LE VECCHIE FOTO RACCONTANO LA NOSTRA STORIA - PRIMA PARTE

 


          LE VECCHIE FOTO RACCONTANO LA NOSTRA STORIA

                                            (Prima parte)



                      Unico ricordo figurato della “Funicolare”




Dipinto fatto dal dottor Edoardo Stefanutti nel 1948 che riproduce esattamente l’arrivo dei carichi di legname della funicolare, nel piazzale in via delle Gattoline, progettata dall’ing. Polloni, proveniente dal Piemonte. Proprietario era il sig. Jean Varraud, titolate dell’allora stabilimento Alce di Fornoli.

La linea fatta con grossi cavi di acciaio arrivava fino a Bacchionero per un tragitto di ben 35 km. ed ha funzionato dagli anni 20 fino ai primi anni sessanta.

Si lavoravano 500 quintali di legname al giorno con al lavoro una sessantina di operai.

(la storia completa in altro articolo pubblicato)


                     ANN0 SCOLASTICO 1972-1973


Classe terza elementare scuola di Ghivizzano guidata dalla

Maestra Elena Panicali



In alto da sinistra: Silvano Pioli, Rodolfo Serafini, Giulio Simonelli, Paolo Riani, Giuseppe Gianasi, Walter Passerini, Luca Bertagni, Mario Biagioni, Franco Mei

Fila centrale da sinistra: Milva Giusti, Guglielmina Cosimini, Raffaella Franceschini, Anna Maria Brugioni, Rosella Camilli, Mirella Giusti, Monica Brugioni, Cristina Antoni, Anna Frediani

In basso da sinistra: Rinaldo Franceschini, Enrico Parducci, Francesco Pioli, Carlos Brugioni, Enzo Fonti, Luciano Frediani, Giuseppe Marchetti, Livio Papi, Alessandro Bardi, Sabrina Bernardi,  


                       CAPELLONI DI IERI E DI OGGI

                                    25 MAGGIO 1932


Da sinistra 1° fila in alto: Filippini Roberto, Tintori Ezio, Tomei Gildo, Pellicci Michele, Puccini Elio, Santi Alideo, Frediani Dante, Zaroni Giovanni Oreno, Medici Urbano, Mei Alberto, Francesconi Filippo, Baldisseri Leda, Lucchesi Enrichetta, Margelli Valda, Monterastelli Lina, Mei Enrica, Zaroni Candida, Cecchi Lorenzino, Dini Giuseppe, Santi Giuseppe, Antoni Gabriele, Petrini Renzo, Gianasi Renato, Antoni Ermenegildo e Arrighi Giovanni.


Da un articolo di terra Lontana del 1967

Una foto ingiallita che riposa in un cassetto delle cose care, una data, scritta a matita, un po' scolorita, a caratteri ancora infantili: 25 maggio 1932. Erano i tempi della terza elementare a Ghivizzano.

Eravamo in ventisei a far dannare la maestra Enrichetta Pillori, piccoletta e graziosa.

C’è Peppino il Tarantella un po' la “bestia nera” (come si può essere tali a nove anni) ormai da venti anni in America; ci sono i forti(che si scontravano all’uscita di scuola tra Giovanni il “Tallaro” e Berto di Cecco); e Peppe il Ridolini serio in questa foto ingiallita dal tempo e che invece aveva sempre il sorriso stampato sulle labbra. Ed ecco Deo, fratello di Ridolini, che aveva il calcio nel sangue: che ala che era! C’è pure Gildo il Folena che ha scuola non gli riusciva di stare fermo...ed altri ancora: Trave che era Oreno, Lorenzo il son “Mancino”, e Renzo il Rosso di Aidè, Dante il Mugnaio, Gildo di Filomena, Ezio, Elio (con quel suo fare distaccato, flemmatico), Renato il lombardo, Gabriellino, il Filippini (signorino tutto elegante, e l’irrequieto figlio del Concino l’Urbano! Che scendeva da Giorgini si incontrava con gli altri e via, nella piazza di Guglie, a giocare a figurine e a bottoni e se qualcuno (o Guglie o mamma Luisa) protestava, giù al fiume a pescare rovelle e bocci con la forchetta.

E lassù in alto, il primo a sinistra , con lo sguardo appena imbronciato, ecco il figlio del Capo-stazione, Roberto.

Ed è proprio lui ad offrire lo spunto per il confronto tra i capelloni di una volta e quelli di oggi.

A quei tempi portare i capelli più lunghi del normale era un impronta di distinzione un segno di  “chiccheria” un tocco di eleganza e raffinatezza. Insomma uno aveva i capelli più lunghi ma non era un capellone, oggi segno di protesta.


              Casa natale del canonico Stefano Antoni





Casa natale del canonico Stefano Antoni in Castello dove si può vedere lo stemma della casata caduto e andato in frantumi e le particolari finestre da cui il Vescovo David Camilli soleva ricordare Ghivizzano con l’appellativo di”Ghivizzano dalle belle finestre” che un detto popolare aggiungeva “gli uomini becchi e le donne balestre”


                 Festival della canzone di Massa

                                           5 OTTOBRE 1962



Foto scattata a Massa il 5 ottobre 1962 in occasione della partecipazione al “V Festival Apuano della Canzone” nel teatro “Astor” di Massa dove la canzone “Molto di Più” del nostro concittadino Tarquinio Rossi vinse il primo premio.

A presentare il Festival e a premiare la canzone vincitrice, il grande e indimenticabile Corrado.









TORNEO PAESANO DI GHIVIZZANO anno 1965



Questa la formazione di una delle 4 squadre partecipanti Alimentari Lenci


In alto da sinistra: Lenci Ivano, Barsotti Carlo, Saisi Sauro, Rossi Sandro, Ioni Paolo, Pardini Bruno

accosciati: Moncini Renato, Rocco Alberto, Ardesi Vittorio, Giannecchini Giulio, Puccini Giampaolo.








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