RINA BARSOTTI FRANCESCHINI E LA POESIA (seconda parte)
Rina Barsotti Franceschini e la poesia
(seconda parte)
MERITATI PREMI
* La commissione esaminatrice per l’assegnazione del “Gran premio internazionale di poesia Città di Atene 1958 “ha conferito la “Speciale Menzione” alla sig.ra Rina Barsotti Franceschini.
* La commissione esaminatrice del “Gran premio internazionale di poesia Giacomo Leopardi 1959” ha conferito la menzione alla sig.ra Rina Barsotti Franceschini.
Le poesie premiate sono le seguenti:
Questa è la Grecia
Grande e fatidica Grecia culla di Atene.
Archi imponenti di antichi acquedotti,
tombe, selci di antiche strade, ruderi dei templi,
croci e santuari solitari nella montagna,
seguono le tappe della prestigiosa storia di Sparta,
della mitica Atene, di tutta la civiltà del mondo Ellenico.
Mare Egeo, immensa scacchiera di isole;
contrasti e armonie tra l’antico e il nuovo, il presente e il passato.
Intorno a queste isole si ergevano nella notte dei tempi
vulcani in eruzione, si spensero, si formarono laghi
e sui monti pascolavano le greggi…
Oh, dolcezza di paesaggio spirante amore e poesia!
Oh, maestà dei monti olimpici!
In Atene e Sparta non c’è palmo di terra che non porti tracce
di una storia di secoli, di millenni della vita di generazioni.
Come Roma è al centro di un’infinita varietà di verde
di campi e di colli, al centro della storia e della Fede,
così Atene è centro della civiltà dei popoli.
Gioia di vivere
Non è malinconia questa che provo, forse è troppa felicità.
E l’ora del gran tripudio mondano.
C’è tanto sole nell’aria e tanta festa.
Obbedisco all’attimo che passa.
Voglio ubriacarmi di mare.
Voglio vivere d’amore. E il mio amore è puro!
E’ come una farfalla che sfiorare non devo
perché quella tenue polvere non perda.
Serve alle sue ali per volare.
Fuori dal nido
Coi voli d’emigranti rondinelle anche Martino lascia il casolare;
e tien nel cuore tante cose belle
che la mamma gli solea raccontare.
Parte per fare un poco di fortuna
che onesta e lavoro ancor oggi aduna.
E pensa al tempo che rapido se ne vola, e che con esso,
ogni cruccio e ogni fatica.
Pensa che un giorno renderà felice
la cara sposa, il padre, i figli l’amata genitrice.
***
Nel materno amplesso udire vuole ancora quella voce
che benedice il figlio allora che si separa dall’amato bene,
che il ciel le diede: quel figlio buono ch’ella crebbe pieno di fede.
E la mamma le dice la parola che Martino non scorderà giammai;
la parola che solleva e che conforta, nella lotta o in mezzo ai guai.
Parte Martino con l’anima serena, cuore puro e forte volontà.
E dopo tristi notti, in sogno, luminosa, gli appare la Bontà.
***
-E questo il nome che mamma
sussurrava l’altra sera.
-Grazie! Io porterò sempre in alto la tua fiamma.
Per cui si vive e spera.
***
Ed il suo ciglio si stringeva in pianto. Ripensando a sua madre,
quando, con amore, lo aveva stretto fortemente al cuore.
E va e va… nel suo lungo cammino.
Già scende la sera e in cielo le stelle brillano di luce sovrumana…
Gli sussurrano tante cose belle.
***
Martino è triste, ma poco dopo il sole, nel ricordo di pensieri
dolci e cari, gli rasserena lietamente il cuore.
Ora i suoi occhi brillano di pura fiamma.
Il Divino Bambino testè nato, è a lui la guida nel retto cammino.
Qualche giorno ancora e temprato sarà:
il cuore in pace e tanta buona volontà…
Un giorno non lontano al paesello natio,
Martino felice, ritornerà.
Concorso di poesia “Augusto Mancini” a Coreglia Antelminelli
La maestra Rina Franceschini Barsotti ha partecipato al concorso di poesia “Augusto Mancini” vincendo il premio
“Messaggero di Lucca” 1958 con la poesia:
Strade del mio paese
Strade del mio paese,
vecchie piccole strade perdute
fra la campagna e i boschi,
arrampicate sui monti,
tagliate tra quieti villaggi,
sempre mi siete nel cuore
stradette
che sapete i segreti
della mia giovinezza,
il sospiro del mio cuore bambino,
la trepida musica delle campane
e dei vecchi organetti.
Siete rimaste voi sole
a godere la solitudine
ad ascoltare i sussurri delle fronde,
i canti delle anime semplici.
Strade del mio paese,
siete rimaste sole
a sognare.
Nel settembre 1967 la scrittrice Rina Franceschini Barsotti ha vinto il premio letterario “12° Premio Garfagnana concorso giornalistico” con la pubblicazione di un articolo dal titolo “Garfagnana bella” pubblicato da “Vita Apuana”
Altro premio importante quello ottenuto al’”VIII° Premio Nazionale di poesia” San Domenichino a Massa.
A questo premio ha partecipato con la poesia “Sulla cima” che qui sotto pubblichiamo, ed ha conseguito il Diploma d’Onore.
Sulla cima
Sembra che ogni cosa quassù
abbia il volto di sempre
che non un palpito nuovo
vibri belle cose che lentamente
si scaldano,
sembra che l’aria sia immota ed estatica
lontana dal turbine che passa sul mondo.
Distese sterminate appaiono
come deserti senza limiti e mari,
s’odono rombi e fragori; salgono fiamme e luci.
Luci sui greppi sui risvolti dei monti
nelle piccole case asserragliate al sommo
della valle; la stretta valle
che si perde laggiù
lungo la svolta del fiume.
Guardo i tuoi scalini
dei monti ai ripiani
affioranti fra le rocce
dove uomini per millenni
si son succeduti
nell’alimento della pietra
scavata sulle sponde dei Torrenti.
Riconoscenza alla maestra Rina Franceschini
La sera dellEpifania del 1973 a Coreglia Antelminelli “IV veglia d’inverno” premio letterario “Manara Valgemigli”.
Numerosi scrittori concorrono a questo premio con racconti e poesie. Anche la maestra Rina Barsotti Franceschini concorre con il racconto “Per rivedere la Madre” vincendo la Medaglia d’Oro dell’Ente provinciale del Turismo di Lucca.
Nella motivazione, è stato fatto presente che il premio assegnato non solo per l’ottimo racconto presentato, ma anche quale riconoscimento delle sue eccellenti doti di scrittrice e per la sua attività letteraria che svolge da vari anni collaborando con vari giornali e riviste.
La maestra chi ha lasciato tre ”Antologie di racconti e poesie”
Un po' tutta la sua grande passione di scrittrice e poetessa il tutto inserito nel suo e nostro ambiente.
Nei suoi racconti si parla della vita dei suoi tempi.
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La maestra con il marito Aldo e il figlio Felice |
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