ING. UGO LEONI

 


Personaggi di ieri

                                              L’INGEGNERE LEONI UGO


Da un articolo del 22 novembre 1953


L’ingegnere Ugo Leoni, in età ancora valida e attiva, moriva il 22 novembre 1950 (Questo articolo fu scritto nel 3° anniversario della morte).

Apparteneva alla glasse gloriosa del 1899, che gran tributo di sangue aveva dato alla Vittoria Italiana, nella prima guerra mondiale. Anche lui, giovane studente a Pisa, aveva compiuto il suo dovere di combattente in un reparto di artiglieria sul Tonale.

Laureatosi nell’anno 1923 e successivamente emigrato in Brasile, rimpatriava nel 1932. Da allora si era dedicato alla libera professione, rifiutando ogni offerta di impiego, per la sua natura insofferente d’ogni costrizione materiale e morale. Non tardò ad emergere nel campo suo professionale per capacità e integrità eccezionale che gli conciliarono la stima dei colleghi e il riconoscimento di “migliore ingegnere della Provincia”.

Ma la sua intelligenza non conosceva confini, perché, nonostante il forte assorbimento della attività professionale, trovava il tempo di dedicarsi alla Astronomia e la Matematica, di cui sono testimonianza i suoi studi pubblicate nel Bollettino dell’Unione Matematica Italiana, edito dalla Casa Zanichelli di Bologna. Nemmeno aperto era il suo ingegno allo studio delle Lettere, dove numerava i suoi autori prediletti in Dante, Ariosto, Galileo, Manzoni, Fucini e il Pascoli, di cui particolarmente valorizzava le poesie di ispirazione astronomica, come “il ciocco” e “la Vertigine”.

I suoi giudizi talvolta bizzarri e iperbolici rivelavano intuizioni nuove e geniali di acuto critico. Le sue amenità, quando era in vena, divertivano tutti con i suoi confronti paradossali e le similitudini stravaganti. Aggiungi i suoi scherzi rimati, le sue prese di bavero, le parole che strappavano il sorriso.

Ed era amico di tutti, rispettoso di ogni opinione, incapace di odiare, senza pose, all’incontro era generoso e amico dei più umili.

Era fidanzato con una signorina di Fornaci di Barga, che gli rimase incinta, ma l’ingegnere non volle sposarla, pur riconoscendo il figlio e sul letto di morte la volle sposare.

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Della sua bizzarria, genialità e stravaganze si ricordano alcuni aneddoti che riportiamo:

..un giorno mentre con una macchina da scrivere stava scrivendo, la macchina di inceppò e dopo aver tentato di risistemarle persa subito la pazienza, la getto a terra e con gli scarponi la schiaccio tutta dicendo: “ a si….ma tanto ti ricomprò!!!

..alla sera, quando tornava a casa si toglieva gli scarponi e al posto dei piedi faceva metterli in mollo dentro una bacinella.

Alla domanda: ma ingegnere domattina sono tutti bagnati….

Rispondeva...ma chi se ne frega ..così sono belli morbidi..!!!

..trovandosi a passare con la motocicletta in località Calavorno, nei pressi del Serchio, ebbe un inconveniente alla motocicletta e dopo aver tentato invano di rimetterla in moto …… la gettò nella scarpata del fiume…!!

..si ricorda che il signor Pacini aveva un calessino tirato da un cavallo un pò sgraziato ma molto veloce di nome “Grillo” e l’ingegnere Leoni si intestardì nel vincere la gara che si svolgeva dalla villa Pacini fino all’osteria. Non riuscendoci andò a prendere un cavallo da corsa in una scuderia ma contro “Grillo” (se pur non tanto bello) non ci fu niente da fare….!!







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