RICORDI DI VITA DI UNA VOLTA NEL CASTELLO

 

Ricordi di vita di una volta nel CASTELLO

DESCRIZIONE DELLA VITA NEL 1400


Quando il feudatario era in sede per tutti ci doveva essere più lavoro: gli uomini in servizio di guardia e scorta armata; le donne impegnate nei servizi domestici.

La “Porta” a sud e il piccolo passaggio del “Portello” a nord (attuale porta carraia) avevano un corpo di guardia che, all’ora di notte, chiudeva e nessuno poteva ne entrare ne uscire fino al mattino.

Al mattino movimento degli addetti ai lavori nei campi con i loro carretti e i loro animali, con vanghe, zappe, roncole e scuri.

Scarsa la circolazione della moneta che si può capire dai livelli o legati costituiti per testamento a favore della chiesa per suffragi dell’anima: erano tutti in natura, grano, vino, olio e altri prodotti dei campi.




Scaleo e a destra negozio con insegna "sale e tabacchi"



ULTIMO GIORNO DI CARNEVALE IN CASTELLO


La sera dell’ultimo giorno di carnevale in Castello era usanza celebrare la fine sulla piazzetta della Porta principale.

Veniva confezionato un pagliaccio a forma di vecchietto e veniva posto sopra uno dei quattro grossi platani, piantati intorno all’anno 1860 da Agostino Lucchesi (nonno di Agostino Lucchesi il bancario). Tutta la gente si radunava nella piazzetta e qui immancabilmente Stefanelli Francesco “Cecco” conoscendo il latino infilava un discorso funebre, tra il serio e il faceto, adoperando oltre l’italiano anche il latino maccheronico.

Venuta poi l’ora fatidica il fantoccio di paglia, con una corda, veniva calato a terra e gli veniva dato fuoco tra le grida dei ragazzi che esclamavano ridendo: è morto...è morto!!

Poi tutti se ne andavano a letto e sul lastricato rimanevano le ceneri per il giorno dopo appunto il Mercoledì delle Ceneri.


Da altra fonte:

Anni 35-36-37 nel piazzaletto alberato davanti la Porta, ingresso principale del castello, ritrovo per festeggiare la fine del carnevale con la “baldoria”(durante il carnevale piccole mascherate per le vie del paese e nelle case i tradizionali “cenci fritti”).

Quella sera, martedì grasso, erano le 23 circa quando Remo Casciani, scoiattolo del momento, in un baleno sale sul platano e lega ad un ramo il fantoccio di paglia ed ecco, tra la gente radunata, farsi avanti un signore, Giuseppe Puccini (presidente delegato al comune del nostro paese) tira fuori dalla giacca un orologio a cipolla, marca Elgin, guarda le lancette e sentenzia: “E’ mezzanotte, fuoco al re carnevale!!!!”

Una fiammata bruciò il povero fantoccio mentre i ragazzi salutavano la fine dell’allegro carnevale gridando per le vie del paese: E’ morto.. è morto!!!

La porta del castello


GARA CON LA SECCHIA

Nell’estate negli anni 50 al ritorno degli americani in Castello

(ideatori si ricorda furono Puccini Giuseppe e Albino Franceschini che tornavano dalla Colombia) si organizzava una gara che consisteva nel portare sulla testa una secchia colma di acqua con il corollo (canovaccio arrotolato).

La partenza e l’arrivo erano davanti il bar di DeMonge facendo il giro Portello-via delle Molina-Poggione e rientro sulla porta, senza versare l’acqua e non aiutarsi con le mani.

Si ricorda tra le diverse donne e bambine che ci provavano Malvina Piacentini e Liberina Giulianetti che spesso era la vincitrice.

MESCITA DI VINO E LIQUORI

...si ricorda che sul terrazzino della casa di Enrichetta Camilli,



all’inizio dove ora che una finestra, c’era una
mescita di vino e liquori dell’allora padrone di casa Lucchesi Agostino(1877) nonno dell’omonimo Agostino Lucchesi futuro impiegato di banca

(i liquori erano della ditta Experia di Ponte all’Ania)


Dove una volta c'era l'osteria del nonno di Agostino Lucchesi


La Toscana apre i suoi castelli

Il 25 e 26 settembre 1999 indetta la manifestazione “La Toscana apre i suoi Castelli” e anche il nostro Castello è stato meta di molti visitatori (circa 200) sotto la guida accorta di Agostino Lucchesi e Rossella Scarpellini.

INAUGURAZIONE AREA MERCATALE NEL CASTELLO

Il 25 aprile 2013 inaugurata la nuova area mercatale in Castello. realizzata dal Comune con il contributo del G.A.L. Garfagnana Ambiente e Sviluppo con lo scopo di promuovere i prodotti locali dando la precedenza alla cosiddetta “filiera corta” ovvero il prodotto che passa direttamente dalle mani del produttore a quelle del consumatore.

Nell’occasione del pomeriggio con il mercato dei prodotti locali è stato organizzato un concorso di pittura dal titolo “Il mercato al Castello”che ha visto la giuria presieduta dai pittori Pietro Soriani e Gianfalco Masini decretare le opere vincitrici che hanno ben saputo interpretare il tema della giornata.


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