LA BIBLIOTECA DEL CANONICO STEFANO ANTONI
LA BIBLIOTECA DEL CANONICO
STEFANO ANTONI
La biblioteca personale del canonico Stefano Antoni, che si trova al Centro parrocchiale Sacro Cuore, è stata donata dal pronipote Antoni Gabriele il 9 giugno del 2002 e si compone di ben 417 volumi e due reliquie.
I libri molto antichi e preziosi sono in sufficiente stato di conservazione e a vederla si può capire perché il credito di cui godette il nostro glorioso compaesano fu ben meritato.
Qualcuno ha scritto che non si conosce una persona finché non si è vista la sua biblioteca.
Il canonico Antoni Stefano era nato a Ghivizzano il 28 dicembre 1852 e morì a Lucca il 27 febbraio 1944. Dopo un breve servizio di noviziato presso i padri gesuiti, divenne canonico di S.Alessandro, chiesa nella quale è sepolto dal 1966. Durante il ministero pastorale tanto potè operare a vantaggio delle anime: cappellano e confessore delle monache Agostiniane di Vicopelago, delle suore Barbantini e di altri istituti monastici; amico del Servo di Dio monsignor Giovanni Volpi; assistette Santa Gemma il giorno della morte; sostenne madre Eufemia Giannini a lasciare la clausura delle monache Passioniste e fondare la Congregazione delle Sorelle di Santa Gemma.
Dottore in teologia e missionario apostolico propagò la devozione alla SS.Eucarestia, oltre alla predicazione con la pubblicazione di ben 43 opere. Fondò a Lucca un’associazione di sacerdoti per promuovere la spiritualità fondata sull’Eucarestia. Rilanciò la pratica dell’adorazione e della comunione quotidiana e soprattutto suggerì a Papa Pio X di concedere la facoltà della prima comunione ai bambini.
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La biblioteca del Canonico Stefano Antoni
conservata al Centro Parrocchiale
Da un articolo di Terra Lontana del 2003 del Prof. Aldo Pellegrini
Non è facile estrapolare dalla sua biblioteca personale suggerimenti di riflesso sulla vita del canonico Antoni, questo atleta dello spirito poco conosciuto nel paese natale di Ghivizzano.
Mentre a Lucca, dove visse e morì nell’infausto febbraio 1944, fu da una commissione di ammiratori, beneficati e devoti, col consenso della autorità religiosa, dal cimitero traslata la salma nella chiesa di sant’Alessandro ed eternata nel bronzo la sua effige con una epigrafe a memoria delle sue virtù, a Ghivizzano non rimane traccia della sua santità eroica.
Dopo una rapida rassegna di questi libri, donati dall’erede Gabriele Antoni a questo centro, si puo far sapere che ne sono stati contati 417 volumi. Di certe opere in più volumi alcuni risultano mancanti. Spediti a Ghivizzano per ferrovia, alla stazione furono caricati su un barroccio e così alla rinfusa giunsero a destinazione in casa Antoni.
Questa biblioteca, considerata in complesso per le opere ascetiche , di teologia dogmatica e morale che vi figurano, ben si addice al possesso di un santo. Sant’Ambrogio, sant’Agostino, san Gregorio Magno, san Giovanni Crisostomo, san Tommaso d’Aquino sono i Padri della Chiesa autori delle relative opere. Ci sono autori della vita devota, san Francesco di Sales, san Tommaso da Kempis, Bossuet…
Molti altri autori di testi di istruzione ai confessori : san Leonardo da Porto Maurizio, Sant’Alfonso Dè Liquori, san Bernardo da Chiaravalle, Costantino Roncaglia, il gesuita Paolo Layman… tutti nomi che ci dichiarano la prevalente attività quotidiana passata in confessionale da don Stefano.
Numerosi ancora sono i libri di esegesi biblica, sia dell’antico che del nuovo Testamento.
La biblioteca non possiede alcuna opera dei Giansenisti legati al monastero di Port Royal, presso Parigi, nel sec. XVII, come “L’Augustinus” del vescovo Giansenio, opere del Nicole, dell’Arnaud, Quesnel, di Pascal perché il movimento giansenista col suo rigorismo teneva lontani i fedeli dall’eucarestia, invece l’Antoni per tutta la vita fece sua la missione della propaganda eucaristica.
Relativamente agli scritti del nostro si conoscono copiosi per l’elenco che ce ne fornisce in appendice l’agiografia di Mons. Lazzarini, primo biografo e unica finora del canonico Antoni.
Non si trovano nella biblioteca perché trattenuti dall’esecutore testamentario a suo tempo e oggi acquisiti dal processo di beatificazione, il quale, come primo atto, avrà luogo a livello diocesano con l’elezione di un postulatore.
Una commissione di sacerdoti, presieduta dall’Arcivescovo, esamina i suoi scritti e le varie testimonianze. Se il risultato sarà positivo il Vescovo informa la Santa Sede. La seconda fase si svolge a Roma e consiste in un nuovo studio integrale dei documenti raccolti, compresa la testimonianza di un miracolo ottenuto per intercessione del servo di Dio, e sottoposti a discussione collegiale, la quale, se convincente, si conclude con il nulla osta per il rito di beatificazione.
I beati possono avere un culto locale, per ottenere il culto della Chiesa universale occorre la canonizzazione ossia la proclamazione della santità dopo l’accertamento d’un secondo miracolo.
Non è privilegio di tante comunità vantare un santo tra i propri nati. In questi anni di secolarizzazione e rilassamento morale quale onore per Ghivizzano aver un figlio elevato agli onori dell’altare.
Dichiarazione di donazione alla Parrocchia di Ghivizzano
Da Terra Lontana estate 2021
Protezione della “Biblioteca del Canonico Antoni”
Nell’estate 2021 Si è provveduto della messa in opera di una grata protettiva dell’antica libreria comprendente la biblioteca personale del Canonico Antoni Stefano che si trova nella sala archivio del Centro Parrocchiale. La Biblioteca comprende antichi volumi di un certo valore e finalmente la sua protezione si è potuta realizzare con l’interessamento della famiglia Martinelli che ha coperto interamente la spesa.
La grata è stata realizzata dal fabbro Andrea Franceschini ed è fatta in modo che la protezione fosse totalmente intonata con i locali. Il Gruppo Ricreativo ha deciso di apporre una targa in ottone con la scritta:”Grata realizzata in ricordo di Gianluca Martinelli, tenore di Ghivizzano”
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