PADRE SIMONE PASSIONISTA

 

Personaggi di ieri


                                          PADRE SIMONE PUCCINI

                                                   PASSIONISTA


Padre Simone dell’Immacolata era nato a Ghivizzano il 14 dicembre 1885 da Puccini Natale e Cipriani Clotilde in via Castello nella casa ora di proprietà di Rosanna Franceschini nei Semplici. Ghivizzano ha poco conosciuto questo suo illustre figlio, nato da umile e povera famiglia di cui un fratello Antonio diventò sacerdote e rettore della parrocchia di Piano di Coreglia.

Seguendo l’esempio del fratello, rispose alla vocazione del sacerdozio e scelse l’ordine fondato da San paolo della Croce (i passionisti). Fece il noviziato nel convento di Monte Argentario (Grosseto) e celebrò la prima messa il 22 maggio 1910 nel convento di Sant’Angelo a Vetralla (Viterbo). Due anni dopo fu assegnato alla custodia e direzione degli studenti. Allo scoppio della prima guerra mondiale(1915) fu chiamato a servire la patria come cappellano militare e infatti ai funerali partecipò una rappresentanza di ex-combattenti con la bandiera. Ottenuto il congedo, dal 1919 al 1925, tornò a riprendere il suo servizio di prefetto custode degli aspiranti al sacerdozio del suo ordine.

Dal 1925 al 1928 tenne l’alto incarico conferitogli dai superiori, di rettore della “Scala Santa” a Roma. Di lì passo, sempre come rettore, al ritiro di Vetralla per gli anni 1928-31.Nel 1931 divento maestro dei novizi passando di parrocchia in parrocchia come predicatore per le “Sante Missioni”. Fu appunto, durante la predicazione a Bargecchia (Massarosa) si sentì male. Qui il giorno dell’Epifania (6 gennaio) di sera fu colto da “repentino malore”. Le cure di validi medici non valsero a strapparlo alla morte e spirò alle 14,30 del sabato 12 gennaio. Riposa nella cappella della famiglia Puccini nel cimitero di Ghivizzano accanto alla Madre Clotilde Cipriani, morta l’anno successivo nella canonica della parrocchia di Piano di Coreglia (dove era rettore il figlio Antonio)

Sulla lapide sta scritto: “All’ombra della croce, suo emblema modello e tesoro, qui posa la salma, del Padre Simone Passionista, nato a Ghivizzano il 14 XI 1885 morto a Bargecchia il 12/1/1935, mentre vi predicava la divina parola, e nella luce di Cristo, vive e terna la sua memoria nel cuore di chi lo amò e lo conobbe.”

Nella stessa cappella, accanto, riposa il corpo della madre Clotilde Cipriani.

Padre Simone Puccini


Da un articolo del 1989

... dolcezza nel trattare e nel correggere, facilità e soavità nel predicare si conciliarono dovunque ammirazione e venerazione.

Nel 1931 venne chiamato a reggere una delle cariche più responsabili dei Passionisti come maestro dei novizi ma rispondeva agli inviti dei parroci di predicare “le Missioni” nelle parrocchie.

Fu proprio durante una predicazione nel paese di Bargecchia, insieme al confratello Fulgenzio, che si senti male, Anzi per la cronaca si scrisse che il padre Simone stava già male prima di partire per Bargecchia. Le cure di validi medici non servirono a nulla e morì il 12 gennaio 1935.

La salma fu ricondotta al paese d’origine, dove ricevette solenni esequie nella nuova chiesa del Sacro Cuore. Qui dissero l’elogio funebre il padre Teodoro, il superiore del convento dell’Angelo, il parroco di Bargecchia, don Pietro Paoli parroco del vicino paese di Stiava, il padre Fulgenzio e infine il nostro compaesano don Guido Pierotti, parroco di Pieve Santo Stefano.

La frase finale delle esequie furono: “una grave sventura che il paese di Ghivizzano non abbia potuto conoscere e apprezzare le virtù e i meriti di questo suo figlio illustre”.


Da un articolo di Terra Lontana del estate 2014

Dall’archivio parrocchiale si ricorda la morte del sacerdote Padre Simone Passionista avvenuta il 12 gennaio 1935 mentre teneva un corso di Sante Missioni nella parrocchia di Bargecchia di Massarosa.

Le esequie avvennero al mattino nella chiesa di Bargecchia e alla sera nella Chiesa del Sacro Cuore a Ghivizzano con la Santa Messa celebrata dal parroco don Amedeo Tofani e con la partecipazione del parroco di Bargecchia don Giuseppe del Fiorentino (zio del nostro parroco Giuseppe Andreozzi) che tenne una commovente orazione per il defunto padre Simone.

Al sacro rito era presente anche don Antonio Puccini, parroco-rettore di Piano di Coreglia, nativo di Ghivizzano e fratello di Padre Simone al quale rivolse toccanti parole di affetto e di saluto fraterno. Era il 14 gennaio 1935.


Da “L’angelo della famiglia” Bollettino parrocchiale del febbraio 1935


Morte di un illustre compaesano

Il giorno 12 gennaio 1935 alle ore 14,30, dopo brevissima malattia, rendeva l’anima a Dio in Bargecchia presso Viareggio, ove si trovava in Sacra Missione, il nostro illustre compaesano Padre Simone Puccini, Passionista.

Colpito, quasi all’inizio della Santa Missione, da congestione celebrale non valsero le cure dei medici né le affettuose cure dei parenti e delle persone presso le quali si trovava.

Padre Simone era nato a Ghivizzano il 14 dicembre 1885 da Natale e dalla tuttora vivente Cipriani Clotilde , tenuto al battesimo dalla cugina, Suor Angelica Lucchesi, morta parecchi anni fa , nel Convento di Lapo presso Firenze.

Aveva ricevuto la cresima il 19 luglio 1896 insieme alla Comunione, da Mons. Niccola Ghilardi, Arcivescovo di Lucca.

Dopo aver fatto il chierichetto partiva per Monte Argentario per iniziare il noviziato nella Congregazione di S. Paolo della Croce.

Terminati con lode gli studi, il 22 maggio 1910 veniva promosso al Presbiteriato e consacrato in Viterbo da S.E. Mons. Grasselli celebrando la 1° Messa nel Convento di S. Angelo in Vetralla.

Dopo otto giorni, per concessione dei Superiori, si recava nel Convento dell’Angelo presso Lucca ed ivi cantava di nuovo la messa, circondato da numerosi congiunti ed amici.

Quando scoppiò la guerra 1915-18, era maestro degli studenti al Convento di S. Eutizio.

Soldato dal 1916 al 1918 fu fulgido esempio ai compagni come si deve ubbidire ed amare la Patria. Congedato tornava al caro ed amato suo nido e dai Superiori veniva nominato maestro degli studenti al ritiro di Vetralla.

Dal 1925 al 1928 ricoprì il delicato ed importante ufficio di Rettore della Scala Santa, e compiuto il triennio, confermato Rettore di Vetralla.

Nel 1931 veniva nominato maestro dei novizi ed in tale importante carica destinato al Monte Argentario.

La salma giungeva a Ghivizzano la sera del 14, alle ore 16 con autocarro della Misericordia di Lucca, accompagnata da un Padre Passionista e seguita da parecchie automobili recanti i parenti ed una larga rappresentanza di Bargecchia.

Dopo l’assoluzione alla Chiesa del Sacro Cuore, parlarono dell’Estinto il parroco di Bargecchia, don Guido Pierotti, padre Fulgenzio Passionista e per ultimo don Tofani.

L’interminabile corteo, composto di non meno di 1500 persone, s’apriva con la Filarmonica Pacini, e associazioni civili e patriottiche di Ghivizzano con bandiere, gagliardetti e corone.

Seguivano le Confraternite della Misericordia, SS. Vergine e SS. Sacramento con bandiera con la presenza dei combattenti del Fascio e del popolo.

Vicino al feretro una larga rappresentanza di Bargecchia con una bellissima corona di garofani bianchi.





Ricordo di Don Antonio Puccini fratello di Padre Simone Passionista (figli di Natale e Cipriani Clotilde)

Il fratello Don Antonio Puccini fu ordinato sacerdote il 18 dicembre 1897 e ai primi di aprile dell’anno 1899 fu mandato cappellano a Tereglio dove vi rimase fino al’8 luglio 1900 allorchè fece il suo ingresso solenne a Piano di Coreglia dove esercitò il suo ministero fino al all’11 maggio 1950 data della sua morte.
Agostino Lucchesi ricorda la grande accoglienza del sacerdote e l’incontro di amicizia fraterna che avveniva puntualmente al pomeriggio di ogni “capodanno” quando il complesso bandistico di Ghivizzano si recava a portare il caloroso augurio musicale al “Rettore Don Antonio”, che sempre ricambiava ai musicanti con abbondanti e benedetti fiaschi di ottimo vino.

Santino di don Antonio Puccini





Copertina in memoria Padre Simone


Libretto in memoria di Padre Simone


Libretto stampato a Lucca “Scuola tipografica Artigianelli”

in memoria del “Padre Simone dell’Immacolata” Sacerdote passionista in data 27 febbraio 1935 dove si riporta la presentazione fatta da Don Antonio Puccini parroco di Piano di Coreglia; (fratello) dalle parole dette al Vangelo da don Teodoro dell’Addolorata rettore del Convento dell’Angelo presso Ponte a Moriano nel giorno del funerale;

dalle parole pronunziate dal parroco di Bargecchia don Giuseppe Del Fiorentino nella sua chiesa parrocchiale alla Messa solenne e ripetute la sera a Ghivizzano nella chiesa del Sacro Cuore; elogio solenne fatto nella chiesa di Bargecchia da don Pietro Paoli, parroco di Stiava; dal compaesano don Guido Pierotti parroco di Pieve S.Stefano la sera del 14 gennaio nella Chiesa del Sacro Cuore a Ghivizzano; da Padre Fulgenzio nella Chiesa del Sacro Cuore di Ghivizzano la sera dei funerali e ripetute nella Chiesa di Piano di Coreglia la mattina del 15 gennaio.

Si riportano parte dei vari interventi:

...ogni volta che lo avvicinavo, qualcosa del suo fascino santo si fissava in me: era per me un incitamento o un rimprovero, come pure, per me tacerlo? Un motivo di ringraziare il Signore di aver fatto spuntare nella mia casa un fiore dicos+ squisita leggiadria e fragranza. E ora quel fiore si è reclinato sul suo stelo.

...O indimenticabile fratello di sangue e di sacerdozio di ben altre gioie ti inebri: ma al tuo povero fratello, alla nostra mamma dilettissima, che solo la fede rende meno cocente l’amarezza della separazione, ai fratelli, ai parenti, agli amici, a chi dei tuoi benefizi può solo compensarti colla gratitudine dell’affetto, sii generoso dal Cielo, di un altro dei tuoi doni, il più prezioso, la preghiera propiziatrice. E aspettaci, o Carissimo, lassù!

Il fratello Don Antonio Puccini parroco di Piano di Coreglia.

...Anima eletta, anima privilegiata, destinata alle alte vette della perfezione Evangelica, fin dalla più verde età rinuncia a tutto ciò che che poteva promettergli il mondo, e vola al Noviziato dei Passionisti.

.I Superiori si accorsero ben presto delle rari doti di mente e di cuore del caro P. Simone, e vollero sfruttarle a beneficio della Congregazione. Per vari anni gli affidarono l’istruzione e l’educazione dei giovani studenti, che egli preparò abilmente al Sacerdozio ed alla vita Apostolica….gli fu anche affidata la carica più importante, più delicata, più difficile, piena di grande responsabilità, quale è quella di Maestro dei Novizi.

.tutto questo vi dice che Padre Simone era davvero un’anima eletta, adorna delle più eccelse virtù.

Padre Teodoro dell’Addolorata Rettore del Convento dell’Angelo presso Ponte a Moriano.

.la morte! Che parola fredda per noi, che pungente tormento per il cuore nostro! Eppure, voi lo vedeste il P. Simone sul letto dove la morte lo inchiodò e lo ghermì. Voi lo vedeste calmo, rassegnato, sempre orante nei momenti in cui la favella poteva obbedirgli, Perchè quella calma? Perchè quella rassegnazione? Perchè quella pace, che gli traspirava dal volto? Il segreto di tutto ciò eccovelo, o Signori, in queste parole: Padre Simone era un’anima di Dio; era un santo!.

Sacerdote Giuseppe Del Fiorentino parroco di Bargecchia

..il giudizio popolare che a volte suona meglio di un magnifico panegirico, ci delinea e ci dice quale fosse la sua partecipazione all’alta missione cui Iddio lo chiamava. Era detto il “santino”

...pianga pure la vecchia mamma nel suo sfogo naturale per la perdita del figlio, ma si consoli per il pensiero di aver preparato un sacerdozio e un missionario alla Chiesa, di aver dato ora un santo al cielo

Don Pietro Paoli parroco di Stiava

...Ghivizzano ha poco conosciuto questo suo figlio. Lo vide bambino allorquando, con una pietà tutta particolare, assisteva alle sacre funzioni, e notò fin da allora una particolare disposizione alla predicazione e una straordinaria facilità di memoria, giacché ripeteva nella casa e fra i suoi compagni di scuola quello che il predicatore aveva detto nella Chiesa. Poi un bel giorno spari’.. Il Signore aveva parlato al suo cuore, l’aveva chiamato per una predicazione più vasta, più grande, più autoritaria, predicazione di vita, di parole, di opere… col Crocifisso sempre sul petto…

...Paesani onorate la sua salma: è un santo che anche tacendo porterà ai nostri cuori la parola di Dio.

Il compaesano Don Guido Pierotti Pievano di Pieve S. Stefano

(dalle parole pronunciate ai funerali nella chiesa del Sacro Cuore in Ghivizzano)

..destinato con me alla Missione di Bargecchia il giorno dell’Epifania celebrò la Santa Messa e si trattenne più a lungo del solito in devoto ringraziamento. La sera fu colpo da repentino ed improvviso malore. Le cure e le premure tenere ed amorose del Parroco e di tutto il popolo di Bargecchia non valsero a strapparlo alla morte e sabato 12 gennaio festa della Sacra famiglia alle ore 14,30 spirava santamente, come santamente era vissuto.

Padre Fulgenzio confratello passionista

(parole dette nella chiesa del Sacro Cuore la sera dei solenni funerali e ripetute nella Chiesa di Piano di Coreglia)


Lapidi della madre Clotilde Cipriani e Padre Simone nella cappellina a Ghivizzano












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