VITTORIO LUCCHESI " Custode del castello"
Personaggi di ieri
VITTORIO LUCCHESI “custode del castello”
Da un articolo di Terra Lontana del 1991
Vittorio Lucchesi figlio di Pietro e Fidalma Camilli, il cui padre Ferdinando era cugino del vescovo di Fiesole, mons. David Camilli, e cugino pure del professore Domenico Camilli, vissuto a Roma dove divenne direttore delle scuole pontificie.
Usi, tradizioni, dialetto dei tempi passati, aveva una memoria molto precisa di cronache paesane, conosceva le relazioni di parentela di tutte le famiglie e delle loro proprietà immobiliari.
Assiduo coltivatore delle sue terre, negli ultimi anni, ormai pensionato e rimasto giovanotto, conviveva nella famiglia del fratello Umberto.
Aveva vissuto sempre dentro il Castello e aveva fatto il servizio militare da richiamato nell’arma dell’artiglieria durante la 2° guerra mondiale.
All’arrivo, al Castello, di turisti era prodigo di indicazioni e spiegazioni indice del culto delle antiche memorie del paese.
Vittorio narrava del pozzo collocato all’inizio della piazzetta davanti alla casa di De Monge ricordando d’aver visto da piccolo che l’acqua si pompava girando una ruota a stantuffo, sul muro della casa vicina. Ma c’era un inconveniente d’inverno: l’acqua traboccava sulle pietre, gelava provocando pericolo di caduta alla gente che affluiva con le brocche di rame.
Allora la fontana e la pompa fu trasferita davanti alla “porta” a forma di tempietto di mattoni che vi rimase fino ai tempi della seconda guerra mondiale.
Sempre Vittorio raccontava del professore di Roma (Domenico Camilli) che tornava ogni anno a passare le vacanze nella sua villa nominata “alla chiusa” dove nel giardino è ornato di piccole statue e di una vasca con iscrizioni latine. Sua moglie Erminia era nipote del Cav. Filippo Petraglia, un signore romano d’altri tempi, che dietro invito, veniva pure a passare l’estate a Ghivizzano.
Avendo apprezzato l’ospitalità dei ghivizzanesi volle mostrarsi riconoscente donando le due campanelle alla chiesa di Sant’Antonio e alla Madonna della Neve.
Sul finire del’800 le strade del castello erano immerse nel buio e a sue spese fece collocare nei punti più pericolosi dei fanali a olio che costituirono la prima illuminazione notturna del paese.
Lo stesso Vittorio indicava mostrando i sostegni in ferro di questi fanali ancora al loro posto in via Sossala. Il cav. Petraglia fece mettere anche il passamano in ferro lungo lo scaleo per aiutarsi nella discesa e fece costruire una tettoia al lavatoio alle Molina per poter permettere alle massaie di lavare i panni anche con la pioggia.
Insomma un uomo che custodiva tutte le vicissitudine della vita del Castello.
Era nato nel 1907 e morto nel 1991
![]() |
Lucchesi Vittorio |
Commenti
Posta un commento
I commenti sono moderati.
Lo scambio di opinioni deve servire ad un confronto costruttivo
Sono ammesse le critiche, soprattutto se seguite da suggerimenti.
Non sono in nessun caso tollerate offese, ingiurie, attacchi ad personam, linguaggio volgare e comunque non ritenuto consono ad un ambito parrocchiale