TARQUINIO ROSSI POETA E SCRITTORE
TARQUINIO ROSSI
Poeta e scrittore
Non ci stanchiamo di ricordare la grande genialità di Tarquinio che aveva la licenza di terza elementare e la licenza media serale ha spaziato sia nel campo sociale, lavorativo e culturale intraprendendo varie iniziative già ricordate in altri articoli .
Come scrittore e poeta lo ricordiamo collaboratore del quotidiano “Il telegrafo”, direttore del giornale paesano “Terra lontana” e autore della stesura di due commedie (“Lezione d’amore” e “Mary, Maria, Mariù”) e due volumi di poesie nelle quali si mette in evidenza il suo animo sensibile e profondo.
Riportiamo i due volumi di poesie e il copione della commedia “Lezioni d’amore”
Aprile 1951
Giorni addietro nel salone Municipale di Chiavari, presenti autorità e numerosi letterati, vennero proclamati i vincitori del “Concorso di poesia” a carattere nazionale, indetto dal Gruppo Arte Indipendente di quella città onde onorare la memoria del patriota poeta e medaglia d’oro Sergio Kasman.
Vincitore del secondo premio risultò il nostro compaesano Tarquinio Rossi che aveva partecipato con le sue liriche: “Verso l’inverno” “Poveri bimbi” e Torna o Miriam”
Nel 1958 Tarquinio Rossi partecipò al concorso di poesia “Augusto Mancini” a Coreglia Antelminelli dove una sua poesia fu tra quelle segnalate.
La poesia si intitola:
Visioni
Lassù
una galoppata di monti,
ove i castagni,
dal terribile male,
sono secchi e spogli.
Al piano,
aprile illumina
le variopinte nuvole
degli alberi in fiore.
Tarquinio Rossi
Ghivizzano Lucca
Copertina raccolta di poesie scritte da Tarquinio Rossi
Stampato dalla Tipografia Gasperetti
nel mese di Aprile 2003
PASQUA 1953
Qui svanirono
le gelide nebbie
d’inverno
nella speranza
di un raggio di sole…
Questi versi sono scolpiti su una targa aggraffata alla roccia che delimita un lato della strada per Lucignana.
Nell’inverno del 1952, sotto la direzione del Geometra Leandro Ceccarelli iniziarono i lavori. Gli operai erano organizzati in un piano di lavoro a carattere nazionale, pagati 500/600 lire giornaliere e una minestra, quando in un impiego normale si poteva guadagnare sulle 1.300 lire.
Tarquinio Rossi era assistente ai lavori e infreddolito guardava gli operai che senza mezzi meccanici aprivano il tracciato solo con l’aiuto del piccone, della pala e delle carriole trasportate a mano.
Ad ispirare i versi di PASQUA 1953 fu appunto il sacrificio fisico di quei lavoratori.
Dopo il 1953 le cose in Italia andarono migliorando e i lavoratori trovarono un impiego normale, altri seppero approfittare del miracolo economico: fu questo “il raggio di sole...”
DESIDERI
Giungere stanchi alla fine,
senza il rimpianto
della divina
armonia delle cose.
Smarrire sul limite,
le visioni
che ci donarono effimere gioie
fuggenti nel nulla.
Dimenticare
le ore d’amore,
che furono isole lussureggianti
nel grande mare
del nostro dolore.
Morire,
come se vivere
fosse
tracciare parole sull’acqua.
SENSAZIONI
Pensarti, è rivivere
i caldi giorni dell’ultima estate.
Vederti, è provare l’affanno
di una corsa folle verso l’infinito.
Ascoltarti, è sentire risuonare echi giovanili
nella ormai sorda cattedrale del tempo.
Amarti, è affollare
di inutili sogni le mie brevi notti.
DOPO
Quando, dispersa oltre nuovi orizzonti,
non potrai rispondere al mio disperato richiamo,
sarà per me una mortale litania di inutili giorni.
Ed il mondo mi avrà,
come inerte statua di pietra.
COME BAVA DI RAGNO
Ogni giorno ogni sera ricorda-se puoi-
che la mia vita è attaccata al filo del tuo amore.
Un filo sottile, come bava di ragno,
che un respiro di vento potrebbe spezzare domani.
(poesia segnalata al premio di Poesia Valle dei Poeti a Bagni di Lucca – 1981/82
SOLO I TUOI OCCHI
Invisibile dolce compagna della mia solitudine.
Impalpabile ombra fedele del mio autunno che incombe.
Solo i tuoi occhi illuminano il buio doloroso della mia notte.
SARA’ DOMANI
Come dopo la fine delle cose,
stanotte il mondo è pacificato.
Tremano, sul ciglio del fosso,
i rami dei salici bianchi di brina
e mi sgomenta, solitario, il silenzio.
Sarà domani il chiarore dell’alba
a ridestarmi, nuovo, alla vita.
PER SEMPRE
E verranno altri giorni,
altri volti,
altre cose ad aggiungersi ai ricordi.
Ma su tutto, per sempre,
resterà la luce delle due albe nascenti,
che ammirammo estasiati
come fuori del mondo.
Resterà la rossa luce del sole,
che attraverso i vetri appannati
baciò i nostri volti vicini,
mentre le nostre bocche
si scambiavano una promessa di vita,
un giuramento d’amore.
VISIONI
Lassù, una galoppata di monti,
ove i castagni dal terribile male
sono secchi e spogli.
Al piano aprile illumina
le variopinte nuvole degli alberi in fiore.
(Poesia segnalata al Premio A.Mancini a Coreglia – 1956)
PROMESSA
Ora che per le cose terrene
riposi – o Mamma -
i calmi occhi tuoi stanchi ,
guardami ancora
sempre
e come ai dì migliori
-nella via della vita
che ate fu amara tanto -
siimi guida divina
siimi fede ardente.
Io, con il mio pianto,
tristemente solo
vivrò fidente
nel Tuo nome santo.
GIUGNO
Senti nell’aria, stamani,
il primo sottile profumo dei tigli in fiore?
E’ giugno.
Ascolta, a carezzevoli rumori
della calda stagione
e guarda come occhieggia, lucente
fra i bianchi pioppi, il fiume.
Anche la nostra vita scorre,
trascinando le nostre speranze
e i nostri sogni
i un animoso rotolare
fra due rive di roccia.
Finiremo,
perduti nelle torbide secche della foce.
NOI DUE SOLI
Tu, sola,
col tuo nuovo
amore che nasce.
Io, solo,
col mio ultimo
amor che non muore.
Ieri era facile vivere amandoti.
Più facile ancora, oggi, morire perdendoti.
IL MIO CUORE AL SOLE
Lasciar i tuoi occhi alle stelle,
perché ti guardino ancora
nelle notti d’estate.
Lasciare la mia voce al vento,
perché baci i tuoi capelli
nei luminosi mattini di primavera.
Lasciare il mio pianto al mare,
perché ancora ti chiami
con la sua musica lieve nelle sere d’autunno.
Lasciare il mio cuore al sole,
perché ti riscaldi nell’inverno crudele
della vita, per sempre….
ERA TARDI
Perduto nei mille giorni
in cui varcai la soglia della tua casa
alla ricerca di un sorriso,
sperai trovare in te
la primavera del tempo.
Era tardi.
Per me
-sull’azzurro del mio mare-
era salpata ormai
la bianca vela.
L’ADDIO
Ho troppo sperato in questo amore
fatto di lacrime e parole che restano in gola,
sconvolto da meschine gelosie che lasciano il segno.
Solo domani capirai
perché oggi i miei occhi ti cercano in silenzio,
senza il coraggio anche di una sola parola,
che non potrebbe guarire quest’ultimo male d’amore….
IL DUBBIO
Cieco,
ho creduto tenerti quale gioiello raro,
gelosamente racchiuso in uno scrigno segreto.
Cieco,
ho creduto di averti amorevolmente schiava,
lasciando che i pensieri di tutti i giorni
offuscassero la mia mente,
liberandoti ai passi che avrebbero potuto
portarti fra le braccia di un altro.
Cieco,
ho sperato di averti legata,
sazia, alla catena leggera del mio amore senza fine.
Ora,
i tuoi occhi sfuggenti, i tuoi strani silenzi,
le tue mani irrequiete fredde alla mie lievi carezze,
mi scuotono a quella ch’io credo una nuova realtà.
E brancolando sperduto nel dubbio,
sento il prepotente riaffiorare
di ciò che in me poteva sembrarti sopito.
E piango e pago il prezzo tremendo
di un amore forse perduto.
POVERI BIMBI
Poveri bimbi nati nella troppa miseria
di questi nostri luoghi d’incanto.
Andate senza pane né vesti né guida,
verso la vita che a voi nega tutto.
Poveri bimbi, creati nei tuguri gelati
fra le macerie di un mondo
che ha smarrito la vita.
Leggo sui vostri visetti scarni
l’opaca paurosa parola:
fame.
L’egoismo del mondo non fa brillare
i vostri sguardo smarriti
e non v’è luce né vita
nel profondo dei vostri limpidi occhi innocenti,
Ma chi passa e va in cerca
di qualcosa che inutile sfugge,
non pensando all’avvenire ch’è in voi,
piangerà certamente domani….
(Poesia classificata al 2°posto premio S.Kasman -Chiavari -1951)
ELENA (alla mia prima nipotina)
Forse troppi bello ai miei occhi
sarebbe stato il tuo sorriso.
Forse troppo cara al mio orecchio
la tua voce.
Sola certezza,
la gioia di chi le aveva dato la vita.
E cruda realtà il ricordo
di un corpicino rosa prigioniero innocente
fra pareti di vetro -acquari di vita e di morte-
dopo il morso crudele dei ferri cromati.
Un soffio di vita denso di umano dolore,
intriso in un’ingiusta sofferenza.
Un soffio di vita da amare,
oltre il breve spazio dei suoi pochi giorni.
E’ GIUSTO…..
So di essere,
oggi,
solo la tua paura
perché è finita da tempo
la tua ansia d’amore.
Dovrò sparire,
morta foglia
che non ascolta
la voce che chiama.
E restare solo,
in una lenta
processione di giorni.
AMIAMOCI
Amiamoci,
oggi la vita è nostra per la sincerità
di questo amore senza domani.
Amiamoci,
anche se il passato
ci chiama come una eco nel vento, lontana.
Solo
ogni nuovo raggio di sole,
ogni nuova goccia di pioggia,
conviene alle nostre anime unite
nel tempo che fugge.
Amiamoci,
perché non resti in rimpianto
dei giorni perduti.
LA SOSTA
Ascolto confuso il rumore del vento
in questa giornata d’estate.
Tempo d’amore,
vita che scorre senza attimi lieti
che solo potrei trascorrere
posando la testa sul tuo petto
ascoltando il tuo cuore
che batte più forte.
E non vedere le foglie secche che il vento
trascina lontano come la vita trascina noi.
Posso soltanto darti il mio amore
posso soltanto dirti addio appena ti ho trovato….
FUGA
E cammino
in queste piccole strade
guardando tristemente
la mia ombra sola.
Vorrei
gridare alla notte
il dolore che mi scava dentro.
Vorrei
liberarmi da pesanti catene
e fuggire
con l’anima sola
lungo i sentieri
del mondo.
VERSO L’INVERNO (1939)
O vecchierelle stanche, che solitarie andate
sotto il manto segreto dei pini che piangono,
che lascian cadere gli aghi secchi leggeri,
siete le spigolatrici della tristezza silvestre.
Voi raccogliete, con gli aghi pungenti,
quanto l’autunno ha tolto
con malinconia dal manto dei pini.
Vi vedo, lente vagare lungo i terrosi viottoli,
entro le umide fosse, tra i verdi ginepri
e chinarvi sugli spiazzi erbosi
ove a soffici strati, posati,
gli aghi dei pini
par che attendano le vostre mani gracili
che hanno dimenticato la giovinezza,
le vostre mani ruvide ma lievi.
O vecchierelle bianche, mentre vi guardo soffro
pensando, che con le scorie della pineta,
che bruceranno per voi nel freddo focolare
nell’inverno duro, via portate con voi
la giovinezza perduta di questa selva
eternamente ombrosa.
Umili e lente senza pensare alla giovinezza vostra
lontana, fuggita ci primi capelli bianchi,
senza pensare al tempo che non torna più,
vi portate con voi l’antica giovinezza del bosco.
E seguitate ignare a raccogliere,
nel lento cammino verso la selva nera,
verso un limitare forse vicino,
quel ch’è caduto dalle sempreverdi chiome.
Poi col carico lieve, greve, degli aghi secchi,
intristiti, vi avviate senza rimpianto,
verso l’inverno della vostra vita,
come l’autunno va verso l’inverno freddo del tempo.
A MIRIAM (1945)
Va, o Miriam dal paese delle fresche acqua sorgive
all’aspro ma lieto cammino che fu nostro
in un giorno di festa d’aprile.
Torna, pellegrina leggiadra, alla salita in collina
ove nel pallido verde dei prati, si perde il gaio colore
della ginestra in fiore.
Torna, o Miriam, visetto grazioso,
sotto il castagno ombroso ove le piccole macchie pungenti
dei ricci seccati dal sole di un anno,
furono tappeto scricchiante ai nostri paesi vicini, leggeri.
Torna.
Torna, sulla piana selvaggia, che guarda Viareggio
adagiata lontano, sulla piana che guarda il tumultuoso Tirreno.
Fu li, o Miriam, che mi lasciasti cadere qualcosa di gelo nel cuore.
Ma tornaci ancora e con gli occhi rivolti a ponente
mormora lente parole come preghiera:
“O Tirreno fai che il tuo flutto travolto,
battente su una spiaggia oggi triste e deserta,
rechi a colui ch’è lontano le nostre memorie di prima,
i ricordi migliori del giorno di festa d’aprile.
O vento marino, vento che spiri dal Tino,
fa che il murmure strano dalle onde mai quiete,
parli al suo cuore sperduto nell’ignoto paese montano….”
Così mormora, o Miriam,
sul far della sera come preghiera…..
PIOGGIA DI NOVEMBRE (1944)
Come lacrime d’argento
fisso
cadon le gocce dalla grondaia.
Tic – tic -tac – tic…..
Un arruffato pettirosso saltella leggero,
sulla soglia bagnata della capanna mia.
Ti invidio,
spensierato uccelletto, la gaiezza vivace
che non ti abbandona pur nei giorni più mesti.
Piove.
A me la tristezza liquefà il cuore
in gocciole amare di pianto mortale.
Tu alla morte non pensi,
o mio arruffato ma libero pettirossino,
e saltellando con la stessa vivezza dei giorni di sole,
par tu accompagni il sonoro ticchettio della pioggia.
Pensi tu mai alla giovinezza che fugge?
No, tu non piangi ed a te nulla dice
il vecchio orologio pur se anch’esso,
come il tuo piccolo becco, ticchetta leggero
con un tic-tac che mi parla di vita e di morte.
Piove.
La giovinezza fuggente
mai si volge a guardare
chi lascia per sempre.
E tu, spensierato uccelletto,
picchietti e saltelli assieme alla pioggia.
Io, tristemente solo,
col capo chinato su inutili fogli ingialliti
sento la morte che si avvicina.
E piove…..
Piove ancora.
QUIETO E’ L’AUTUNNO
Ancora acceso nei miei occhi
il tuo sorriso di bimba
protesa a cogliere i frutti acerbi,
dai rami svettanti
oltre il muro del mio giardino.
Voci, sussurri, sguardi,
carezze e brividi
nel ricordo di musiche lontane.
Ora
quieto è l’autunno.
E invisibile ormai
è la tua immagine svanita
perduta
nelle fredde nebbie del tempo.
CIELO GRIGIO
Tre giorni, quasi un’eternità con la pioggia d’inverno
che ha scandito, incessantemente, i battiti insoffocabili
del mio cuore pieno di malinconia.
Tre giorni di festa per gli altri di pianto solitario
per me che ho desiderato, avidamente cercato
solo i tuoi occhi la tua figura e la musica lieve della tua voce.
Tre giorni di cielo grigio nell’ansia che tornasse presto il sereno.
L’ECLISSE
Improvviso l’eclisse di sole ci colse
in un luminoso mattino di fine inverno.
Fuori scheletriti rami imploravano il cielo.
E fu il buio muto semplice del nostro segreto
legato ad una breve stagione senza speranza.
Poi ci assalirono i lunghi giorni della lontananza.
Il gelo dei lunghi inverni, le nebbie
e le numerose fiorite primaverili,
scolpirono su di noi gli implacabili segni del tempo.
Rimase l’anima pura nell’attesa di un ritorno
che placasse la mia ansia d’amore.
Ora, in questo mondo di odio sapere che esisti mi aiuta a vivere.
COME L’ALLODOLA
Come l’allodola, sei tornata al vecchio albero
che udì i tuoi primi gridi d’amore.
Sei tornata, con lo stesso canto
a colmare di gioia il mio cuore fremente
come quello di un fanciullo smarrito.
Ferma il tuo volo e rimani.
Con rinnovate gemme la vecchia pianta
ritroverà, nel diminuito futuro,
i fiori di un tempo ed ogni ora potrà essere nostra.
Così, ascoltando il rinnovato canto
l’anima mendicante tornerà regina.
TRE STAGIONI (all’amica Paola Petrini)
Passarono come volo di uccelli,
i giorni lieti in cerca di un sorriso
in una nuova speranza.
Tre stagioni.
Mancava l’autunno ma per la rondine amica
era giunto ormai il tempo del grande ritorno.
IL CARRO DI MORTE
Zitti!
Odo lontano uno stridente cigolio di ruote ferrate
girevoli sopra un irregolare sassoso sentiero.
Odo rumore di ruote di carro
dal carico greve schiacciante.
Vedo una fiaccola tremula che occhieggia e oscilla
giallastra sotto l’asse di un carro
che avanza, accompagnato
da lugubri scricchiolii di assi sconnesse.
Le ruote non toccano terra,
eppure girano, girano, girano
diabolicamente perché i loro raggi
mi celano la gialla fiammella che appare e sparisce.
Siede a cassetta un’ ombra silente,
col volto di pallido avorio
nascosto da un nero cappuccio.
Quell’ombra, una falce tiene per frusta.
Un brivido gelido or mi serpeggia
un fil della schiena, su su fino al collo.
In un silenzio pauroso, col corpo che trema
spaurito anche l’animo mio arditamente singhiozza,
con spasimi che soffocanti opprimono il mio cuore malato.
Che vile!
Ma chi non sentesi vile quando ha a sé dinanzi
il Carro della Morte?
Chi non sentesi vile al pensiero di ciò che si perde per sempre?
Addio giovinezza, gaia e serena beatitudine,
che sembra eterna quando la mente si ha illusa
dei rosei sogni per l’avvenire.
Addio speranze, aurore radiose,
addio meriggi d’aprile, limpidi giorni
delle illusioni, ove solo le nubi
di qualche realtà offuscano il sole della speranza.
Addio chimere presenti, passate, future.
Addio vita, addio tutto.
Tranquilli infuocati tramonti, vergine luna,
dei poetici amori di gioventù di quell’alba di vita
che passa come l’alba di un dì.
Addio ma prima dell’ultimo respiro
mi velano gli occhi, le ombre dilette
delle persone che amo ed amai
e che fino alla fine vivranno con me.
Ahimè!
Ai flutti dolenti,
dei memori posteri,
affidare il ricordo della vita che vissi quaggiù,
conforto mi dà.
Ed ora, auriga spietato vieni a prendermi.
Il Carro della Morte immobile sta la lama lucente
silente si cala l’artiglio si tende
mi avvolge, mi prende mi attira sul Carro con sé
ad…………………..
Fine
Copertina Raccolta di poesie “Lungo il fiume oltre le colline”
Collana Nuovi Autori
Edito a cura del C.I.A.C. via Nazionale 118 Ghivizzano
Stampato dalla Tipografia Gasperetti Barga
-----Novembre 1976 (copia n° 41 su 1000)-----
Il libro è nato su interessamento di Tarquinio Rossi (Perla Nera) e comprende poesie di vari autori tutti appassionati di colloqui tramite le ricetrasmittenti C.B.
Il C.I.A.C.
è l’acronimo di “Centro Incremento Arte e Cultura”
Si riproducono i testi solo degli autori di Ghivizzano
RINA BARSOTTI FRANCESCHINI
STRADE DEL MIO PAESE
Strade del mio paese
vecchie piccole strade perdute
fra la campagna e i boschi
tagliate fra quieti villaggi
sempre mi siete nel cuore stradette
che sapete i segreti
della mia giovinezza
il sospiro del mio cuore bambino
la trepida musica delle campane
e dei vecchi organetti…
Siete rimaste voi sole
a godere la solitudine,
ad ascoltare il sussurrio delle fronde
le voci della pioggia e del vento
il canto delle anime semplici.
Strade del mio paese
siete rimaste sole a sognare.
MARE
Mare, eterno fluire d’acque
tempestose o calme
baciate dal sole
carezzate dalla brezza
argentate dalla luna.
Mare, canzone mutevole, eterna;
via immensa senza fine
sogno e speranza
del marinaio fanciullo
del navigante solitario
dell’emigrante povero
in cerca di pane
del pioniere in cerca di terra
su cui posare anelante
la bandiera della Patria.
Mari del sud
misteriosi e affascinanti
dai tramonti di fuoco,
visioni ridestano
di bellezza di fascino
mentre le torri dei fari
di vedetta sui porti
sembrano immote ascoltare.
SOLITUDINE
Sono sola estasiata
su questo ritaglio di mondo quieto
in questo lembo di spiaggia
dove abita la pace.
Semplice come un bambino,
sul suo dorso depongo il mio corpo,
il mio torace nudo
s’imbeve d’aria marina e di sole.
Sento il respiro del mare,
non rombi di motori non fretta,
non vedo più nulla
altro che cielo blu.
Guardo le nuvole bianche
come bambagia
che si muovono libere
creando ogni istante
un disegno nuovo
per la mia fantasia.
Sono rapidi bianchi cavalli,
sono candidi dorsi di pecore
figure strane che si distendono
che si dissolvono,
sono ali d’angelo nuvole d’oro
navi di sogno….
Lontano il porto,
presto è la sera.
Se mi sollevo rivedo il mare
la terra, una terra nuova
più limpida più buona.
Se guardassimo di più il cielo
la terra apparirebbe più bella.
RITORNO AL PAESE
Domenica di paese, austera,
ora così diversa dalle altre:
calma, serena nelle case e fuori
nelle strade senza rumori
col cielo limpido
dove la luce delinea
con una striscia più chiara
le vette dei monti e il sole scopre
sulla cima delle Apuane
la grande pietra grigia e rossa
della Pania
indorata dall’ultimo sole.
Bella e splendente la natura
in questa fine di morbido autunno
con le svariate colline intorno
che dolcemente degradano
sul declivio solatio.
Suggestivo paesaggio
da riscoprire e immaginare sempre
per la gioia degli occhi e dell’anima.
Paese illuminato
dal corso d’acqua di un fiume
bianco di sassi e di schiuma
antico di storia e di memorie
tra boschi di castagni e lecci,
le chiese piccine delle pievi
le distese di prati,
campanili e torri.
Un mondo di ricordi di piccole cose
chiuse dentro di me
con tutta la lor verità miseria, dolore,
con la scuoletta che riempiva le giornate
le veglie accanto al fuoco
e la nonna che narrava
le sue favole belle.
COME IL RE DELLA FIABA
Dopo anni di dura vita
sino ritornato alla mia terra
a rivedere la mia casa
le rive del mio fiume amico.
Sono ritornato a camminare scalzo
a rifarmi umile e piccino,
sono ritornato contadino
a coltivare la mia terra.
Amo le erbe e i fiori
vedo aprire i boccioli
al pascolo conduco il mio gregge.
Il Signore mi vede, mi parla
come negli anni della mia adolescenza,
ho sopra il capo una volta celeste
una coltre trapunta di stelle.
E nelle ore di gioia
vengo qui a questa riva
a parlare con le acque
a ritrarre i fiori, gli animali, le piante,
le capanne dei pastori; il fiume, i pescatori,
felice come un Re della fiaba,
quand’ero bambino
ed io non lo sapevo….
AMORE DI VENEZIA
Amore di Venezia della Venezia di sempre
che sa di lenta magia, se ti prende non te ne liberi più.
Il suo languore, quella sua sonnolenza
le calli umide d’ombra il “rio pigro e morbido
quell’andar per labirinti per calli e per campielli
i muri rosicchiati dalla salsedine quell’incontrarsi sempre
a poco a poco ti fa suo.
Fastidio che diventa fascino e godimento.
Il transito molteplice sull’acqua, i morti che in barca
all’isola vanno, i Santi come vecchi amici…
Oh, la Venezia del mio tempo lontano!
Io la rivedo sempre come la prima volta
anzi rinnovella in noi intatto l’animo di quella prima ora
e la nuova emozione non è che il ripetersi della prima.
NOSTALGIA DEL SILENZIO
Nostalgia del silenzio in questo frastuono del mondo,
di quel placido tempo scomparso, innovazione d’antica pace
piena di sommessa musica della natura.
Melodia dei placidi rumori, di serene cose,
di voci di bimbi nella strada, di fruscii di foglie nel bosco,
delle voci della pioggia e del vento
della fiamma che canta nel focolare
di voci di campane squillanti di innumerevoli campanili
parlanti a chi voglia ascoltare
di pace dello spirito e di meditazione.
Melodia di canti di uccelli migranti
al primo arrivo e alla partenza,
canzone triste e sommessa dell’autunno!
E il soave tubare dei colombi
sul davanzale di vecchi palazzoni di città
e nell’inverno il cristallino canto del pettirosso.
Melodia del silenzio nella forma più alta e più viva
non assoluto ma di significato pieno:
rumori e canti che creano un atmosfera di dolcezza e di pace.
LA SUA TERRA
Ultimo figlio di contadino disertore della terra
vi è ritornato una sera, l’ha riconosciuta
con l’animo turbato di rimpianto.
La sua Terra!
Quella che fa largo il petto, le braccia robuste;
che distende il colore del sangue delle gote,
che fa rialzare il capo per completare la volta azzurra del cielo.
Sua la casa, il giardino, la legna preparata per l’inverno,
le patate buone, le mele….spruzzate di sole,
la zuppa di cavoli dell’orto….
Il cielo è entrato nei suoi polmoni,
è entrato nella sua anima quieta:
ora è un frutto sano, calmo, sereno
e sente che la sua terra trattenere lo vuole,
senza rimpianti nell’anima.
Per questo si fa più bella:
per i suoi ritornati, per i suoi…...disertori…..
più bella e commovente per l’ultima visione.
RIMANGO CON TE
Rimango con te sul mare.
L’orizzonte stasera è ombreggiato di nuvole
rade e leggere.
Amo questa sua quiete serena
questo suo cielo blù.
Rimango con te sullo scoglio
che sporge sullo strapiombo
sena paura anche se un poco barcollo
tra i grossi macigni muschiosi.
Nella insenatura il mare aperto mi aspetta
l’aria s’è fatta più cupa offuscata da tutto quel rosso laggiù.
Il tramonto è calato discreto,
un poco oscurato il chiarore morente.
L’acqua si infrange rabbiosa contro la roccia
con l’onda che infuria.
Ma non ho fretta di andare….
IL NIDO
Casa, tempio di famiglia, palcoscenico
delle sue gioie e dei suoi dolori.
Se l’uomo costruirà il suo tetto
con l’entusiasmo della giovinezza,
con la gioia festosa delle rondini
col sacrificio del suo lavoro,
creerà una caos che rispecchierà
la sua mente e il cuore.
Costruirà la sua casa mattone per mattone
con la stessa fantasia di chi socchiudendo gli occhi
realizza nel sogno la dimora dei suoi desideri più intimi.
Vi condurrà la sua sposa, vi cresceranno i figli
e nulla è tanto bello al mondo
quanto avere un nido che rivela l’anima
una casa propria ch’è il tempio rifugio e vita.
PASQUINA MEI BONELLI
L’ECO
L’acuto tuffo di un eco
sentita e perduta
fra le ombre che coprono la terra.
Sembra fermarsi!
Ma non resta inascoltata l’aspirazione di colui
che vuol sapere, sentire, vedere fino in fondo,
per rendersi conto di quel misterioso acuto
che l’ha scosso ed ha reso l’orecchio
una lenta e prolungata eco
che poi si è spenta, quasi inosservata.
I LAMENTI DI UN CIUCO
“Che triste sorte mi è stata riservata”
- diceva un giorno un ciuco vecchierello -
“a me la soma non è mai mancata
e ho il grande torto di non esser bello
“Col mio lavoro mi guadagno il pasto
e sulla schiena porto sempre il basto!”
“Quando il padrone mio mi fa portare
legname, cereali oppur terriccio
si adopera con sforzo a caricare
“Tanto -egli dice- porta tutto il miccio”
E in una gabbia, proprio rozza assai,
mi da del grosso fieno e biada mai.
La striglia per pulirmi non ce l’ha,
né un po' di garbo o di riconoscenza,
per me non esiste affatto la pietà
anzi mi frusta ognor senza coscienza.
E spesso senti dir, da certa gente:
“Tanto è un miccio che non sente niente”.
Ed io, povero ciuco spelacchiato,
oh, la natura quant’è stata avara!,
non ho bellezza e raglio a tutto fiato
pensando alla mia sorte tanto amara.
“Cero chi è bello, non è povero in tutto
disgrazia mia, se sono nato brutto!”
FULVIO MANDRIOTA
L’ETA’ VERDE E’ FINITA
Un anelito d’amore,
un attimo di disperazione,
un raggio di sole,
poi
di nuovo le tenebre.
Prima un sussurro,
poi una voce arrogante.
L’età verde è finita.
Il tempo è lungo
ogni giorno è una vita.
TARQUINIO ROSSI
DESIDERI
Giungere stanchi alla fine,
senza il rimpianto della divina armonia delle cose.
Smarrire sul limite,
le visioni che si donarono effimere gioie fuggenti nel nulla.
Dimenticare le ore d’amore,
che furono isole lussureggianti nel grande mare del nostro dolore.
Morire,
come se vivere fosse tracciare parole sull’acqua.
SENSAZIONI
Pensarti,
è rivivere i caldi giorni dell’ultima estate.
Vederti,
è provare l’affanno di una corsa folle verso l’infinito.
Ascoltarti,
è sentire risuonare echi giovanili
nella ormai sorda cattedrale del tempo.
Amarti,
è affollare di inutili sogni le mie brevi notti.
PER SEMPRE
E verranno altri giorni, altri volti, altre cose
ad aggiungersi ai ricordi.
Ma su tutto, per sempre, resterà la luce delle due albe nascenti,
che ammirammo estasiati come fuori del mondo.
Resterà la rossa luce del sole,
che attraverso i vetri appannati
baciò i nostri volti vicini,
mentre le nostre bocche
si scambiavano
una promessa di vita,
un giuramento d’amore.
ELENA
Forse troppo bello ai miei occhi
sarebbe stato il suo sorriso.
Forse troppo cara al mio orecchio
la sua voce.
Solo certezza, la gioia di chi le aveva dato la vita.
E cruda realtà il ricordo
di un corpicino rosa
prigioniero innocente
fra pareti di vetro
-acquari di vita o di morte-
dopo il morso crudele dei ferri cromati.
Un soffio di vita denso
di umano dolore,
intriso in un’ingiusta sofferenza.
Un soffio di vita da amare,
oltre il breve spazio dei suoi pochi giorni.
SOLO I TUOI OCCHI
Invisibile dolce compagna
della mia solitudine.
Impalpabile ombra fedele
del mio autunno che incombe.
Solo i tuoi occhi illuminano
il buio doloroso della mia notte.
NOTTE
Come dopo la fine delle cose,
stanotte il mondo è pacificato.
Tremano, sul ciglio del fosso,
i rami dei salici bianchi di brina
e mi sgomenta, solitario il silenzio.
Sarà domani il chiarore dell’alba
a ridestarmi, nuovo, alla vita.
DOPO
Quando,
dispesa oltre nuovi orizzonti,
non potrai rispondere
al mio disperato richiamo,
sarà per me
una mortale
litania di inutili giorni.
Ed il mondo mi avrà,
come inerte statua di pietra.
L’ADDIO
Ho troppo sperato in questo amore
fatto di lacrime e parole che restano in gola,
sconvolto da meschine gelosie
che lasciano il segno.
Solo domani capirai
perché oggi i miei occhi ti cercano in silenzio,
senza il coraggio anche di una sola parola
che non potrebbe guarire
quest’ultimo male d’amore….
IL MIO CUORE AL SOLE
Lasciare i miei occhi alle stelle,
perché ti guardino ancora nelle notti d’estate.
Lasciare la mia voce nel vento,
perché baci i tuoi capelli
nei luminosi mattini di primavera.
Lasciare il mio pianto al mare,
perché ancora ti chiami
con la sua musica lieve
nelle sere d’autunno.
Lasciare il mio cuore al sole,
perché ti riscaldi
dell’inverno crudele della vita
per sempre….
ERA TARDI
Perduto nei mille giorni
che varcai la soglia della tua casa
in cerca di un sorriso,
per ritrovare in te
la primavera del tempo.
Era tardi.
Per me – sull’azzurro del mio mare -
era salpata ormai la bianca vela.
E’ GIUSTO….
So di essere, oggi,
solo la tua paura
perché è finita da tempo
la tua ansia d’amore.
Dovrò sparire,
morta foglia
che non ascolta
la voce che chiama.
E restare solo,
in una lenta processione di giorni.
IL DUBBIO
Cieco, ho tenuto tenerti quale gioiello raro,
gelosamente racchiuso in uno scrigno segreto.
Cieco, ho creduto di averti amorevolmente schiava,
lasciando che i pensieri di tutti i giorni
offuscassero la mia mente, liberandoti ai passi
che avrebbero potuto portarti fra le braccia di un altro.
Cieco, ho sperato di averti legata, sazia,
alla carena leggera del mio amore senza fine.
Ora, i tuoi occhi sfuggenti i tuoi strani silenzi,
le tue mani irrequiete fredde alle mie lievi carezze,
mi scuotono a quella ch’io credo una nuova realtà.
E brancolando sperduto nel dubbio,
sento il prepotente riaffiorare
di ciò che in me poteva sembrarti sopito.
E piango e pago il presso tremendo
di un amore forse perduto.
POVERI BIMBI
Poveri bimbi nati nella troppa miseria
di questi nostri luoghi d’incanto.
Andate senza pane né vesti né guida
verso la vita che ha voi nega tutto.
Poveri bimbi creati nei tuguri gelati
fra le macerie di un mondo
che ha smarrito la via,
leggo nei vostri visetti scarni
l’opaca paurosa parola: fame.
L’egoismo del mondo non fa brillare
i vostri sguardi smarriti
e non v’è luce né vita nel profondo
dei vostri limpidi occhi innocenti.
Ma chi passa e va in cerca
di qualcosa che inutile sfugge
non pensando all’avvenire ch’è in voi
piangerà certamente domani….
NOI DUE SOLI
Tu, sola,
col tuo nuovo amore che nasce.
Io, solo,
col mio ultimo amor che non muore.
Ieri era facile vivere amandoti.
Più facile ancora, oggi, morire perdendoti.
GIUGNO
Senti nell’aria, stamani,
il primo sottile profumo
dei tigli in fiore?
E’ giugno.
Ascolta, i carezzevoli rumori
della calda stagione
e guarda come occhieggia, lucente
fra i bianchi pioppi, il fiume.
Anche la nostra vita , scorre,
trascinando le nostre speranze
e i nostri sogni in un ansioso rotolare
fra due rive di roccia.
Finiremo,
perduti nelle torbide secche della foce.
AMIAMOCI
Amiamoci, oggi la vita è nostra
per la sincerità di questo amore senza domani.
Amiamoci, anche se il passato ci chiama
come un eco nel vento, lontana.
Solo ogni nuovo raggio di sole,
ogni nuova goccia di pioggia,
conviene alle nostre anime unite
nel tempo che fugge.
Amiamoci, perché non resti il rimpianto
dei giorni perduti.
COME BAVA DI RAGNO
Ogni giorno, ogni sera,
ricorda – se puoi -
che la mia vita è attaccata
al filo del tuo amore.
Un filo sottile,
come bava di ragno,
che un respiro di vento
potrebbe spezzare, domani.
La collana comprende altre poesie i cui autori sono:
Paolo Adami, Piero Andreucci, Arnaldo Bartoli, Paolo Chiellini,
Bruno Daddi, Lidio Felici, Maria Lucia Franceschi, Sem Giovannoni, Silvia Lucchesi, Gavino Manca, Romano Mazzotti,
Stelvio Mestrovich, Angelo Moriconi, Ada Muntoni Comparini,
Paolo Pacini, Islanda Parigi, Giuseppe Pasciuti, Corrado Piacentini, Paola Riglioni, Anita Scatizzi Del Greco, Paolo Testi e Giuliana Vandelli Pocai.
LEZIONI D’AMORE
Tre Atti di Tarquinio Rossi
Personaggi
Valerio Cordasco pittore
Nietta fidanzata di Valerio
Stefano Savelli padrone della Romitella
Laura figlia
Maurizio figlio
Oriana amica dei figli di Savelli
Laura “ “ “
Talia “ “ “
Roberto amico “ “
Maurizio “ “ “
Marco “ “ “
Filippo custode della Romitella
Elisa “ “ “
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ATTO PRIMO
(Nel salotto della villa di montagna dell’industriale Stefano Savelli.Al centro della scena un basso tavolo non troppo moderno e quattro ampie poltrone. Vicino alla parete di sinistra un pianoforte; al lato opposto una finestra aperta guardante sul cielo e una porta che immette nelle altre stanze. Sul fondo un’altra porta. Quadri alle pareti; un telefono su di una piccola mensola. Elisa, vecchia custode della villa sta spolverando i mobili,all’aprirsi della tela.)
FILIPPO = (entra dal fondo con utensili per la pulizia e un mazzo di fiori)
ELISA = (Interrompendosi)Oh,Filippo!Stavo pensando perché mai quest’anno il signor Savelli abbia deciso di ritornare alla Romitella.
FILIPPO = (Posa gli arnesi vicino alla porta. Porgendo i fiori)Ma...e cosa ci trovi di strano? Tieni,ho portato i fiori per mettere sul tavolo.
ELISA = (sistemando i fiori in un vaso)Credo che una buona ragione ci sia voluta...Dopo tanti anni...Non ci si sposta così improvvisamente con l’intera famiglia come se si trattasse di andare a teatro. Non ti sembra?
FILIPPO = A me? No.
ELISA = Ma come? Questo ritorno per te è una cosa normale?
FILIPPO = Non solo normale,normalissimo, e penso anche giustificato.
ELISA = Ah, che uomo sei! Tutto a questo mondo ti sembra avvenga senza intenzione.
FILIPPO = Ma benedetta donna, come puoi pretendere che io trovi qualcosa di strano nella decisione di un padrone che vuol ritornarsene alla propria villa, anche se questo non avveniva da tanti anni...che importa!
ELISA = (Insistente)Hai forse dimenticato il suo proposito di allora? Non disse che non sarebbe ritornato più qui? Eche voleva vendere la villa?
FILIPPO = No, non l’ho dimenticato...Lui si vede che si. Disse che avrebbe venduto questa casa quando gli morì la moglie, ma è assuro tenere in conto tenere in conto oggi le sue parole di allora. Tanti anni ormai sono passati...la villa non ha cambiato padrone e noi, per fortuna,siamo ancora qui..cosa vuoi di più?
ELISA = Si, su questo hai ragione,ma rifletti um po’ Filippo.Credi che con quel ricordo egli possa…
FILIPPO = (La interrompe con un gesto della mano)Oh, Elisa, i ricordi!Senza ricordi si muore, guai a chi non dimentica..Mi sembra che il nostro padrone ha dimenticato vecchi fatti e vecchi propositi. Quanto poi alla sua venuta quassù...saranno stati i figli a volerlo. Oppure egli stesso avrà sentito il bisogno di rivedere questi luoghi. O...ma che ne so io!
ELISA = Quante parole per nulla! E...niente altro?
FILIPPO = Sicuro, a mio vedere niente altro.
ELISA = Povero semplicione! Come credi tutto facile tu! Io invece, mi vado convincendo sempre più che una ragione c’è..e buona!
FILIPPO = E dagli con questa ragione! Io ti ripeto che non ce ne sono di strane come tu credi. (Ironico) Ma...se proprio vuoi che te ne trovi una..eccola :il signor Savelli verrà qui per il gusto di controllare il nostro lavoro...se siamo in grado di svorgerlo...sei contenta così?
ELISA = Come sei sciocco!E’ inutile che tu faccia dell’ironia.Sono cose serie.
FILIPPO = (Calmo)L’hai voluto tu. Voi donne cercate misteri,ragioni difficili e nasco ste anche nelle cose più semplici…
ELISA = Eh si,con te ormai non si può più dire una parola che subito metti in ballo la tua solita frase:”voi donne, voi donne...”allora sei tutto soddisfatto...come se gli uomini poi, fossero degli esseri perfetti!
FILIPPO = (tra se)Chissà dove andiamo a finire...Eh..quando si invecchia (scuote lentamente la testa)
ELISA = Ho capito. Ti si deve proprio mettere tutto ad un palmo dal naso perché tu veda.Vuoi che ti dica io, allora,cos’è che spinge il nostro padrone quassù verso la “Romitella”?E ne sono sicura sai? Ebbene:E’il desiderio di rivedere suo figlio!
FILIPPO = Suo figlio?
ELISA = Si,quello che ebbe con la Rosa!
FILIPPO = Ma cosa mi stai dicendo? Ah,capisco...e tu credi? Macchè. Chiacchiere di donne ,di voi donne…
ELISA = (Con una alzata di spalle riprende il suo lavoro)Cosa vuoi capire tu di certe cose? Me lo dovevo immaginare...Non sai dire altro che “voi donne” ed io sto perdendo il mio tempo.
sas
FILIPPO = Senti Elisa,dovresti saper bene per tua norma, che “certe cose” come tu dici, a noi non dovrebbero interessare, anche se fossero vere.Tu invece ti ci metti per giunta a fantasticare sopra,per poi rifartela con me, a togliere di mezzo perché...non ti do ragione!
ELISA = (Mortificata) Che c’entra questo? Nulla c’è di male infine in quel che ho detto e se non ne parliamo tra di noi di certe cose, vuoi forse che vada a dirle fuori?
FILIPPO = Oh, ma basta! Tu ingrossi le idee,le parole,i fatti, come se fossero valanghe.Dal nulla si staccano dall’alto del tuo palato e per la tua lingua scivolano giù,giù…
ELISA = Ecco che ora si bisticcia! Si,lo so. Cerchi,come al solito,di addossare a me la colpa se da una piccola discussione tra poco finiremo di alzare la voce, tanto da farci udire dai clienti del Pania.
FILIPPO = Per forza! Mai che ci si capisca subito.
ELISA =Colpa tua! Credo che ora invece di startene li a brontolare, faresti meglio a togliere di mezzo quegli arnesi che hai portato qui solo perché non servono più a nulla.
FILIPPO = che ossesso !! (prende pazientemente gli attrezzi) Lo faccio perché stavolta non abbiano a sentire le nostre voci dal costone. (Tra se) E tutto per non averle dato ragione. Eh, le donne...
(Esce. Entra un giovane di circa trenta anni. Alto,ben formato; veste una giacca di stoffa pesante e grossi pantaloni da sciatore. Nonostante l’abito goffo e caratteristico della montagna che indossa, il giovane non ha l’aspetto del vero montanaro. Tiene sottobraccio un cavalletto piegato e una borsa di pennelli,ecc.)
VALERIO = Elisa, buonasera! Ma non fate altro che lavorare voi?
ELISA = (Voltandosi sorpresa) Oh,signor Valerio! Mi avete quasi fatto paura. Com’è che siete da queste parti ad un’ora così insolita?
VALERIO = Vengo dal rifugio. Stamani ho accompagnato tre forestieri.Al ritorno mi sono fermato a dipingere alla “Fonte del Cristo” e così mi è volato il tempo della mattinata.Nel passare di qui, ho visto aperte tutte le finestre della villa e mi son detto:”guarda che novità,alla Romitella ritorna la vita”.La porta d’ingresso, anch’essa aperta,è stata quella che mi ha invitato ad entrare per vedere un po’ cosa succede ed anche, si intende,per salutare i vecchi amici!
ELISA = Avete fatto molto bene. Siamo così soli,io e Filippo, e ci fa piacere vedere qualcuno ogni tanto. Mettetevi pure a sedere.
VALERIO = Grazie,no. Dunque Elisa, ritorna il padrone?…
ELISA = Si, sentite signor Valerio,curiosità per curiosità,la sorpresa vi è stata piacevole solo nel rivedere la villa che si prepara ad accogliere di nuovo il signor Savelli, oppure è perché avete pensato che con lui potrà tornare alla montagna anche sua figlia?
VALERIO = Laura? Son cose da ragazzi quelle.Fanciullaggini lontane nel tempo e ormai dimenticate. Dall’ultima volta che è stata qui ,la signorina Laura, si sarà fatta donna.Sarei pronto a scommettere che è divenuta una signorina moderna e borghese. Io, invece,ho fatto tutta la strada inversa. Se a quel tempo fossi ritornato in città con loro, chissà? Ma oggi tutto è svanito...Lei è una signorina alla pari con i tempi ed io...un vecchio eremita! La cosa è tutta diversa,da come pensate voi.
ELISA = Vi do ragione signor Valerio, ma io volevo solo scherzare ed ora mi accorgo di aver toccato, senza volerlo,un tasto delicato. Mi scuserete vero?
VALERIO = Tasto delicato? Ma no! Non abbiate timore di avermi urtato.i nervi,o che tantomeno mi sia offeso. Non sono così suscettibile. Anzi,il rievocare fa bene, non sapete voi che i ricordi sono poesia?
ELISA = Non l’avevo mai sentito dire,ma...è strano che per la seconda volta nel breve giro di un ora mi si parli di ricordi. (Come tra se) I ricordi fanno bene all’anima...i ricordi sono poesia...sono belle parole strano davvero.
VALERIO = Non è forse la verità? Nei ricordi si rivive,i ricordi parlano al cuore e all’anima….
ELISA = Non mi parlate difficile,signor Valerio, perché ho paura di non capirvi.Io so soltanto che i ricordi sono belli, a volte si, altre no… Dipende…
VALERIO = Anche questo è vero. Ma lasciamoli da parte questi discorsi. Volevate sapere se ...ebbene si,la sorpresa mi è stata piacevole,ma solo nel veder ritornare alla vita alla Romitella, Così vedremo anche qui qualche anima viva. E le luci alle finestre di questa casa da nni buia e disabitata, saranno uno spettacolo bello a vedersi nelle notti che verranno.
ELISA = Certo,non avremmo potuto noi custodi animare un sì vasto ambiente con la fioca lampada che illumina a mala pena la stanzetta qui dietro che io e Filippo abitiamo.
VALERIO = Meglio soli….E’ tardi, devo rientrare all’albergo. Dove vostro marito? Vorrei salutarlo.
ELISA = Sapete, abbiamo avuto una piccola discussione e non ci siamo trovati d’accordo, così che…
VALERIO = ...il vostro Filippo se ne è andato in giardino, non è così?
ELISA = Infatti, “perchè ti passi..” dice lui.
VALERIO = Allora se vado giù verso l’albergo, lo incontrerò?
ELISA = Se non è dietro la villa, sì.
VALERIO = Arrivederci Elisa. Scappo perché prima che mi manchi la luce sufficiente, voglio dare una passatina d’olio a questa tela.Arrivederci.
ELISA = Arrivederci signor Valerio.Spero che d’ora innanzi vi farete vedere più spesso da queste parti.
VALERIO = (ridendo) Perchè no? (esce).(Elisa riprende il suo lavoro. Dopo poco di fuori proviene il suono di un clacson. Elisa si ferma in ascolto. Il suono si ripete e la donna esce lestamente dalla porta di fondo.)
ELISA = (dal di fuori) Filippo, Filippo! (suona ancora il clacson)
ELISA = (rientrando) Dio mio.Sono loro certamente! Sarà tutto in ordine,si? (esce dalla parte opposta)(Elisa rientra seguita da Laura, Maurizio e Savelli)Bentornati signori.Noi abbiamo cercato di mantenere in ordine ogni cosa.In tanti anni qualcosa si è rotto,tutto è invecchiato ma…
SAVELLI = Va bene, va bene Elisa. Noi siamo contenti di tutto. Vedo che i mobili si sono conservati assai bene in questo lungo lungo tempo e non occorrerà cambiarli.
Anche voi non avete un brutto aspetto Elisa. Si direbbe che quassù non si invecchia.
ELISA = Oh,signor Savelli! Qui l’aria è pura,ma il tempo non perdona.
SAVELLI = Purtroppo è vero.E...il vostro Filippo? Sta bene? Dov’è?
ELISA = Nei campi dietro la villa. Tra poco sarà qui.Sta bene anche lui sig.Savelli.
SAVELLI = Ho piacere...(ai figli) Laura!Maurizio!(indica la stanza)che ne dite,eh? (A Elisa) Sarà bene avvertire Filippo.Ci sono da scaricare i bagagli dalla macchina…
ELISA = Va bene signore...subito. Devo prepararvi qualcosa da mangiare?
LAURA = Per il momento no,grazie. Abbiamo preso qualcosa poco tempo fa in paese.
ELISA = Come volete. Se avete bisogno Filippo ha sistemato un campanello che corrisponde con la nostra stanzetta.
SAVELLI = Grazie Elisa. Vichiameremo più tardi.(Elisa esce)Credete saranno sufficienti per le nostre necessità o sarà meglio chiamare qualche altro servitore?
MAURIZIO= Sono molto vecchi.
SAVELLI = E’ giusto,non basteranno a srvire tre persone.
LAURA = Tre persone papà?
SAVELLI = Mi pare…
LAURA = Hai dimenticato che fra poco arriveranno qui anche i nostri amici?
SAVELLI = I nostri amici? Quali amici?
LAURA = Ma come? (Al fratello) Maurizio! Non hai dunque detto a papà…
MAURIZIO= No,me ne ero dimenticato…
LAURA = Ma s caro papalino...si tratta di qualcuno dei nostri amici… Marco,Oriana,Talia…
SAVELLI = Ce ne sono ancora?
LAURA =...Roberto e forse altri che io e Maurizio abbiamo pensato di invitare qui per...non annoiarci troppo!
SAVELLI = Ah dunque tra poco avremo qui tutta una carovana di gente…
MAURIZIO= Ma papà, non sono “gente”pensa, sono i nostri più cari amici…
SAVELLI = Comincio a dubitare sulla pace del nostro soggiorno.
LAURA = Non hai proprio alcun piacere di vederli tra noi?
SAVELLI = Non ho detto precisamente questo perché non voglio essere io a turbare la pace della Romitella,però ho il leggero presentimento che quanti più saremo, tanto peggio staremo.
MAURIZIO= Ma se proprio non vuoi…
SAVELLI = No, ormai è fatto compiuto. Mi domando, benedetti ragazzi, come vi è saltato in mente di invitare qui, proprio qualcuno di quei…
LAURA = Dì pure papà, tanto non sarebbe la prima volta…
SAVELLI = Ebbene si, mi domando come mai avete pensato a quei tipi tanto strani che speravo di aver lasciato dietro di noi...molto lontano.
LAURA = Perchè dici così, sono molto simpatici!
SAVELLI = Lo so, lo so…
LAURA = Ma papà, perché hai a noia quei bravi ragazzi che non hanno altri torti che quello di essere un po’ allegri, spensierati. Del resto è l’età. Se poi sei deciso a non accoglierli potremo farli tornare indietro…
MAURIZIO = Papà, mi sembri ingiusto coi tuoi figli che han piacere solo di divertirsi un po’…
SAVELLI = (Ritenendosi da una esplosione di rabbia)Ho già detto che non intendo affatto privarvi dei vostri divertimenti.Credevo però che anche a voi piacesse abbandonare per un po’la solita vita,ecco ! Invece ...del resto non mi importa nulla, non toccherà certo a me doverli digerire!
LAURA = Sono certa che anche tu un giorno sarai contento di avere una gaia compagnia.
SAVELLI = Non lo metto in dubbio. Ma...la tranquillità ?…
LAURA = Via papalino, spero non avrai voluto venire qui per seppellirti come in una tomba. (a Maurizio che sta per uscire) Aspetta Maurizio! Vengo con te e ti frò visitare le stanze.
MAURIZIO = Infatti le ricordo così poco…
SAVELLI = Tu Laura dovresti ricordarle bene,invece…
LAURA = Oh si che le ricordo.
MAURIZIO = (soffermato sulla porta) E tu papà?
SAVELLI = Va pure anche tu, Maurizio.Io resto. Un colloquio a solo con luoghi che mi han veduto più giovane non mi farà male allo spirito.( i figli escono, Savelli va verso la finestra aperta)Tutto come allora. Le stesse piccole case, i verdi pascoli, questi profili neri di montagne, lo stesso cielo azzurro...Tutto come quando per l’ultima volta guardai attraverso a questa finestra. Elui? Dove sarà mio figlio? Possibile che egli, come mi han detto, sia venuto ad abitare quassù così all’oscuro di tutto il mistero che circonda la sua nascita? Che strana coincidenza! Lo voglio rivedere. Son vento qui per questo. Potrebbe essere l’ultima volta. Poi me mne tornerò in città per sempre e la Romitella cambierà padrone. Oppure no, passerà a colui che non sa di avere in me suo padre e non lo saprà mai. (rientra Laura) Già fatto?
LAURA = A piano terreno si, papà. Oh come tutto è deserto!
SAVELLI = Quando ti sarai ambientata vedrai mia cara come il vuoto scomparirà d’incanto.
LAURA = Papà hai ragione ma...un po’ di compagnia ci vuole...un po’ di brio.
SAVELLI = A questo ci penserai tu con i tuoi amici, vero?
LAURA = (va, come pocanzi,a cingere le spalle del padre) Per ora non ne parliamo più, vuoi papà?
SAVELLI = (svincolandosi dolcemente dalla stretta) Si. Non ne parliamo più.
MAURIZIO = (entrando) Se alludi ancora ai nostri amici,papà,credo invece che dovrai riparlarne ben presto. Si scorge già la macchina di Roberto. Stanno venendo.
LAURA = Eccoli infatti.
UNA VOCE = (di fuori) Si può?
LAURA = Avanti! (entrano Roberto, Talia, ecc…)
ROBERTO = Buon giorno! Ecco l’allegra brigata!
MAURIZIO = (un po’ impacciato) Buon giorno amici! Vi presento mio padre.
Questi, papà, sono gli amici di cui io e Laura...ti abbiamo a lungo parlato.
SAVELLI = Molto lieto...Ho piacere di accogliervi tutti qui alla Romitella.
Mio figlio infatti mi ha parlato di voi. Della vostra gioconda spensieratezza, me ne ha detto ogni bene. Vi augro di divertirvi molto qui..
ROBERTO = Grazie, sig. Savelli, se...non disturberemo troppo…
MAURIZIO = (prevenendo la risposta del papà) Anzi! Un po’ di allegria fa bene a tutti!
SAVELLI = Accomodatevi e fate come se foste a casa vostra, noi pure siamo giunti adesso ed io desidero ritirarmi. Mi scuserete. Maurizio e Laura mi sostitueranno nei miei doveri di...anfitrione. Sono sicuro che faranno del loro meglio perchè vi possiate trovare a vostro agio.(saluta sorridendo forzatamente ed esce.)
LAURA =(prorompendo in un gesto allegro) Su,amici!Accomodatevi.(va al pianoforte ed accenna qualche motivo di canzonetta) Vieni, Talia, vuoi che ti accompagni qualcosa? Oppure cantiamo insieme un inno di gioia?
MAURIZIO = Io credo invece che invece di cantare. Avran bisogno di riposare o almeno di mangiare un po’…
ROBERTO = Non importa per me, grazie Maurizio. Per il momento vorrei solo fare un bel bagno caldo...(a Laura)
ORIANA = Non fare il broncio ora,non credi che saremmo in tempo a fare della musica? Giuochiamo, invece di cantare, intanto che...i signorini vanno a rinfrescarsi.
ITALIA = Io ora non mi sento di giuocare...andrei volentieri in cucina.
ORIANA = L’eterna ghiottona…
LAURA = Va pure di là Talia, Maurizio ti indicherà la via della dispensa!(Talia esce)
ORIANA = E le carte?
LAURA = Giusto! Non le ho qui, forse nella valigia…
ORIANA = (Estraendone un mazzo dalla capace borsa che ha con se)Eh? Che ne dici?
LAURA = Benone.Ma cosa possiamo giocare in due?
ORIANA = Ci penseremo...(Scozza il mazzo con mano esperta) Da quanto siete arrivati?
LAURA = Poco prima di voi.
ORIANA = Noi ci siamo fermati in paese...che baldoria!
LAURA = avrei voluto essere con voi.(Dal fondo si affaccia Valerio)Oh!!E’mai possibile? Valerio!
VALERIO =(anch’egli è rimasto stupito alla vista delle due ragazze)Si, Valerio in persona.
LAURA = Che sorpresa!
VALERIO =(le va incontro e le strine la mano)La sorpresa è anche mia! Sono venuto poce tempo fa e tutto era vuoto e triste,ritorno per riprendere la borsa dei pennelli che ho dimenticato li sulla tavola e vi trovo la graziosa padroncina con...un’amica?
LAURA = Si,è la mia cara amica Oriana, Oriana Dani;(a Oriana)Ti presento il pittore Valerio Cordasco, artista di gran fama…
ORIANA = Infatti mi sembra di aver udito altre volte il vostro nome…
VALERIO = (schernendosi)Non le date retta,signorina Dani,Laura vuol farmi dei complimenti.
LAURA =(ad Oriana)Vedi com’è modesto?(A Valerio)Ma, dimmi, come ti trovi anche tu qui all’Ombrone? Siediti, racconta…
VALERIO = Ah, ho ben poco da raccontare d’interessante…
LAURA = Lavoro? Affari? O meglio, una gita di piacere?
VALERIO = No,si tratta di ben altro...Io sono qui all’Ombrone dall’ultima volta che tu, Laura,ne sei partita.
LAURA = Come può essere possibile?
VALERIO = Eppure è la verità. Però sarebbe troppo lungo dirvi il perché…
LAURA = Su via, siediti e raccontaci la tua storia.
VALERIO = Ma non vedo come potrebbe interessare la signorina,qui...e poi non è una storia,la mia.
LAURA = Oh,ma seè per questo,la mia amica ti ascolterà volentieri, non è vero Oriana?
ORIANA = Certamente.
VALERIO =(si siede)Se proprio volete...Bisognerà che torni indietro nel tempo. Qualche anno fa…
LAURA = L’ultima volta che ci vedemmo qui?
VALERIO = No, prima, molto prima.
ORIANA = Scusa mia cara, ma se incominci ad interromperlo adesso…
VALERIO =(sorridendo ad Oriana)Oh,non importa. Dunque,qualche anno fa, prima che tuo padre,Laura, venisse qui per l’ultima volta, tu sai che scito di collegio abitavo in città anch’io. Un giorno decisi di abbandonare per sempre la vita di laggiù. Che feci? Me ne venni qui.Trovai un modesto ma buon alloggio nel piccolo albergo “Pania” giù i9n basso; e tanta aria,tanto sole. Si,qui posso dire di aver trovato veramente ciò che cercavo: la serenità.
ORIANA = Scusate signor Valerio, ma sono io ora che debbo interrompervi.
Voi parlate come se invece che un uomo negli anni migliori della vita, foste uno sfiduciato senza più speranze, senza desideri, senza avvenire. Eppure fisicamente non mi sembrate in tali condizioni…
VALERIO = Vedete cara signorina, il fatto è che io ho sentito il bisogno, capite bene, il bisogno di cambiar vita. Non è stata una di quelle decisioni che prima o poi ci pentiamo di aver preso. No. E il tempo infatti mi ha dato ragione. Ancora oggi sento vivo il bisogno di rimanere qui..tra questi boschi, in mezzo alla buona gente di Ombrone;come se vi fossi giunto da ieri.
ORIANA = Uh, ma deve essere esasperante,a dir poco,il vivere qui tutto solo e per così lungo tempo.
LAURA = Eppure una volta preferivi i nostri salotti e non sembravi il tipo disposto a rimanere per degli anni solo come un eremita,in uno sperduto paesello di montagna.
ORIANA = Veramente...il tipo non lo sembra neppure adesso…
VALERIO = Invece è così. E non dovete credere che mi trovi nelle condizioni a cui avete alluso poco fa.
ORIANA = Vi credo.
VALERIO = Se sapeste quant’è bello vivere una vita libera, idealistica, nella quiete di loghi come quelli che ci circondano. Anche il freddo, le buie notti invernali soffuse dal pallido biancore della neve, le bufere di vento sono cose poco piacevoli nel loro aspetto esteriore eppure nascondono qualcosa di meraviglioso che non tutti possono capire.
ORIANA = Deve essere davvero piacevole, non lo metto in dubbio...Anche per la vostra arte...troverete dove soddisfare il vostro pennello.
Che non amate
VALERIO = Si, anche per questo. Ma a volte sento che non è la ragione più grande.
ORIANA = Intendete dire che non amate la pittura più di ogni altra cosa?
VALERIO = Temo di no. E questo mi fa pensare a volte che io non potrò dare tutto me stesso all’arte. Sapeste quante volte dimentico tavolozza e pennelli. Talvolta mi basta una sola ascensione in alta montagna, lassù ove sembra toccare il cielo per dimenticare tutto; gli uomini,le cose,il mondo insomma…
ORIANA = Vi si direbbe un poeta anziché un pittore.
VALERIO = Non credo di essere proprio un poeta. Ma se in città ne avevo solo una predisposizione a dirvelo,il vivere qui ha messo in evidenza un vero lato della mia anima.
LAURA = Dunque non rimpiangi la città?
VALERIO = Vuoi dire l’ambiente moderno? Oh,no,no.
ORIANA = E’ un vero peccato…
VALERIO = No, non credo.
ORIANA = Permettetemi di dirvi francamente sig.Valerio,che credo sia molto raro trovare un altro uomo con i vostri sentimenti e le vostre idee.
VALERIO = Lo so. Mi spiacerebbe però che mi credeste un eccentrico. Non ho difetto così grave a quanto credo.
ORIANA = Volendo essere maligni allora si potrebbe pensare che voi avete qualche ragione nascosta che vi ha spinto ad isolarvi così dal mondo...Qualcosa di sentimentale...per esempio...una donna...una delusione..
VALERIO = Niente di quanto avete detto. La ragione maggiore,perdonatemi se io pure la dico come la penso,è stata quella di voler fuggire dalla vita di città,di voler perdere quanto mi circondava nel modo che non sentivo più mio. Per andarmene lontano da quella gente che non aveva per me più nulla d’interessante,lontano infine da quegli esseri stereotipati,oserei dire fatti in serie,che infestano i salotti cittadini.
ORIANA = Anche se profonda,non mi sembra la vostra una buona ragione per rinunciare alla propria vita.
VALERIO = Sono certo che non direte così solo se aveste potuto fare dei confronti. In mezzo ad uomini semplici,vere amicizie...avreste trovato un piacere che oggi vi è sconosciuto. Dovreste provare!
ORIANA = L’idea,bella in teoria,non mi alletta in pratica.
VALERIO = Ne ero certo. E’ appunto perché non sentite neppure il desiderio di provare,che non potete sapere quanto bene faccia aprire una buona volta gli occhi sulla vita che si vive nel vostro ambiente. Vorrei poteste risentire anche voi in questa vita di qui e che racchiude più sentimento che non l’altra da me perduta.
ORIANA = Ma qui, poichè avete tirato in ballo il sentimento,mi sembra il luogo più adatto a farvi dimenticare l’amore per abbruttirvi in una vita arida e tutta dedita alla natura. E questa sola non può far nascere l’amore,non può essere vita.
VALERIO = Quale errore! La vita è qui,cara signorina Dani;la vita vera è quella vissuta a contatto con la natura e le cose più naturali che Dio ha creato e non vicino a quegli esseri umani più raffinati in mezzo alla vostra società.-Si,permettetemi senza offendervi che me ne escluda-in quel mondo che si va pian piano liquefacendo in un etere di artificio,di superfluità di odio contro le bellezze del vero e del buono! No...No...quando penso a tutto questo,sento che non cambierò mai più idea e che resterò qui fino alla fine.
ORIANA = Siete deciso dunque a trascorrervi tutta la vita?
VALERIO = Perchè no?
ORIANA = Ma è possibile il solo pensarlo!
LAURA = Io dico invece che n giorno ti accorgerai di aver sciupato gli anni migliori della tua giovinezza in questo romitaggio volontario e dopo aver fatto le valigie darai l’addio a questi monti,alle tue burrasche di neve,pur belle come tu hai detto,per tornartene alla città,alla tua vita,alla nostra,a quella che è il diritto e il dovere di vivere di ogni essere civile.
VALERIO = Lo dubito assai!
ORIANA = Se non sarà troppo tardi per pentirsene. Anch’io,come Laura, credo che un giorno vi annoierete di star qui,ed allora avremo il piacere di incontrarvi di nuovo dove, anche se l’aria non sarà fina e salubre come questa,potremo stare sotto le luci delle nostre stanze.
VALERIO = Io alle vostre luci ho preferito la luce infinita delle stelle!
ORIANA = anche di quelle vi annoierete.
VALERIO = No, mai.
LAURA = Ebbene non c’è niente da fare. Sei proprio un malato inguaribile.
Meglio sarà che tu ci consigli il programma delle prossime giornate, che tentare noi di guarirti.
VALERIO =Veramente io...ma farò il possibile.
ORIANA = Infatti,chi meglio di voi?
VALERIO = Non contate troppo sulla mia compagnia...Verrò così...a scappa tempo.
ORIANA = Potremo andare a caccia?
VALERIO = Purtroppo sig.Dani qui a caccia...non è di moda. E’ proibita.
LAURA = Forse è ammessa all’uomo!
VALERIO = Più facile!
ORIANA = Allora cosa faremo?
VALERIO = Allora non penseremo a selvaggina di sorta. Gite nei boschi,escursioni, e se vi tratterrete quando è caduta la neve,faremo anche delle volate di sci.
ORIANA = E capitomboli,perchè non sono mai riuscita ad imparare a sciare.
VALERIO = Imparerete. Questo è quant’altro d’interessante possono offrire questi luoghi ai vostri gusti di cittadina.
LAURA = Diverrai di nuovo uno dei nostri dunque?
VALERIO = Sarà per me un vago risentire della vita lasciata,ma lo farò volentieri,anche per darvi,insieme alla prima lezione di sci,quella che potrei chiamare “prima lezione per imparare ad amare la montagna come si deve”! Una lezione d’amore!
ORIANA = Però a me la montagna piace di più di quanto crediate!
LAURA = Anche a me piace tanto!
VALERIO = Non dimenticate che ho detto “ad amrla come si deve”...e non come chi lo crede per i brevi viaggi fatti quassù!
LAURA = Come lo vuoi tu,sarà difficile che l’allieva faccia profitti. Ti sarà più faticoso insegnarmi che dare la scalata alla vetta più alta.
ORIANA = “E’ buon sordo chi non vuol sentire”.
VALERIO = Vedremo. Credo invece che agli esami verrete promosse a pieni voti! Ma si è fatto tardi devo proprio andare…
LAURA = Di già?
VALERIO = Si. Allora intesi? Cominceremo prima da una passeggiata nei boschi,poi ci..armeremo di sci e di coraggio e via,via verso gli esami.
ORIANA = Sta bene !
LAURA = Allora a domani?
VALERIO = Arrivederci!(le due ragazze lo accompagnano verso la porta. Esce)
LAURA =(ritornando con l’amica verso il centro della scena)Ebbene mia cara cosa ne dici?
ORIANA = Dico che è un bellissimo giovanotto e simpatico anche. Peccato che si sia isolato quassù con quelle idee da misantropo. Ma chi ci dice che non cambi?
LAURA = Adagio Oriana,io alludevo solo al programma di domani, Però anche sulle tue idee su lui...non ti do torto!
ORIANA = Ed io tenterò!
LAURA = Cosa tenterai?
ORIANA = Non ora Laura. C’è tempo e ne parleremo insieme,se proprio ce ne sarà bisogno!
LAURA = Giuochi agli indovinelli?
ORIANA = No,la caccia non è ammessa vero? Lui ha detto :vedremo? Ebbene “vedremo”dico io!(esce lentamente con Laura)
SIPARIO
F I N E D E L P R I M O A T T O
SECONDO ATTO
MAURIZIO = Dove diavolo sono rimasti gli altri? Eppure non abbiamo fatto una corsa su questa difficile salita!
ROBERTO = Sul costone…
MAURIZIO = E’facile a capirsi,han voluto rimanere indietro con l’amico Valerio. Ha fatto colpo il pittore è?
ROBERTO = Questo non vuol dir niente…
MAURIZIO = Ah non vuol dir niente? E allora trova un’altra ragione per la quale noi siamo rimasti soli. Abbiamo forse le gambe più lunghe?
ROBERTO = Non mi sembra il momento di fare dello spirito Maurizio.
MAURIZIO = Altro che spirito...mi sembra logico…
ROBERTO = Ma fammi il piacere,anche la logica vuoi tirare fuori ora? Non ti basta aver tirato la...lingua su per il costone e di...far capire ogni momento che in Valerio vedi un rivale terribile!
MAURIZIO = Macché rivale! Avrei avuto piacere rimanere vicino uno con l’altro e non mi sono fermato per vedere se qualcuno si preoccupasse d noi...invece niente...come se non esistessimo!
ROBERTO = Lascia andare...farsi il cattivo sangue in montagna dove si viene per purificarlo mi sembra il colmo!
MAURIZIO = Parli bene tu!
ROBERTO = Faresti meglio a provare ad accendere il fuoco!
MAURIZIO = Gli altri son qui che vengono.
ROBERTO = Vedi che non si sono perduti come temevi?
MAURIZIO = Vorresti far del fuoco? Mi sembra un po’ difficile! Cosa si brucia?
ROBERTO = Guarda la! (indica della legna)
MAURIZIO = Benone della legna!
ROBERTO = E’ una fortuna!
MAURIZIO = Speriamo almeno che sia asciutta!
ROBERTO = Speriamo! Prova!
ROBERTO = (continua a far movimenti con le braccia intanto che il compagno si accinge a dar fuoco alla legna portata dalla catasta al camino)Se non avessimo i piedi così vicino alla neve e all’umido potremo dire che questa è la soffitta di Rodolfo e Marcello nella Boheme.
MAURIZIO = In alto ci siamo.
ROBERTO = Più di duemila metri,non son pochi e...fa un freddo cane!!!
MAURIZIO = Tutto combina,fuori che i personaggi.
ROBERTO = Già è un vero peccato che da quassù non si veda fumare nessun comignolo.
MAURIZIO = E’un peccato anche per il nostro stomaco!
ROBERTO =...e per le nostre membra gelate! A quanto pare per il comignolo del nostro camino dobbiamo aspettare se vogliamo vederlo fumare per merito tuo!
MAURIZIO = Non prendermi in giro o...prova tu (chino ancora sopra il camino non riesce a far fuoco alla legna)Parlavi di personaggi tu poco fa?
ROBERTO = (ironico)Ah già il pittore Marcello….
MAURIZIO = (con gesto di rabbia verso il caminetto)...e il caminetto poltrone!…
LAURA = (entrando)E il poeta? Manca Rodolfo…
MARCO = (entrando dietro Laura e avanzando verso il centro della scena)ma lascia stare i poeti Laura oppure sono io il poeta Talia la poesia…
ORIANA = (anche lei entrando)Per carità amici non cominciamo (indicando Valerio che è entrato per ultimo)Dite piuttosto a questo signore che se le punte dei nostri nasi sono gelati la colpa è tutta sua!
VALERIO = Non scherziamo!Non voglio colpe tanto gravi.La colpa è ...dei pigri...ma non abbiate timore ora accenderemo un bel fuoco che riscalderà questa baita come una moderna sala.
LAURA = (declamando)Oh si messer Valerio ragione ha la compagna...si gela qui in montagna.
MAURIZIO = Anche tu Laura non cominciare con i tuoi orribili versi…
LAURA = che hanno però la prerogativa di essere improvvisati.
ROBERTO = Ora capisco perché poco fa chiedevi dei poeti!…
MARCO = Farebbero una coppia modello.
LAURA = Avete ben poco da prendere in giro voi due.
MAURIZIO = Va la che han ragione….
TALIA = Pensiamo a fare qualcosa invece di dir parole...Potremo posare intanto i sacchi.
VALERIO = Giusto,posiamoli qui...Aiuta le ragazze a liberarsi del loro ca
ORIANA = Io propongo che si aiuti Maurizio. Non vedete che per tentare di accendere il fuoco si è riscaldato lui prima di riuscirvi.
MAURIZIO = Oh questo poi no,perché non dovrei essere capace?...La colpa è della legna umida...Se ci fosse un po’ di paglia.
LAURA = Se vuoi vedere l’uomo da poco…
MAURIZIO = Metti in mezzo anche i tuoi proverbi e siamo a posto! Ti proibisco nel modo più assoluto di prendermi in giro.
LAURA = Se il signore desidera.
ROBERTO = Avete così voglia di bisticciare voi due?
MARCO = I fratellini non possono fare a meno lo sai…
LAURA =(andando vicino al fratello)Lasciamo che dicano ‘Rizio,sappiano noi qual’è il momento buono per continuare vero?
TALIA =(con Marco è andata ad aprire la porticina laterale)Ehi ragazzi di qua c’è un’altra stanza!
MARCO = Andiamo!
ORIANA =(con tono scherzoso guardando intenzionalmente Valerio)Sarà n sala da pranzo il bagno o almeno il salotto!Ci voleva.
TALIA = Io mi contento sia una modesta cucina...(entra con Marco nell’altra stanza)
VALERIO = ( a Oriana)E’ soltanto un’aggiunta costruita lo scorso anno a ridosso di questa baracca. Non saprei dire precisamente perché l’abbiamo fatta. Forse perché qui in estate è un continuo di escursionisti e questo ambiente non sarebbe stato sufficiente. Chissà!
ROBERTO = Voi Valerio siete molto pratico di questi paraggi vero?
VALERIO = Assai...Un tempo alternavo le mie giornate tra i pennelli e quassù...Ora invece…
LAURA = Colpa nostra?
VALERIO = Un po’ anche vostra…
ROBERTO = Chissà che non l’abbiano costruito in previsione che qui pernottassero persone di ambo i sessi,è una cosa ben fatta…
MAURIZIO =(ammiccando a Talia e a Marco che sono usciti)Infatti sembra anche a me.
LAURA =(guardando male Maurizio)Come sei maligno! Molte ragnatele,molto buio ma per noi sarà un vero e proprio salotto.(entra seguita da Roberto)
ROBERTO =(dalla porta)Hei Maurizio c’è una vecchia chitarra.
MAURIZIO =(incredulo)Come?
ROBERTO = Sicuro una vecchia chitarra (entra nella stanza)farà degna coppia con questo...Sostituendo il pianoforte.
MAURIZIO = Se le corde non son rotte!
ORIANA = Valerio tentate voi di far fuoco a questa legnaccia.
MAURIZIO = Ecco i fiammiferi (e se arrabbiati dopo poco si sente musica caratteristica della montagna e qualche risata.Valerio ha acceso il fuoco e accosta la panca al caminetto)
VALERIO = Venite a sedervi qui vicino al fuoco,avrete ben presto dimenticato il freddo di fuori.
ORIANA = E quello di dentro spero!
VALERIO = (con fittizi a noncuranza rinnova nel focolare i tizzoni accesi) Ebbene che ne dite di questa ultima gita?
ORIANA = Faticosa…
VALERIO = E basta?
ORIANA = Si!
VALERIO =(come tra se)Capisco forse sarebbe stato apprezzato fare un pokerino in uno dei vostri salotti riscaldati...vero?
ORIANA = Con tutte le comodità e con persone civili.
VALERIO = E lontano da selvaggi come me vero?
ORIANA = Perché vi ostinate a credervi un selvaggio?
VALERIO =”carte 2”prego”full=se il tempo passa e nessuno al tavolo pensa che la vita gli sfugge in quelle ore che non torneranno più e che inutilmente consuma. Ma che importa? Respirar si respira si viva purché sia no?
ORIANA = Non sempre si gioca a carte però (risentita)
VALERIO = Non voglio offender voi...ma fate a volte anche di peggio.Io ho detto del giuoco così per dirne una delle tante….Troppo ci vorrebbe a numerarle tutte, voi potreste essere una eccezione! Ma i borghesi…
ORIANA = Siete dunque ostinato a ripetere la parola “borghesi”credete che non abbia altri passatempi la gente che dite?
VALERIO = Oh,si che lo credo!E’ appunto per questa mia convinzione che ho ritenuto e ritengo opportuno,ben fatto e...prudente starmene lontano!
ORIANA = Voi esagerate,Valerio,e anche se aveste delle ragioni serie dimentichereste la più grave.
VALERIO = E sarebbe?
ORIANA = Che per n poe ta una cosa sola occupa nel suo cuore un posto più grande:l’amore. Non po' esistere un poeta senza amore come non può esistere il sole senza luce...Sembra invece che voi venendo qua l’abbiate voluto fuggire. Sareste dunque un poeta a modo vostro?
VALERIO = Chi vi dice che io abbia voluto fuggire l’amore?
ORIANA =(evasiva)Così...è una mia idea,nata vari giorni fa anzi dal giorno che ci conoscemmo.
VALERIO = E questa idea l’avete ancora?
ORIANA = Si…
VALERIO = Vedete come pensate voi che siete ancora imbevuta di quella fatuità della vita moderna.
ORIANA = Come penso?
VALERIO = Un uomo non dovrebbe avere occhi che per vedere intorno a sè amore...
ORIANA = Vi sembra sbagliato?
VALERIO = Si perché ovunque c’è amore ma...bisogna saperlo vedere...Quasi tutto è amore finito.
ORIANA = Finito? E perché?
VALERIO = Oh si capisce troppo bene che una ragazza moderna non può sapere cosa significhi amore amore vero…
ORIANA = E voi credete di saperlo?
VALERIO = E’ difficile rispondere. L’amore è un sentimento che a volte inganna,anzi quasi sempre inganna. L’amore non si misura.
ORIANA = Lo dubito.
VALERIO = E’ possibile che io e voi non ci si possa mai trovare d’accordo eppure sarebbe così bello!
ORIANA = Vedete,voglio essere sincera,anche se sono così contraria alle vostre idee mi appaiono sempre più interessanti.
VALERIO = Dite sul serio?
ORIANA = A me piacciono gli uomini che come voi tengano ad essere forti e vogliono che la donna ascolti perdutamente la loro parola come se fosse legge.
VALERIO = Io pure voglio essere sincero. Anche a me piacciono le donne che cercano di imporsi agli uomini;si,come fate voi da quando ci siamo conosciuti. Spero non lo farete solo per il piacere di contraddire.
ORIANA = Ricordatevi che anche noi donne abbiamo una volontà e delle idee
VALERIO = Non ne dubito. Ma la donna ha da stare troppo attenta per non perdere la sua partita.
ORIANA = Secondo le difficoltà della persona stessa.
VALERIO = Pare impossibile e pure questa volta ci siamo trovati d’accordo.
ORIANA = Non è bello così?
VALERIO = sentite Oriana….
LAURA = Disturbo? Perché non venite con noi di qua. Marco e Roberto hanno aperto i sacchi e,temo proprio che se non decidete a rimandare il vostro idillio le provviste non aspetteranno.(Maurizio entra in scena)Vedete anche lui ha avuto la sua parte.
ORIANA =(seccata)Io non ho fame!
LAURA = Possibile?
ORIANA = Si sta così bene vicino al fuoco!
LAURA =(furbescamente)ho capito...Valerio dille tu di venire e lo farà.
ORIANA =(si alza indispettita)Non c’è bisogno!(esce seguita lentamente da Valerio)
LAURA = Maurizio dammi una sigaretta!
MAURIZIO = Di Laura,non ti sembra che da un po’ di tempo il...sì,il nostro pittore,l’amico Valerio si sia fatto assai invadente?
LAURA = Invadente? Che ti salta in testa?
MAURIZIO = Ad essere sinceri non sempre è bene;ma...ormai continuo.
LAURA = E fai bene. Già che hai cominciato dicendone una tanto grossa,può benissimo andare avanti!
MAURIZIO = Mi dispiace assai che Oriana si lasci confondere dalle chiacchiere di quel esaltato!
LAURA = Che ti prende? Saresti forse geloso di Oriana?
MAURIZIO = E se lo fossi?
LAURA = Saresti anche sciocco! Ecco cosa saresti. Varie ragioni ti impediscono di fare degli apprezzamenti sul conto di Valerio...anzitutto l’amicizia…
MAURIZIO = Di quella non mi importa.
LAURA = E poi Valerio a lei non pensa neppure,né pensa a nessun’altra di noi. Tu lo conosci bene,non fare lo sciocco.
MAURIZIO = Anche se lo facessi non lo sarei tanto quanto voi donne! Da quando abbiamo fatto dei nostri quell’eccentrico misantropo non fate altro che girargli attorno come farfalle al lume. Attente però che qualcuna ci rimetta le ali!
LAURA = Ah,noi dunque saremmo delle sciocche? Ebbene allora ti dirò che se Oriana,Talia,devo mettere anche me,se noi tutte gli giriamo intorno come tu stupidamente hai detto,è perché Valerio oltre essere un bel ragazzo è un uomo che si eleva dal normale per la sua intelligenza,per i suoi gusti. E’ insomma quello che si dice “un tipo”desiderabile da noi
donne più di quanto non lo siate voi che al suo confronto sembrate in tutto delle marionette.
MAURIZIO = Tu di come vuoi,a me matura nel cervello n’idea,una brutta idea per il vostro pittore.
LAURA = Sei diventato pazzo? Oppure hai bevuto?
MAURIZIO = No,sono perfettamente in me. Da Giorni ho questa idea.
LAURA = Allora ti ha fatto male l’aria di montagna.
MAURIZIO = Tu scherzi ma io no.
ROBERTO =(entrando)Si bisticcia? Oppure volete riscaldare il rifugio col vostro calore?
LAURA =(seccata)No,non si bisticcia. Discutevamo di...una qualità di sci.(esce indispettita)
ROBERTO = Che c’è Maurizio? Non mi sembri allegro...pensieri?
MAURIZIO = Senti Rober,c’è che io non posso più sopportare la presenza tra noi di Valerio Cordasco!
ROBERTO = Ma è un tuo amico! Ce l’avete presentato voi…
MAURIZIO = Si lo so,ma ora è cambiato qualcosa…
ROBERTO = Capisco si tratta di Oriana. Non è così?
MAURIZIO = Cosa te lo fa supporre?
ROBERTO = Lascia andare...certe cose si intuiscono al volo. Piuttosto se vuoi ti racconterò qualcosa che ti può interessare.
MAURIZIO = Di che si tratta?
ROBERTO = indiscrezioni…
MAURIZIO = Su che cosa?
ROBERTO = Ma che domande! Su lui!
MAURIZIO = Su lui?
ROBERTO = Si,ascolta. Ieri sono stato in paese per comperare il sacco alpino,ti ricordi che quello dell’anno scorso mi si era
MAURIZIO = Si ricordo,ma cosa può interessare questo a me? E che c’entro con lui?
ROBERTO = Benedetto ragazzo! Se mi lasci finire è inutile che io sprechi il fiato!
MAURIZIO = Continua allora...ma lascia da parte i fronzoli.
ROBERTO = E va bene! Come vuoi. Dunque dopo aver comprato il sacco ho sentito il bisogno di bere qualcosa. Sono entrato nel bar dell’albergo Pania dove alloggia da alcuni anni il nostro pittore e...(estrae il portasigarette e lo porge a Maurizio).. vuoi fumare?
MAURIZIO = Grazie,no. Allora? Cominciavi ad interessarmi e ti interrompi?
ROBERTO =(si accende una sigaretta)Uh,che impazienza! Vedrai che il finale compenserà l’ansia e l’attesa.(aspira lentamente il fumo) Dunque,che dicevo? Ah,dopo essere entrato nel bar dove ho visto una stupenda ragazza:la figlia dell’albergatore. Se tu la vedessi Maurizio,sono sicuro che resteresti talmente abbagliato a non poter più vedere on gli occhi abbacinati da tanto splendore neppure cento ragazze come Oriana! Che corpo magnifico anche se celato da abiti modesti,che viso,che…
MAURIZIO =(scattando)Ma tu mi stai prendendo in giro. Ho capito. Si tratta di una delle tue solite infatuazioni e la vieni a raccontare a me proprio in un momento come questo.
ROBERTO = No,che diamine! Ascolta il resto. Che viso,che occhi,che capelli(Maurizio fa dei gesti di impazienza)E sai di chi è fidanzata?
MAURIZIO = Come vuoi che lo sappia?
ROBERTO = Proprio di lui. Del tuo pittore. Eh? Che ne dici della notizia?
MAURIZIO =(sussulta interessato)Come può essere vero? Fidanzato! Ma allora lui…
ROBERTO = Eh,lui! Chissà...potremmo anche esserci sbagliati che egliompagnia delle nostre costituisse n pericolo per Oriana.
MAURIZIO = Ma come sei riuscito a sapere,dimmi?
ROBERTO = Ti sembrano domande da farsi a me queste? Ti pare che il vecchio Bob se ne sarebbe venuto via senzaq prima aver chiesto informazioni su quel incanto di donna?
MAURIZIO = Ti credo,però non capisco come ciò che sappiamo possa servire a far diminuire d’interesse quel tipo alle ragazze.
ROBERTO = Io ho in mente un’idea buona per far cambiare rotta al battello del nostro misantropo.
MAURIZIO = E sarebbe?
ROBERTO = Quello di dare l’assalto noi alla bella fortezza montagnola.
MAURIZIO = Ma intanto credi che Valerio lascerà la compagnia delle nostre ragazze?
ROBERTO = Io credo di si.
MAURIZIO = L’idea può andare.
ROBERTO = Semplice no?
MAURIZIO = E per attuarla questa idea?
ROBERTO = Eccomi alla strategia. Col fascino che sicuramente emanano le nostre due persone non sarà difficile incantare la figlia dell’albergatore e quando la bella saprà che il suo artista l’ha dimenticata per una delle nostre amiche,Oriana ad esempio….
MAURIZIO = Non si potrebbe evitare di far nomi?
ROBERTO = E va bene. Chi di noi si prenderà la parte di Don Giovanni nella commedia farà sapere alla bella fanciulla,senza parere di volerlo,che il pittore è innamorato di...e qui un nome a piacere purché nella descrizione della rivale si rispetti l’originale,e cioè Oriana.
MAURIZIO = E dai….
ROBERTO = Non andare in collera. Domani stesso cominceremo a frequentare il piccolo bar del Pania e tenderemo le reti.
MAURIZIO = Il pensiero della selvaggina,io credo,potrà farci passare sopra al pensiero che le nostre ragazze si perderanno ancora di più dietro a lui
ROBERTO = Speriamo che nel frattempo il puritano non ceda.
MAURIZIO = Cos’è questo silenzio? Andiamo di la,sarà bene esserci anche noi.
(quando Maurizio è quasi sulla porta entra Oriana)
ORIANA = E’ meglio tornare vicino al fuoco ora che lo stomaco è calmo.
ROBERTO = (sulla porta) E’ strano...noi alterniamo la fiamma al...desco.
(sta per uscire con Maurizio, Valerio si affaccia alla porticina e Maurizio vorrebbe rientrare ma Roberto lo porta fuori per un braccio. Valerio guarda in silenzio Oriana che gli volge le spalle poi va a sedersi accanto.
VALERIO =(guardando la fiamma)E’ tardi...Presto riprenderemo la via del ritorno.
ORIANA = Peccato! Si sta così bene qui…
VALERIO = Non avete più freddo?
ORIANA = No. Ma non alludevo precisamente a questo.
VALERIO = Questa luce rossigna vi illumina il viso in maniera meravigliosa
ORIANA = =Tutto è così bello qui.
VALERIO = Oriana!…
ORIANA = E’ la seconda volta che mi chiamate col solo nome in molti giorni che ci conosciamo. Suona bene il mio nome detto da voi.
VALERIO = Mi è sfuggito senza volerlo.
ORIANA = Valerio...Bugiardo!
VALERIO = Bugiardo?
ORIANA = Si.
VALERIO = Non sono bugiardo,Oriana! Forse la mia è viltà. E il peggio è che ho una paura di confessare a me stesso questa viltà.
ORIANA = Non vi capisco. A cosa alludete?
VALERIO = Lo sapete….
ORIANA = No.
VALERIO = Si. Eppure devo dire di più anche se me ne manca il coraggio. Forse è perchè vi detti troppo contro la prima volta che ci parlammo.
ORIANA = Ora non vi capisco davvero.
VALERIO = Non scherzare,lo dovreste già potuto. Io non so come dirvelo.
ORIANA = Forse sarebbe...Oh…
VALERIO = Si,vi amo Oriana! Ma no,non dite nulla.(fa il gesto come di volerle tappare la bocca con la mano)Non voglio sentirvi dire che questa confessione vi stupisce.
ORIANA = Valerio,un po’ si.
VALERIO = No,ve ne prego,non dite altro! E’riuscito difficile convincere me stesso di questo amore. Non mi fate male dicendomi di non comprenderlo.
ORIANA = Devo mentire?
VALERIO = No,no meglio di no. Tacete piuttosto. Benchè in amore la menzogna a volte sia necessaria. Vorrei la verità...Ma...una dolce verità.
ORIANA = Sarò sincera,sono meravigliata solo perchè non mi aspettavo che vinceste un grande ostacolo : le vostre idee. Il resto mi fa piacere e non mi stupisce.
VALERIO = Di quali idee parlate?
ORIANA = Dimentichiamole.
VALERIO = Non resisto più,Oriana! Ditemi che il mio amore esiste,per voi al di fuori di tutto.
ORIANA = Come posso assicurarvi su sentimenti che sono vostri?
VALERIO = Dunque non volete capirmi? Vi penso da vari giorni da impazzire e a volte mi son chiesto perchè vi penso tanto.
ORIANA = E vi siete saputo rispondere?
VALERIO = Credo di si. Una notte vi ho persino sognata.
ORIANA = Ah,si?
VALERIO = Ma questo forse non vi interessa.
ORIANA = Non è vero,raccontatemi il vostro sogno.
VALERIO = Vi ho sognata che mi venivate incontro sorridendo...Eravate sola...vestita di rosso su uno sfondo azzurro di cielo. Avevate il volto illuminato presso a poco così come adesso. Improvvisamente la vostra espressione sorridente è mutata; il viso è diventato minaccioso come non
l’avevo mai visto. Mi venivate incontro...poi ho sentito il contatto delle vostre mani bianche sul petto. Ed io ero debole,debole come un fanciullo.
(pausa lunga)
ORIANA = E poi?
VALERIO = Poi...poi mi avete spinto forte,sempre più forte,mi volgevo disperatamente di qua di la in cerca di aiuto. Niente...niente. Non vedevo a me una girandola di lampadari,di luci abbaglianti,di ricchi tendaggi.. Ah, Oriana.
ORIANA = Che sogno bello irreale!
VALERIO = No,per me è stato quasi vero. Io l’ho vissuto quel sogno,capite.(pausa)Sono entrato indietreggiando in una sala sfarzosa e li,li ho veduto tutta una folla di quella gente, che vi dissi,da me odiata. Imploravo disperatamente un sostegno,un aiuto da qugli uomini in marsina e da quelle donne in decoltè. Ma tutti,tutti mi ridevano ironicamente in faccia schernendomi. Mi sentivo in preda all’incubo.Poi...ho sentito un gran peso qui sul cuore.Erano le vostre mani gelide. E mi sono svegliato. Non (pausa)non ridete di me vero?
ORIANA = (rapita) Oh,no è incantevole!
VALERIO = Come tutti i sogni per voi. Per me invece è stata la rivelazione. Da quella notte Oriana sento che devo ritornar con voi,tra voi. E questa previsione mi sembra pazzesca.Eppure ho lottato per non farlo.
ORIANA = Dunque è da allora che vi siete sentito attratto di nuovo alla vita o è da tempo? E proprio da noi,da quei pochi individui che prima rappresentavano per voi un lembo di quella gente che odiate? Sembra quasi incredibile.
VALERIO = No,per voi mi sento attratto verso la vecchia vita. Ora l’ho capito,che avete?
ORIANA = Scusatemi,ma pensavo al vostro sogno.
VALERIO = Al “nostro” sogno vorrete dire….
ORIANA = Al “nostro”. E’straordinariamente meravigliso quello che mi dite
VALERIO = Pensate che vi avrei sognata se non mi fosse rimasta tanto impressa nella mente una parte di voi?
ORIANA = Voglio credervi...per il bel sogno!
VALERIA = Non scherzate,Oriana! Non avete ancora detto di ricambiare il mio sentimento.
ORIANA = Foste voi il primo a dirmi che non conoscevo l’amore...Come posso rispondervi?
VALERIO = Io parlavo d’allora…
ORIANA = Si,Valerio,ora tutto è diverso anche per me.
VALERIO = Dunque(dall’altra stanza proviene un canto lento,nostalgico e qualche accordo di chitarra)
ORIANA =(evasiva)Conoscete questa canzone?
VALERIO = Perchè non mi rispondete?
ORIANA =(c.s.) E’ molto bella…
VALERIO =(forzatamente rassegnato)Si,piace molto anche a me.
ORIANA = Valerio,non so spiegare il perchè ma sento dentro qualcosa di insolito. Questa canzone,queste ombre guizzanti sulle pareti scure;tutto è così nuovo per me così bello….
VALERIO = Avrei giurato che la musica non dicesse nulla la vostro cuore…
ORIANA = Invece è una delle poche cose che riesce a farlo vibrare…
VALERIO = Credete dnque che questo ambiente influisca sul vostro stato d’animo?
ORIANA = Ne sono certa.(passaggio)Forse avete ragione…
VALERIO = Riguardo che cosa?
ORIANA = Quando diceste che questi luoghi...sono incantevoli.
VALERIO = Volete dire che devo cominciare a credere che vi ho giudicata quale realmente non siete? Io non vi credo per quella che volete apparire.
ORIANA = Io non posso confessare di aver tratto profitto dalla vostra prima lezione per imparare ad amre le montagne come si deve. Perchè chi l’ama…
VALERIO = Ma allora vi ho vinta!
ORIANA = Perchè no?
VALERIO = Oriana! Ditemi che la mia non è una illusione. Ditemi che voi non siete più quella del giorno in cui vi incontrai.
ORIANA = Non so risposndervi.
VALERIO =Eppure ciò è molto importante!
ORIANA = Chi vi dice però,che in questi giorni da che ci siamo conosciuti io non abbia studiato il I°capitolo delle vostre lezioni?
VALERIO = Non scherzate...Anche in me…
ORIANA =(Si protende verso il giovane)...In voi?
VALERIO =(le cinge le spalle)Si,anche in me,anch’io ho preso una prima lezione da te. Ho imparato ad amare e,forse come si deve,chi non avrei mai creduto.
S I P A R I O
FINE DEL SECONDO ATTO
Terzo atto
La stanza da lavoro di Valerio. Qualche vecchia sedia,un panchetto con sopra tavolozza e colori,a destra,vicino al proscenio,un cavalletto con su una tela incompiuta.Alla sinistra una finestra piccola,abbozzi e quadri sulle pareti. Sulle sedie e dappertutto:fogli,giornali,rotoli di tele ecc. In una confusione strema.
VALERIO =(guarda in distanza il suo lavoro con mossa caratteristica e scuote la testa)No così non può andare...sono stanco(posa con gesto irato tavolozza e pennelli)No,non sono più lo stesso...mi manca ogni volontà,tutto(torna verso il quadro e bussano alla porta)Avanti!
LAURA =(guardando il portasigarette)Grazie...extra?
VALERIO =(con finta naturalezza)Dovevo pur prendere l’abitudine di fumare quel pessimo tabacco,no? Tu stessa mi dicesti un giorno che il fumo delle mie sigarette aveva un odore terribile…
LAURA =(prendendo una sigaretta)Può essere...ma,Valerio...non mi chiedi perchè son venuta da te?
VALERIO =(si riscuote come da una momentanea distrattezza)Ah...giusto!Ormai però è superfluo ti faccia io la domanda. Di pure,ti ascolto.
LAURA =(facendosi improvvisamente seria)Valerio...è...per mio fratello che son venuta…
VALERIO =(assorto)Ah,si?(fuma guardando fisso davanti a se)
LAURA = Si,ma mi ha detto della vostra lite dopo la gita al rifugio...(pausa)
VALERIO =(sempre fissando un invisibile punto)E niente altro? Non il perchè della nostra lite?
LAURA =(esita)Si...mi ha detto anche questo,benchè io da tempo prevedessi quanto è accaduto tra di voi.
VALERIO =(c.s.)Si...è molto strano…
LAURA = Cosa ti sembra strano?
VALERIO = Che tu abbia previsto ciò che è accaduto tra me e tuo fratello. E’ come se tu mi dicessi di sapere anche per chi…
LAURA = Infatti...sapevo da tempo che Maurizio era pazzamente innamorato di Oriana…
VALERIO = Ah,è per questo che tu avevi previsto anche quanto è avvenuto tra me e lei.
LAURA = Forse...si.
VALERIO =(ironico)Vuoi farmi credere di avere delle qualità veggenti? Oppure ti hanno informata anche di questo?
LAURA = Non far dell’ironia,Valerio,questo non è il momento più adatto. Se sono venuta qui da te è perchè spero di raggiungere il mio scopo per il bene di Maurizio…
VALERIO =(si alza e va alla finestra per nascondere il suo nervosismo)Non vedo come possa servirti io a tale scopo….
LAURA = Potresti dimenticare tutto…
VALERIO = Io la lite,forse?
LAURA = Anche quella.
VALERIO = Anche? E poi? Resterebbe il più…
LAURA = Cioè?
VALERIO =(voltandosi di scatto)Ho paura che resti ilo mio amore per Oriana. Paura perchè non avrei mai voluto accadesse tra me e tuo fratello ciò che invece per colpa sua è stato impossibile evitare.
LAURA = Se tu volessi,però?
VALERIO = Siamo al punto di partenza! Spero per te che tu non sia venuta qui solo per chiedermi di...dimenticarla:sarebbe assurdo e ridicolo!
LAURA = E se fossi venuta solo per questo?
VALERIO = Perderesti il tuo tempo! E poi...non vedo come potresti indurmi a farlo ragionevolmente!
LAURA = Esortandoti a riflettere su quello che stai per fare sul tuo amore improvviso,tentando di farti aprire finalmente gli occhi perchè tu veda la situazione quale è veramente e non quale la credi. Ecco come potresti indurti ragionevolmente soltanto se tu volessi!
VALERIO = Sei venuta per dirmi che non so cosa faccio?
LAURA = Non ti offendere,Valerio,se ti dico che...forse si,non sai cosa stai facendo!
VALERIO = Ma è il colmo dell’assurdo! Dove vuoi arrivare…
LAURA = Dovresti averlo già capito o...almeno lo saprai presto! Anzi subito! Dimmi se tu ami “veramente” Oriana!
VALERIO = La risposta la conosci!
LAURA = No,e neppure tu la conosci!
VALERIO =(con una fittizia promessa)Si...la amo!
LAURA =(più lenta ma imbattuta) Non ti credo! Anzi,tu menti,magari senza volerlo...Oppure non ci capisce più nulla nessuno in questa faccenda!
VALERIO = Sono io a non capire te. Vieni da me dicendomi prima di volermi riappacificare con tuo fratello,perchè ambedue si dimentichi il passato… Poi vai a cadere in un campo diverso con una domanda che potrebbe meritare si e non un silenzio da parte mia!
LAURA = Per raggiungere il mio scopo principale,devo anzitutto chiarire alcune circostanze senza le quali la mia intenzione sarebbe come tu hai detto assrda ed inutile!
VALERIO = Ebbene,sentiamo queste circostanze…..
LAURA = Tu non ami Oriana! Hai avuto una tremenda lite con mio fratello per na donna che non ami! Considera la gravità del caso……..
VALERIO =(seccato) Sbagli! Io ne sono pazzo!
LAURA = Pazzo forse si,ma non innamorato!
VALERIO = Offendimi pure! Non mi dispiace! E...si può sapere cos’è che ti fa affermare ciò che hai detto?
LAURA = Le prove. E una delle principali ragioni è quella che tu sei discutibilmente più innamorato di questi luoghi ove stai da anni,che di quella donna che conosci da pochi giorni.
VALERIO = Tu confronti cose immobili,le quali anche se suscitano sentimenti resteranno sempre “cose”,con un essere vivo,che ragiona,che ha un’anima!
LAURA = Chissà?
VALERIO = Vedi che non hai ragioni solide?
LAURA = Io non ti ho portato in campo di paragoni...Vorrei solo tu pensassi che ti sarà impossibile dimenticare la tua vita di qui.
VALERIO = Ma...io potrò fare di questa come dell’altra!
LAURA = Non arriverai mai a contraddire le tue ragioni di rimanere qui. Non puoi darmi torto,questa vita non potresti dimenticarla come l’altra...Vi sono troppe ragioni…..
VALERIO = Perchè c’è dell’altro a tua conoscenza?
LAURA = Si,poi ti dirò anche di questo. Per ora voglio che tu mi convinca che hai soltanto l’illusione di essere chiamato di novo all’altra vita. La nostra brigata ti ha fatto sentire una lieve nostalgia della città,e quella ti è bastata a farti credere capace di poter riprendere a vivere tra noi la tua vita di un tempo così come si può sentire d’un tratto il desiderio o capriccio di rivestire un abito vecchio. Dopo molti anni ci sembra ritornato di moda,lo si toglie dall’armadio per subito ricacciarvelo senza averlo provato…..ALERIO
VALERIO = Non è precisamente così…..
LAURA = Invece si. Rivedendo qualcuna di quelle persone non ricorderai più neppre il volto,hai creduto poter tornare ancora...dei nostri.
VALERIO = Le tue parole non mi convincono…..
LAURA = Converrai con me che il ricordo della tua vita di quassù basterà per renderti irrespirabile l’aria di città. E il tuo amore per Oriana non sarebbe sufficiente…..
VALERIO = Taci! Tu bestemmi!
LAURA = E’ la verità…..
VALERIO = Tu affermi cose alle quali io non ho neppure il coraggio di pensare. Laura è la verita! Sento Valerio che le tue parole mi fanno uno strano effetto, Vedi come son sincero? Non è spirito di contraddizione il mio. Sento in me qualcosa...come un peso che non va giù,che non trova sfogo,quasi fosse un dolore per una disgrazia ignota...Forse è il dubbio.
LAURA =(incalzante) E’ come ti ho detto io,Valerio Non basterà l’amore di
Oriana perchè t abbandoni completamente te stesso.l’altro Valerio,quello che lasciasti qui partendo,e che forse desidereresti sopra ogni cosa ritrovare...Il solo ricordo di questa modesta stanza ti renderebbe infelice.
VALERIO =(debole) Basta Laura! La tua è una tortura sottile,crudele...Non mi dire altro...Non è vero...Non è vero...Amo Oriana,amo nuovamente per lei la vita che credevo di odiare! Soltanto con l’amore di quella donna tornerò il Valerio di una volta...Lasciando qui del vecchio me stesso niente altro che il vago ricordo di qualche incompiuta tela imbrunita dal tempo!
LAURA = Ti darei ragione se tu avessi davvero l’amore di quella donna!
VALERIO = Io son sicuro di me.
LAURA = Non basta essere sicuri da soli,non ti avevo mai udito parlare così. Un giorno parlavi estasiato della eco che lasciavano I tuoi richiami tra I picchi delle montagne,delle ferite che nelle tue scalate facevi alla roccia con la piccozza,di quando presso I nidi delle aquile ti sembrava di toccare il cielo...Quando rivivrai in città saranno anche questi deboli ricordi?
VALERIO = Non lo so. Mi sembrDimmia di aver dimenticato tutto...sono il Valerio di un tempo,si sono di nuovo pronto:per tornare a rivivere sotto il manto delle luci artificiali dimentico di quello delle stelle…..
LAURA = E’ orribile sentirti parlare così...Non è vero...Tu parli in un momento di esaltazione...Calmati Valerio,tu “sai”che non è vero,che non è possibile quello che tu dici! Ed hai paura di confessartelo!
VALERIO = E’ la verità...Oriana l’ha potuto. Non sono più il solito...il vivere qui non mi ripaga più lo spirito. Oggi sento la nostalgia della vita lasciata!
LAURA = quale illusione,la tua...che tremenda illusione!
VALERIO =(con il capo fra le mani) No...forse sono più pazzo che illuso.Me lo sento...Non sono più io!
LAURA = E’solo perchè ora ti trovi al terribile bivio. Mentre prima neppure pensavi di potertene n giorno partire da qui,ma ora senti giunto il momento di una decisione e ne soffri,ne soffri percè vorresti rimanere qui senza il pensiero di dover partire...E’questo che ti fa male!
VALERIO = Dimmi allora,perchè ho l’impressione di odiare questi luoghi,questa casa? Perché le persone semplici e amiche che mi circondano e da me amate mi sembra oggi di detestarle?
LAURA = Perché tu “ami”tutto questo! Hai detto che ti “sembra”ma non sei sicuro. Non è un paradosso, no Valerio! Tu dubiti solo di odiare chi hai sempre amato. Dubitando si potrebbe dire che non esisterebbe questa certezza di odiare se tu veramente odiassi!
VALERIO =(ignorando le ultime parole della ragazza) Dimmi perché allora quando mi affaccio da quella finestra e guardo fori,ho l’impressione di essermi risvegliato da un sogno bellissimo,di trovare la realtà più brutta,di non sentirmi più a mio agio! Spiegami tu tutto questo! E perché quando penso a queste cose mi prende un dolore alla testa che mi passa solo semi distraggo e torno ai miei pennelli, a volte non basta,spiegami tu
LAURA = Te l’ho detto! Tu hai un rimorso all’anima;un rimorso per una tua debolezza,il tuo credere di amare Oriana.
VALERIO =(c.s.) Sono più di venti giorni che non esco dall’albergo,per questo,per non guardar fuori!
LAURA = O per non incontrar Oriana? Valerio : Oriana viene qui ogni giorno! Ma ti capisco,Valerio. L’illusione di amare quella donna è talmente forte da farti credere di idiare ciò che fina ad ieri hai amato! E’chiaro questo?
VALERIO =(calmo e freddo ad un tratto)Mi parli di illusione perchè vuoi che lasci Oriana a Maurizio? No.Mai!
LAURA = Povero Valerio. Sei proprio da compiangere!
VALERIO = Compassione? Io ti faccio pietà? Sappi che questa è la maggior reca offesa che mi possa recare,un offesa che se mi venisse da un uomo avrei a quest’ora risposto con uno schiaffo. Disprezzami,odiami,se vuoi,ma non mi compiangere mai! Non sono da commiserare! Amo,sono riamato...non chiedo di più! Un uomo che ama non è da compiangere…..
LAURA = No,non ami,non sei riamato!
VALERIO = Tu menti! Oriana mi ama. E forse tu stessa lo sai,ma è per Maurizio che…
LAURA = E se ti dicessi che ho le prove? Che la verità è tutto l’inverso di quello che credi tu,cosa faresti?
VALERIO = Non ti crederei!
LAURA = Testardo! Solo perchè non sei sicuro di te non vuoi che ti mostri le prove? Dov’è la forza tanto decantata del tuo amore? Hai paura di distruggere un’illusione?
VALERIO = Non mi convinco. Tieni per te le tue prove.
LAURA = Non ragioni più!
VALERIO = So cosa faccio,invece! Mi hai detto in modo chiaro di essere venuta qui al solo scopo di favorire Maurizio!
LAURA = E’ per il tuo bene,sono venta perchè tu aprissi gli occhi!
VALERIO =...e per farmi rinunciare al mio amore,per I bene del tuo fratello! E’ assurdo!
LAURA = Se proprio credi che questa sia la sola ragione che mi ha spinta qui, è vano che il nostro colloquio continui!
VALERIO = E se tu vuoi restare per farmi prendere simili decisioni è inutile!
LAURA = No,vado. Perché ricordati...io son sicura che un giorno ti riavvedrai se non sei impazzito del tutto. Di un grave avrai il rimorso peccato che stai commettendo oggi. Ti accorgerai,forse solo allora,come io ora sia qui per il tuo bene e...per quello di Nietta.
VALERIO = Nietta? Cosa sai di lei tu?
LAURA = So anche questo.
VALERIO =(di nuovo ironico) Ha pensato a farlo tuo fratello?
LAURA = Chi vi ha pensato non ha importanza poiché tra me e te nulla è stato concluso! So però che la sola donna che tu ami di solo amore vero è lei ed ella ricambia il tuo amore.
VALERIO =(colpito) Come puoi saperlo?
LAURA = Io non ho la tua stessa febbre. Conosco noi donne...Ho parlato con Nietta...Anch’io un tempo ho creduto di amarti,poi mi convinsi che tu non mi avevi mai amato e che non eri l’uomo adatto ad na ragazza moderna e tanto attaccata alla vita civile...o borghese,come dici tu,quale sono sempre stata io…
VALERIO = Ma Oriana è diversa!
LAURA = Non Oriana,Nietta è per te! Oriana non riuscirà mai, sia pur con tutto il suo fascino,a farti dimenticare Nietta e l’ambiente dove hai imparato ad amare e quest’ultima Oriana è una qualunque donna del mondo che tu credi di amare ma che invece odi. E questo me lo hai confessato tu stesso quando poco fa mi dicevi del peso che non ti sfoga dal petto!
VALERIO = Io non ho detto questo! Basta Laura! E’inutile parlare ancora! Maurizio non avrà Oriana!
LAURA = E sta bene...Sarà come tu vuoi. Ti consiglio ancora di pensare bene a cosa stai per fare,prima di avertene a pentire quando avrai irrimediabilmente rovinato tu stesso,mio fratello...e Nietta!ando
VALERIO = Lo farò…..
LAURA = Bene. Ricordati pure che Oriana non risentirà affatto di quanto potrà succederti in avvenire. Forse si godrà del vostro crollo contenta di aver piegato ai suoi piedi altri due uomini...E’ fatta così….
VALERIO = Non ti premetto apprezzamenti di tal genere su di lei…..
LAURA = Si,non ti dirò di più! Ti tolgo il disturbo. Arrivederci…..
VALERIO = Arrivederci...(Laura esce. Valerio reapellista immobile in piedi guarda ragazza.Poi si scuote e passandosi una mano tra I capelli va verso la finestra. Guarda fuori,fa un gesto di avversione con la mano e torna verso la tela incompiuta. Va fuori. Dopo poco entra una fanciulla semplice e bella vestita,sobriamente ma con molto garbo. Si sofferma indecisa sul limitare,poi si fa avanti. Guarda amorevolmente qualche oggetto. Volge lo sguardo in giro per la stanza quasi volesse imprimersi negli occhi la visione di nciò che la circonda)
VALERIO =(entrando,visibilmente sorpreso)Tu qui Nietta?
NIETTA = E’piacevole stupore il tuo? Oppure dispiacere?
VALERIO = Perché mi dici questo?
NIETTA = Così...ho veduto il tuo gesto!
VALERIO = confesso si,di essere un pò sorpreso...ma solo perchè non ti avevo mai visto entrare in questa stanza.
NIETTA = Ti credo.(passaggio)Sono entrata qui da te perchè voglio parlarti che alcuno ci senta…..
VALERIO = Cose gravi?
NIETTA = Si Valerio,cose gravi…..
VALERIO = E’ successo qualcosa? Parla...siamo soli.(va verso la ragazza che lo respinge con un gesto della mano. Valerio sorpreso si ritrae un poco)
NIETTA = Forse non dovevo…..
VALERIO =(serio) Che c’è,dimmi…..
NIETTA = Si tratta di noi due...dei nostri rapporti. E’ quasi una confessione la mia perchè io sento di non aver commesso peccato.
VALERIO = Confessione.Peccato. Non ti capisco…..
NIETTA = Si,Valerio…..
VALERIO =(trasalendo)Spiegati meglio.
NIETTA = Da qualche po’ di tempo mi trascuri…..
VALERIO =(evasivo) No,non è che ti trascuri,vedi,ho avuto solo molto da fare. Dovevo aderire all’invito dei Savelli. Come avrei potto in seguito rifiutarmi di far loro la gida in questi luoghi...difficili?
NIETTA = Si,era giusto...ma c’è dell’altro. Tu mi hai quasi dimenticata…
VALERIO = Sei pazza?
NIETTA = No,non sono pazza,anche se ho creduto di divenirlo quando seppi per certo che tu amavi un’altra.
VALERIO = Chi ti ha detto questo?
NIETTA = Ecco il mio peccato...giorni fa, quando tu già frequentavi la Romitella,venne giù all’albergo uno dei signori della comitiva di cui tu facevi parte con tanto fervore...Roberto Tanzi...seppi da lui che tu…
VALERIO = E mi credi colpevole?
NIETTA =(tristemente)Non te ne facevo una colpa,Valerio,la più grave è la mia:quella di essermi illusa che il tuo amore per me fosse puro,fosse leale come il mio,invece...non dovevo illudermi. Tu sei nato per la città sei nato per vivere con I signori come quelli della Romitella! Dovevo pensare anche che sarebbe finita così! Io sono un umile ragazza di paese..
VALERIO = No,vedi Nietta non è per questo!
NIETTA = Non aver paura di farmi del male con le parole…
VALERIO = Tu non hai fiducia in me e tanto vale che io non mi difenda..
NIETTA = Sarebbe inutile. Ormai il castello dei miei sogni è crollato.
VALERIO = Ma no,Nietta. Sai che amo te sola.
NIETTA = Non ti credo...Non hai bisogno di mentire...quando almeno credevi di amarmi non hai mai usato false parole...Ora c’è bisogno anche di questo mezzo..
VALERIO = Se non vuoi che mi difenda mi sembra che tu non abbia il diritto di dirmi certe cose.
NIETTA = Forse non l’ho...ora!Sono venuta solo per dirti che so...tu ami un’altra donna e conosco questa donna...una spiegazione tra noi ci voleva.
VALERIO = E me lo dici così?
NIETTA = Non saprei farti unaa scena di gelosia,non si addice al mio temperamento...farei così anche se non credessi che ilo mio amore per te fosse svanito come un profumo soave si,ma che non ha lasciato traccia nel cuore...ecco perchè mi vedi senza ira.
VALERIO = La tua calma mi spaventa. Vorrei che tu gridassi invece,vorrei sentirmi martellare nelle tempie la parola “vile”...E’esasperante quel tuo viso gelido...quel guardarmi così...Si,è vero...amo unaltra donna ma non chiedermi il perché...tanto non ti saprei rispondere...(pausa) Nel tuo cuore non c’è più amore per me,hai detto? Ebbene,nel mio credo ce ne sia ancora meno,per tutti...per tutto! Forse anche di questo non saprai mai il perchè..
NIETTA = Ti capisco e sono rassegnata..
VALERIO = E’ pietà la tua? Se è così sappi:non ho bisogno di compianto..
NIETTA = Io credo il contrario...Temevo che il mio peccato grave fosse di aver dubitato di te...invece è vero. Tu hai nel core l’altra donna,quella che ti si addice,la donna del “tuo mondo”.
VALERIO =(amaro)Capisco...anche tu..
NIETTA =(va verso la porta e vi si sofferma)Immaginavo che saresti partito ed ho voluto..
VALERIO =(si protende verso la ragazza)Partito? Dunque tu...(Nietta esce senza più voltarsi,Valerio torna verso il centro della scena)Mi sento soffocare...il mio amore per Oriana allora...Nietta che viene a dirmi di sapere tutto...ella sa...sa e me lo dice come se si trattasse della cosa più naturale di questo mondo! Mi amava,Nietta? Che dico! Sono proprio un selvaggio certo è come ha detto Laura. Amo Nietta e lei sola. Ma allora l’altra? Giusto! L’altra Oriana come ogni giorno dovrebbe essere qui tra poco. Ed io esco per non incontrarla.(esce e attraversa la scena senza spolverino. Dopo un po’ di tempo entra Maurizio)
MAURIZIO = Doveva finire così.Ed io che speravo nell’aiuto di Roberto...quel cretino non ha combinato nulla con la figlia dell’albergatore e tocca a me ora decidere qualcosa con Valerio, a costo di usargli qualsiasi violenza. Me la pagherà cara quell’intruso tra me ed Oriana. Del resto non mi ha mai incusso paura ed una buona lezione potrebbe farlo rinsavire. Sarà anche una bella sorpresa per lui trovarmi qui nella sua stanza pronto a fargli mutar rotta a qualunque costo ( si guarda I pugni stretti)oppure questi non gli daranno neppure il tempo di meravigliarsi. Eccolo? Forse è lui… (entra Savelli e si ferma sul limitare) Tu papà?
SAVELLI = Non stupirti Maurizio! Ho saputo di quello che sta per accadere tra te e Valerio...Cordasco. Io sapendo che tu eri qui con dei propositi di vendetta dovevo..capisci? Dovevo intervenire perché ciò che avete o hai in testa di fare, non deve assolutamente accadere.
MAURIZIO = Ma tu,papà, non puoi…
SAVELLI = Taci! E’ troppo quello che è già avvenuto tra voi a parole al ritorno della gita in montagna. Io sono qui per questo, per impedirti di commettere qualche atto insano.
MAURIZIO = siamo in un secolo moderno è vero, ma atto insano lo chiami papà, il battermi onerevolmente per una donna?
SAVELLI = Qeste ragioni cavalleresche qui in questo caso non valgono poichè ve ne sono ben altre di ragioni, più serie e segrete le quali obbligano a sconsigliarti a batterti con Valerio.
MAURIZIO = Io ti ripeto papà che non devi…
SAVELLI = (Tonante) Io devo!! Devo e posso imporre a mio figlio la mia volontà per una azione che non deve compiere! Capisci? Quello che mi dispiace in questa faccenda è il mio poter parlare con lo stesso tono anche a Valerio.
MAURIZIO = Ma non pensi che se io ti ubbidisco verrò sicuramente ritenuto un vigliacco e la donna che sento di amare profondamente rischia di venir abbindolata dalle ciarle del mio avversario?
SAVELLI = Il tuo avversario! Queste parole mi fanno inorridire e fanno inorridire la mia coscienza!
MAURIZIO = La tua coscienza? Che dici mai papà? Tu non hai nulla da rimproverarti!
SAVELLI = Non puoi saperlo tu! Esci, vai fuori da questa stanza, dimentica tutto. Altro non ti posso spiegare.
MAURIZIO = Mi chiedi l’impossibile, non ti potrò mai ubbidire.
SAVELLI = Tu invece, farai quello che io ti ordino.
MAURIZIO = No,ormai è troppo tardi. E’tanto che mi bolle in petto il proposito di finirla una volta per sempre con quell’uomo che ha intralciato la mia strada,il mio avvenire.
SAVELLI = Rifletti! Rifletti Maurizio,ti trascinerò via di qui con la forza.
MAURIZIO = Niente mi può fermare! E se vuoi che niente avvenga in questa stanza,gli andrò incontro io e regoleremo la faccenda.
SAVELLI = Fermati Maurizio!
MAURIZIO = No, vado!(fa per slanciarsi contro la porta ma il grido del padre lo trattiene)
SAVELLI = No,fermati! Sai chi è Valerio?E’ tuo fratello!
MAURIZIO = Mio fratello?!
SAVELLI = Ascolta Maurizio.Egli non sa chi io sia veramente per lui.Il mio fallo di gioventù l’ho scontato duramente fino dalla morte della tua povera madre.
MAURIZIO = E...la mamma sapeva?
SAVELLI = Si.Credevo di non poter tornare mai più qui,invece non ho potuto resistere al desiderio di rivederlo.Ora ho raggiunto il mio scopo. La posizione di Valerio è assicurata senza che lui lo sappia. Finora dall’uscita del collegio egli ha bastato a se stesso.Nessuno nsa che ora ho confessato a te per evitare che tra voi accadesse qualcosa di irreparabile. Io non ho rimorsi...tua madre seppe e mi perdonò per il bene che mi voleva.
MAURIZIO = Povera mamma!
SAVELLI = Mi prometti che questa rivelazione resterà sempre segreta tra me e te.
MAURIZIO = Te lo prometto, papà.
SAVELLI = Ed ora lasciamo insieme questa casa e tu lascia ogni idea impossibile.Il destino deciderà!
MAURIZIO = Andiamo!(Precede lentamente il padre.Escono.La scena resta vuota un istante e dopo entra Oriana in abito da viaggio...dopo ancora un po’ di tempo entra Valerio)
ORIANA = E’ tanto che ti aspetto.
VALERIO = Scusa. Sono dovuto uscire.
ORIANA = Figurati che io venendo qui pensavo di trovarti in collera.ero in ritardo perchè ho perso tanto tempo a preparare le valigie.
VALERIO = Le valigie? Che significa?
ORIANA = E’ chiaro:si parte.
VALERIO = Come...tu parti?
ORIANA = Ma caro, vuoi dire partiamo!
VALERIO = Non ti capisco: così d’un tratto ti è venuta questa idea?
ORIANA = (ridendo)D’un tratto? Sono io ora che non capisco te!
VALERIO = Intendi dunque partire?
ORIANA = Ma si, Valerio, è semplice,no? Non pretenderai che io resti ancora qui per molto tempo.
VALERIO = (risentito)Ci sarebbe forse qualcosa di male?
ORIANA = No...ma ne sono passati dei giorni ed io mi stanco di vedere sempre le solite cose, lo sai!
VALERIO = Credevo che tu…
ORIANA = Avresti dovuto immaginarlo, che non avrei avuto piacere di rimanere a lungo in questo ambiente.
VALERIO = (c.s.)Io non mi sono immaginato niente,spreravo al contrario che tu fossi ben lieta di rimanere.
ORIANA = Qui? Neppure per sogno. Come puoi avere pensato una cosa simile. Ti dissi dal primo giorno che questo non mi sembra il luogo dove finire la vita!
VALERIO = Speravo tu avessi cambiato idea.
ORIANA = Ma, vedi Valerio, non è mica detto che noi due si debba ritornare mai più qui. Forse la prossima estate...Verrà anche quel giorno, no?
VALERIO = Io dubito...Però se proprio hai deciso non voglio oppormi…
ORIANA 0 Bene mio caro,allora fa presto a prepararti perchè io ho in mente di prendere il treno del pomeriggio e se non ci affrettiamo…
VALERIO 0 Partire?! Non hai capito: io non vengo…
ORIANA = Tu no?!
VALERIO = No, io non parto, non posso partire…
ORIANA = Perchè non puoi?
VALERIO = Non lo so...Sento che…
ORIANA = Proprio non ti capisco!
VALERIO = (Come preso da un idea subitanea)E se ti chiedessi a mia volta di rimanere qui con me, su queste montagne,cosa ne diresti? Credi tu che il nostro amore non potesse esistere ugualmente anche lontano dall’ambiente che io ho...sempre odiato?
ORIANA = Direi che non posso restare qui.
VALERIO = A nulla ti è valso dunque l’avermi vicino se è così forte ancora su te l’attrazione della città.
ORIANA = Potrei farti io una domanda del genere nei tuoi riguardi e in quelli di ciò che ti circonda.
VALERIO = Continuando a fare delle inutili constatazioni credo, però, che non concluderemo mai nulla!
ORIANA = anch’io lo credo...e purtroppo abbiamo ben poco tempo da perdere per deciderci...il treno parte alle cinque del pomeriggio.
VALERIO = Ti ho detto in modo ben chiaro come io non intenda assolutamente lasciare Ombrone, Se tu mi ami veramente puoi restare…
ORIANA = E tu vieni con me se...mi ami!
VALERIO = Senti Oriana, ho già detto che in questo passo nnon arriveremo mai ad una fine!
ORIANA = Ed io credo il contrario...arriveremo ad una fine perchè tu non mi ami.
VALERIO = Senti, cerchiamo di trovarci d’accordo…
ORIANA = Ho capito tutto e questa situazione mi è odiosa...vado…
VALERIO = Lascia che ti spieghi...Quando molti giorni fa venisti alla Romitella io ero qello che son rimasto senza volerlo…
ORIANA = Allora tu hai sempre finto! Bene...mi compiaccio con l’abile commediante. Ma non ti ho mai creduto, sai? Forse anch’io ho recitato involontariamente una parte, ho vissuto una piccola commedia accorgendomi solo adesso quanto la mia fosse na parte falsa e perciò non sentita…
VALERIO = Io, invece, credo di non aver mai recitato...Accade alle volte credere di sentire delle sensazioni mai provate. Illusioni...nel mio ritorno fra voi della città non prevedevo una caduta dei miei propositi.Fu senza avvedermene che agii come se fossi stato veramente attratto di nuovo alla vita lasciata…
ORIANA = Allora...anche iol tui amore per me…
VALERIO = L’ho capito solo oggi quando mi hai chiesto di seguirti. Allora ho compreso...ho sentito che non avrei potuto farlo senza rimorso. A che ti poteva servire un finto amore? Meglio forse così…
ORIANA = Dovrei dirti qualcosa di poco simpaatico su questi finti amori ma te lo risparmio.
VALERIO = Del resto tu stessa hai detto prima di me di non amarmi rifiutandoti di rimanere, perciò…
ORIANA = E tu non vuoi partire…
VALERIO = Sembra assurdo, eppure penso che noi due stiamo qui a parlare tanto per trovare il mezzo più adatto a lasciarci come dice quella vecchia romanza “senza rancor”...scherziamo con l’amor?
ORIANA = Tu cominciasti a scherzare con le tue “lezioni d’amore”...ed ora non riusciamo a dirci addio!
VALERIO = Meglio è farlo insieme…
ORIANA = Infatti è insieme che abbiamo giocato in modo indegno con l’amore senza impararlo nessuno dei due…
VALERIO = Chissà? Per il nostro è bastato una condizione reciprocamente non accettata per farci capire che era un amore falso.
ORIANA = Ricordi quando mi dicesti che noi...borghesi vediamo amori ovunque?
VALERIO = Si…
ORIANA = E parlasti di amore vero? Ebbene prima di lasciarci voglio dirti che provo un maligno piacere nel constatare che dunque neppure tu che ti vanti tanto d’avere avuto questo privilegio, sai cosa significhi un tale sentimento!
VALERIO = Chi ti dice che non sia proprio quello vero a far vincere sull’altro falso?
ORIANA = E cioè?
VALERIO = Dico...e se l’amore vero esistesse?
ORIANA = Ora capisco anche questo...un’altra...ho mpiacere che questa nostra...avventura finisca così per te…
VALERIO = Tu avrai altre vie da percorrere, la mia invece è tracciata da tempo…
ORIANA = No,sarà diverso...tutto tornerà come prima di conoscerti
VALERIO = Ma non avrai rimpianti
ORIANA = Forse no, chissà se ci rivedremo…
VALERIO = Forse non ci incontreremo mai più…
ORIANA = In compenso mi resterà il ricordo di un incantevole soggiorno qui, uno sprazzo di vita in un oasi di solitudine. Ma che dico? Parlo ora come se dovessi un giorno rimpiangere questi luoghi! E’ curioso…
VALERIO = Per...il nostro bene,speriamo di no.
ORIANA = Allora...addio ,Valerio!
VALERIO = Addio, Oriana!(Oriana esce. Valerio va ad appoggiari vicino alla finestra e guarda fuori con un espressione serena. Si volge al rumore che fa Laura entrando quasi di corsa)
LAURA = Valerio!
VALERIO = Tu? Ancora…
LAURA = E’ successo qualcosa di molto grave!
VALERIO = (Seccato, nervoso, scortese) Do che si tratta? Mi riguarda?
LAURA = Forse...si.Nietta!…
VALERIO = (Sobbalzando) Eh?! Cosa le è successo?
LAURA = E’ precipitata dal costone dei “Quattro Venti”!
VALERIO = Cosa hai detto !?!?
LAURA = Nietta è caduta in un burrone!
VALERIO = E come si trovava lassù?
LAURA = Nessuno sa cosa sia andata a fare...alcuni boscaioli l’han veduta cadere. Son riusciti a tirarla su…
VALERIO = (ansioso) Ebbene?…
LAURA = Fortunatamente vive ancora...ma è molto grave e chiede di te...la disgrazia è avvenuta un’ora fa...io sto per lasciare il paese ed ero appunto li quando mi hanno pregatodi venire su ad avvisarti...l’han portata in una casa di boscaioli e chiede di te...non so se tu…
VALERIO = Non sai? Mi precipito...andiamo!
LAURA = Ma che fai? Togliti almeno di dosso quello spolverino!
VALERIO = Giusto...aspetta, mi infilo la giacca.
LAURA = Fa presto! (Valerio esce in fretta Laura furtivamente va verso la porta che da sul di fuori e fa cenno a qualcuno di entrare. Sulla soglia appare Nietta con sul viso dipinta una gran gioia mista ad ansia) Presto! Il gioco è fatto!
NIETTA = Ho paura che…
LAURA = Niente paura! Non ci pensate neppure...mio fratello è partito con la donna che Valerio credeva di amare. Il mio scopo è raggiunto. Vi ringrazio di aver aderito alla mia messa in scena...prima di partirmene volevo che tutto finisse bene, come doveva…
NIETTA = Ed io che mi son prestata vi debbo a mia volta ringraziare...per merito vostro ho mla prova che Valerio mi ama ancora!
LAURA = Psss!!Lo so,lo sapevo, ma eccolo che torna. Vi auguro ogni felicità...ve la meritate...siate felici...Addio!!! (Esce)
VALERIO = (Rincasando ha il ca$po chino sui bottoni della giacca. Alzando gli occhi resta di sasso nel vedere di fronte Nietta fresca e sorridente come una apparizione miracolosa) Sogno???
NIETTA = No Valerio. Sei ben desto!
VALERIO = (Raggiante di gioia) Ma allora...Nietta, amore! Non è vero...la tua disgrazia. E’ stata Laura. Che brava ragazza!
NIETTA = Mi perdoni, vero?
VALERIO = Perdonarti? Non ho nulla da perdonarti. E se mai dovrei io...ho avuto di perderti ed ora ti ho qui con me…
NIETTA = Ho dovuto prestarmi al trucco che ci doveva riunire ma…
VALERIO = Vuoi finirla con le scuse? Non ho bisogno di saper nulla. Ciò che conta è che tu sia di nuovo qui con me, per me. L’unica cosa che importa è che io possa finalmente risentire con l’animo sereno la tua voce e specchiarmi nei tuoi occhi come un tempo felice…
NIETTA = Sembra a me ora di sognare.
VALERIO = Non è un sogno mia cara! Come ho potuto dubitarlo? Il mioo mondo è qui, tra ueste mura modeste. Il mio amore,il nostro amore dovrà a questo vivere in una piccola casa all’ombra delle montagne fino alla morte...qui...con te e niente altro che la cornice fiabesca di questa solitudine da Paradiso (ironicamente)Lezioni d’amore! Ho perduto...ma vinto...sì, vinto me stesso, per te. Con te...ho ritrovato la vita...(La bacia e CALA IL SIPARIO
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