STORIA DELL'OROLOGIO DELLA TORRE CAMPANARIA

 

STORIA DELL’OROLOGIO DELLA TORRE CAMPANARIA

DI GHIVIZZANO



IL VECCHIO OROLOGIO


Il vecchio orologio era collegato alle due campane ed era di grande importanza per poter regolare l’orario del lavoro nei campi, naturalmente doveva essere ricaricato giornalmente e spesso si guastava. A proposito si legge questa nota nel luglio del 1834: “La popolazione strepita per poter sentire l’orologio, benchè io giudichi la comodatura gravosa”

La manutenzione e il caricamento era a carico della pubblica amministrazione e si riportano, nel tempo, varie spese per ripulitura della macchina o cambio della fune (che reggevano i pesi), dei rocchetti e delle serpentine.

Si riporta un restauro effettuato il 18 agosto 1839 da parte degli esperti che si chiamavano Pietro Berrena e Ferdinando Verzani di Barga.



Sempre si trova una nota del presidente Antoni Antonio che dice: “La popolazione strepita per voler sentire l’orologio, benchè io giudichi la comodatura gravosa”

E poi:

Questi sezionisti reclamano contro di me dicendo che non faccio il mio dovere, io ne sono stufo perché dagli ignoranti si riceve solo ingratitudine”

Da “L’angelo della famiglia” del marzo 1939


L’OROLOGIO FINALMENTE….SUONA!

Da qualche giorno gli operai della Ditta Lorenzo Lera di Lucca stanno lavorando per la posa del nuovo orologio, destinato al Campanile della Chiesa Parrocchiale.

L’11 febbraio 1939, giorno dell’anniversario della Conciliazione fra l’Italia ed il Papato, si è inaugurato dopo quindici anni di silenzio il suono dell’orologio colle ore e quarti.

Il suono è bello, armonioso, gradito….ma non suona a saldo per i lavori imprevisti dei muratori, falegname ed elettricista. Il Comitato mentre ringrazia i generosi oblatori, stende la mano, ora che tutto è sistemato, a coloro che non hanno contribuito a questa opera pubblica per eliminare il chiodo piantato per utilità di tutti.

Da altro articolo si conosce il costo totale dell’operazione:

Spese

Al costruttore Lera di Lucca L. 5.500

Al falegname G.Monterastelli L. 625

Al Muratore A.Franceschini L. 492

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L. 6,617

Entrate

Avanzo festa Madonna della Neve L. 1.220, 85

Colletta di S. Francisco (Guerra) L. 699, 20

Colletta di Cardosi Canton L. 1,038,00

Offerte mandate al Priore L. 600,00

Colletta paesana L. 1.188,50

Interessi maturati L. 76,30

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L. 4.822,85


Spese L. 6.617 Entrate L. 4.822,85 Deficit L. 1,794.15




Nell’anno 1939 fu inaugurato un nuovo pubblico orologio costruito dalla ditta Lorenzo Lera di Lucca, per pubblica sottoscrizione e per concorso alla spesa delle Compagnie. Costò Lire 6709,60.

Il Comune non volle concorrere a detta spesa.

Si ricorda che il vecchio orologio veniva caricato a mano e tutte le sere si doveva salire al campanile per ritirare su il grosso contrappeso che attraverso delle catene faceva camminare l’orologio.

Per molti anni questo importante servizio fu svolto da Parducci Emo.

Contrappeso per caricamento orologio


Da un articolo della Nazione nel dopo guerra

Agostino Lucchesi ricorda che l’orologio originale fu colpito a morte da una scheggia vacante nel 1944 e fu sostituito da un altro con impianto a carica manuale. poi l’amministrazione comunale si interesso per l’elettrificazione ma che l’orologio del campanile scandì per brevissimo tempo i suoi rintocchi. Aveva bisogno di controlli giornalieri nella sua fase di rodaggio ma nessuno provvide. La ditta incaricata dell’impianto ruppe ogni rapporto con il comune e l’impianto andò in perdizione.

Luglio 1951

Finalmente dopo sette anni l’orologio pubblico di Ghivizzano ha nuovamente intatta la sua mostra: opera della ditta Dini Luigi.

Non è più la bella mostra di vetro perché forze superiori alle nostre volontà ci hanno costretto a rinunciarvi. E’ di un bel marmo bianco e splendente riuscito ugualmente un buon lavoro di effetto e soddisfazione a tutti.

la metà del vetro del vecchio orologio rovinato da una scheggia nel 1944

ingranaggio dell'orologio



NUOVO OROLOGIO AL QUARZO

Da un articolo pubblicato nel 1986


...dal 12 settembre 1986 dopo molti anni, si odono precisi rintocchi sulle nostre campane, azionati dal nuovo orologio al quarzo. L’iniziativa di ripristino si deve al Gruppo Ricreativo Parrocchiale, che quest’anno si è prefissato tra le tante cose, anche di questo. Infatti con i proventi della Sagra di San Pietro e Paolo, il torneo di calcetto e con altre manifestazioni è riuscito a raccogliere parte dei fondi per questa importante opera….

NUOVO IMPIANTO ELETTRONICO

PER LE CAMPANE E L’OROLOGIO

Nell’anno 2009 la ditta Coos di Lastra a Signa ha consigliato un nuovo meccanismo elettronico per il suono delle campane e dell’orologio dato che la riparazione del vecchio non meritava la spesa.

E’ stato istallato un nuovo meccanismo che permette di far suonare anche delle melodie: a mezzogiorno “l’Alleluia” , alle 18,30 “l’Ave Maria”.

In questa occasione si è provveduto a dotare anche le campane della chiesa del Sacro Cuore di un meccanismo elettronico che permette di suonare delle melodie al mattino alle 8 un “Angelus”, a mezzogiorno un “Alleluia” e alla sera alle 19 un”Ave Maria” oltre a fare i “tocchetti” funebri.

Questa operazione, molto importante, è stata coperta economicamente dal G.R.P. con il contributo di un gruppo di amici (Laurenzi Giuseppina-Pardini Rolando-Vanda e Lorenzo Antoni-Cecchini Amerigo-Bellari Giuliano-Viviani Luigi-Pieretti Armida-Dini Pierluigi-Lucchesi Agostino-Frediani Pietro-Bellari Piero-Mallegni Sauro-Marchi Enrico-Poli Nedo)

Da “Gente del tempo” del prof. Pellegrini Aldo

Poichè il nuovo campanile, orlato di merli ghibellini, che attualmente svetta a fianco della parrocchiale e caratterizza la fisionomia del paese, fu innalzato negli anni 1854-1857, con la qualifica di “antico” s’intende il precedente, che risale alla costruzione del tempo di Paolo Guinigi, signore di Lucca (1400-30). Anche quello era dotato di orologio collegato alle campane e necessario a regolare l’orario di lavoro delle gente dei campi. La manutenzione della macchina e il caricamento quotidiano era ufficio della pubblica amministrazione, per questo risulta spesso documentato nelle carte del commissario di Coreglia. Di questo orologio tratta una lettera del presidente di Ghivizzano del 29 luglio 1824 con la quale viene richiesto il buono per la riparazione.

Altra richiesta di riparazione all’orologio si legge in data 13 marzo 1830; è fatta dal presidente di sezione Antonio Antoni. Segue al conto della spesa autorizzata, fatto dal fabbro Pellegrino Puccini e controfirmato dal presidente.

Reca scritto: “Lavori fatti all’orologio, ringranato e unite le serpentine ed i fori onde sta imperniato per mia mercede

L. 3,10. Per fune a detto orologio L. 1”.

Lo stesso Pellegrino Puccini il 24 luglio 1830 rimise un conto per “comodatura” orologio e cioè: “Per un rocchetto nuovo e ristrinto altri L.5”.

Segue l’autorizzazione della firma con quella del presidente. Altra richiesta per guasto all’orologio ci fu nell’agosto del 1832 con un preventivo di riparazione di L.30. Questa volta il gonfaloniere rispose che le spese della sezione superavano le entrate, pertanto il lavoro dell’orologio si doveva differire.

Poi in data 22 ottobre, stesso anno, il gonfaloniere chiese al ministro degli interni di soddisfare la spesa dell’orologio col fondo strade in cui risultava un attivo di L. 46.

Del luglio 1834 è la notizia della spesa di L. 1,30 per la fune nuova, segno che l’attrito del caricamento quotidiano (le funi reggevano i pesi) logorava la fune.

Il presidente di sezione Antonio Antoni per un ennesimo guasto all’orologio trasmise a Coreglia la perizia dell’esperto per la riparazione accompagnata da questa nota: “La popolazione strepita per voler sentire l’orologio, benchè io giudichi la comodatura gravosa”

Infatti era stimata L. 40 e il commissario rimandò indietro la perizia affinché si corredasse del dettaglio dei lavori.

Era il 18 agosto del 1839 e solo dopo 11 giorni il ministro dell’interno autorizzò il restauro dell’orologio. Nel dettaglio della perizia delle tredici voci registriamo l’ultima “ripulito tutto L. 10. Il totale risultò di L. 41,10.

Gli esperti si chiamavano Pietro Berrena e Ferdinando Verzani di Barga. Nella lettera di accompagnamento del presidente di sezione Antonio Antoni si legge questa nota:

Questi sezionisti reclamano contro di me dicendo che non faccio il mio dovere, io ne sono stufo perché dagli ignoranti si riceve solo ingratitudine”


fattura Dini Marmi per cornice orologio campanile del 1983




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