lavorandosi il terreno racchiuso dentro i muri diroccati della Chiesucola di San Michele, fu rinvenuto un piccolo Cristo, fuso in bronzo, di lineamenti assai rozzi, avente tuttora alle mani e ai piedi i chiodi ribaditi, che ritiensi possa essere il residuo di un Crocifisso per altare, appartenuto alla Chiesucola anzidetta distrutta.

Don Amedeo Tofani Vicario Foraneo.






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