Bartolomeo Mei un grande benefattore
Personaggi di ieri
BARTOLOMEO MEI
UN GRANDE BENEFATTORE
Bartolomeo Mei figlio di Mosè nato a Ghivizzano nel 1907 manifestò interesse per il disegno e la pittura e benchè le condizioni economiche della famiglia non lo consentissero, con l’aiuto del cav. Luigi Pacini, che tornato dalla Colombia si era fatto costruire una villa a Ghivizzano, potè frequentare a Viareggio la scuola del pittore prof. Benvenuti.
A Ghivizzano si era procurato l’amicizia del medico condotto Edoardo Stefanutti, ed è stato uno dei più assidui attori della compagnia filodrammatica.
Nel 1926, all’età di 19 anni, emigrò in Australia, dietro invito dei sig. Mattei di Gromignana, fece domanda di rilascio di passaporto affrontando una lunga navigazione per il nuovo continente.
Inizio la sua avventura australiana con le famose statuine di gesso ma ben presto sentì il desiderio di mettersi in proprio e apri un negozio di quadri e articoli d’arte passando da Melbourne a Brisbane per poi trasferirsi a Sydney.
Gli affari prosperavano ma il nostro Mei non era ancora soddisfatto perché sentiva le sue capacità più idonee a creare che a vendere.
Tornato a Melbourne, insieme all’amico Picchi Vittorio, fondarono una fabbrica di oggetti d’arte e articoli vari di arredamento (1935) Grande successo la produzione di manichini per esposizione degli abiti nelle vetrine dei negozi. Nel 1950 questa dita fu ampliata e raggiunse un area ancora più estesa con la produzione di oggetti ornamentali per ville, alberghi e bar, lavorando non è più il gesso ma la ceramica e legni pregiati (fece venire da Pontedera intagliatori abilissimi).
Con l’ampliarsi del lavoro, il Mei ,insieme al socio Picchi di Lucignana, richiamò in Australia diverse persone tra le quali la sorella Giuseppina, il nipote Dante Bonelli e la nipote Bruna.
Ogni anno faceva un viaggio in Italia per curare i suoi interessi e non mancava di passare da Ghivizzano a trovare la sorella Pasquina, ed era la gioia anche per gli amici consapevoli della sua generosità.
Molte cose fatte a Ghivizzano a sue spese come i 14 quadri della “Via Crucis” alla chiesa parrocchiale. Sono di terracotta invetriata (tecnica dei Della Robbia del xv secolo).
Altra grande opera il rifacimento totale dello “scaleo”, ormai consumato, con la famosa pietra di Matraia (1969) e le vetrate in ferro battuto per chiudere l’atrio d’ingresso della chiesa con vetri colorati.
Finanzio i lavori del nuovo campo sportivo in località Carraia e dette un grosso contributo per la costruzione del nuovo organo.
Certamente il piacere di donare avvenne anche nella terra che lo aveva ospitato e ricordiamo, una fra le tante, il grande contributo offerto per la costruzione del santuario di Sant’Antonio a Melborne (chi oggi visita il tempio trova anche l’esposizione delle più belle opere d’arte uscite dalla sua fabbrica). Si ricorda che L’onorevole Loris Biagioni, allora sottosegretario del ministero dell’Industria, a nome e per conto della camera di commercio di Lucca per i “Lucchesi del mondo”, in data 14 marzo 1971, consegnò una medaglia d’oro in occasione di una esposizione di prodotti tipici toscani (a quella esposizione parteciparono anche le ditte di Ghivizzano “Fasas” di Sandro Rossi e “Fonart” di Luigi Unti) con la seguente motivazione: ”All’industriale imprenditore Bartolomeo Mei per aver contribuito all’affermazione dell’iniziativa imprenditoriale italiana con capacità e signorilità acquistandosi benemerenze nella sua terra d’origine e rispetto nel paese che lo ospitava da 45 anni”
Non prese mai moglie ne lasciò figli e durante la vita soleva dire: ”Quando morirò troverete ben poco del mio patrimonio”
trovando nel donare più gioia che nel ricevere.
Mori a Melborne l’11 marzo 1980 e riposa nel cimitero di Ghivizzano.
Da ricordare anche il nipote Dante Bonelli, anche lui premiato dalla camera di commercio di Lucca “Lucchesi del mondo” (il premio fu ritirato dalla sorella Bianca col marito Aldo Muzzarelli a Lucca) del quale riportiamo la nostalgia per la terra natale espressa nei versi finali di una sua poesia:
“Perchè del paese la nostalgia / la sente solo chi lo lascia e va via”
Conferimento della medaglia d’oro da parte dell’Onorevole
Loris Biagioni a Meibourne
Da un articolo del 1966
Lettera inviata in Australia al signor Bartolomeo Mei, il 10 dicembre 1965, da parte della Unione Sportiva Ghivizzano, a firma del presidente Barsotti Leandro, nella quale si invia un particolare ringraziamento, a nome di tutto il paese, per la sua generosità da sempre dimostrata.
Nella lettera si dice:
“Dal 4 novembre 1965, giorno del’ inaugurazione del Campo Sportivo “Carraia”, tutta la popolazione, attraverso la parole del nostro Priore, è a conoscenza di quanto Ella ha fatto per la realizzazione di un opera che resterà per sempre a vanto e decoro del nostro Paese.”
Da un articolo di Terra Lontana del 1980
Triste Notizia
Bartolomeo Mei non è più, nel pomeriggio del’11 marzo 1980 mentre si trovava nella sua abitazione di ritorno dal lavoro, improvvisamente cessava di vivere. Era nato a Ghivizzano nel 1907 da Mosè e Celide. Famiglia di strenui lavoratori ed emigranti, lui pure nel 1926 scelse la via dell’emigrazione in Australia, dove a Melbourne, dedicandosi al lavoro artigianale delle statuine artistiche e successivamente in società con il signor Picchi Vittorio di Lucignana riuscì a creare una fiorente attività.
Attaccatissimi al paese natio e ai parenti in Italia era solito fare frequenti visite al “suo Ghivizzano” , ultima fu nel 1975.
E proprio a Ghivizzano, sempre con tatto gentile ed alieno alla pubblicità, ha lasciato segni della sua magnanimità d’animo per le cose pubbliche: vuoi la donazione del terreno per il campo sportivo, il ripristino ex-novo dello “Scaleo” e del loggiato della Chiesa, vuoi la donazione dell’artistica Via Crucis e di aiuti utili interessamenti per l’Asilo e le persone in difficoltà.
Certamente la sua bontà si era estesa anche alla città di Melbourne dove era notissimo alla comunità italiana e australiana, ricevendo tributo di ambiti apprezzamenti anche ufficiali. A riprova di ciò i funerali svoltisi il 13 marzo sono stati imponentissimi per la partecipazione di una grande folla.
Commenti
Posta un commento
I commenti sono moderati.
Lo scambio di opinioni deve servire ad un confronto costruttivo
Sono ammesse le critiche, soprattutto se seguite da suggerimenti.
Non sono in nessun caso tollerate offese, ingiurie, attacchi ad personam, linguaggio volgare e comunque non ritenuto consono ad un ambito parrocchiale