PROCESSIONE DI GESU' MORTO
Tradizioni parrocchiali
PROCESSIONE DI GESU’ MORTO
Da “La buona parola” L’Eco di Ghivizzano Maggio 1933 autore don Amedeo Tofani
SOLENNE PROCESSIONE DI GESU’ MORTO
(effettuata il Sabato Santo 15 aprile 1933)
Da parecchio tempo il popolo di Ghivizzano ha esternato il desiderio di solennizzare la ricorrenza di qualche festa religiosa della parrocchia.
Prendendo occasione dalla celebrazione del XIX centenario
della morte del Redentore si propone una processione di penitenza la sera del Venerdì Santo.
Il comitato formato da Don Amedeo Tofani, Giovanni Giuliani, Enzo Guerra, Alberto Puccini, Armido Antoni, Aldo Puccini, Alberto Togneri, Luigi Dini e Vittorio Lucchesi con tenace volontà, aiutato dall’intera popolazione, iniziò il lavoro di preparazione.
Mancava però la Statua di Gesù Morto e la Provvidenza venne subito in aiuto, suscitando in una pia persona che generosamente la donò con la decorazione.
Così la sera della festa tutto era pronto tra la soddisfazione generale. Anche i 26 verdi archi innalzati lungo le vie dove sarebbe passata la processione illuminati sforzatamente con lampadine elettriche mentre la chiesa parrocchiale , fino dalle ore 20 rigurgitava di popolo, in attesa che la pioggia cessasse e si potesse finalmente partire.
Ma Iddio aveva disposto altrimenti, e alle ore 22, perduta la speranza che la pioggia cessasse veniva invitata la popolazione a tornare a casa e ritrovarsi nella sera seguente.
All’appello fu risposto con entusiasmo e dalle ore 19 del 15 aprile 1933 la Chiesa Parrocchiale era letteralmente piena di popolo.
Favorita da un tempo splendido, alle 20 precise, si snodava la lunghissima processione per le vie del paese con la presenza di molte persone venute dai paesi limitrofi.
Questo l’ordine della processione: Croce Parrocchiale con gruppo di uomini, Confraternita di Misericordia al completo, Compagnia di S. Luigi Gonzaga, SS, Vergine della Neve e SS. Sacramento, coro di giovanotti guidati dal maestro B. Martinelli,
Clero, Filarmonica locale, bambini vestiti da angelo ed asilo infantile guidati dalle Suore di S. Chiara, Associazione di Azione Cattolica, coro di gioventù femminile e una interminabile fila di donne con cero.
Sul vasto piazzale della Chiesa del Sacro Cuore attendeva la processione il prof. Padre Isidoro Cappuccini da Bozzano per il discorso di circostanza.
Uno spettacolo suggestivo offriva intanto il Castello di Ghivizzano, tempestato di mille luci ed alla cui sommità campeggiavano due grandi croci, illuminate da numerose lampadine elettriche, prospettanti lunghi fasci di luce.
Al temine del discorso la processione, attraverso via del Pruno e della Madonna, faceva ritorno alla Chiesa Parrocchiale ove terminava con il bacio alla preziosa Reliquia.
Erano le ore 24,30 quando il popolo lasciava la Chiesa, commentando animatamente la solenne e devota processione che, per dichiarazione dei più vecchi del paese, uguale non sia era ancora veduta a Ghivizzano.
Entrate 897,25 Uscite 818,00
![]() |
foto processione "Gesu' Morto" |
TRIENNALE
PROCESSIONE DI GESU’ MORTO
10 aprile 1936
Predicatore il Reverendo Don Udone Diodati Pievano di Diecimo. La processione riuscì benissimo per concorso e devozione. L’illuminazione ancora migliore del triennio antecedente. Furono fatti i tradizionali Calvari al Portello ed in Piano.
Lungo il percorso Portello – Osteria – Via Vecchia – via Nazionale una grande quantità di archi illuminati a luce elettrica.
La via di Piano tappezzata di emblemi relativi alla festa. Predica sul piazzale della Chiesa del Sacro cuore a chiusura predica nella parrocchia con bacio del simulacro di Gesù Morto.
Entrate Lire 1370,30 – Spesa 1005,70
Da “L’angelo della famiglia” del aprile 1939
PROCESSIONE TRIENNALE DI GESU’ MORTO
Venerdì Santo 7 aprile 1939
Favorita da una splendida serata, sotto un cielo stellato e una luce multicolore di centinaia di lampade elettriche, alle ore 20,15 si snodò dalla Chiesa Priorile, agli ordini del nostro parroco e del Comitato la solenne processione triennale di Gesù Morto.
Compagnie nelle loro candide divise, con propri stemmi e lanternoni, perfettamente inquadrate, sfilarono al passo di marcia funebre ed al canto commovente dei cosi maschili e femminili, per le vie di Castello e delle Molina.
Il numeroso e mesto corteo giunse a Ghivizzano basso, alle ore 21, atteso da una fiumana di fedeli, arrivati con tutti i mezzi, dai paesi lontani e vicini.
Attraversata la via della Stazione, per via Romana, sotto numerosi archi trionfali, illuminati a luce elettrica, e sopra un tappeto di fiori per tutto il percorso della medesima, entrò in via Nazionale, adorna di mille fiaccole e di pendoni di lampade elettriche.
Arrivato, fra due dense file di popolo la processione di Gesù Morto e dell’Addolorata, sul piazzale della Chiesa del Sacro Cuore, fu eseguita dalla Schola Cantorum paesana, sotto la direzione del maestro Benigno Martinelli, un canto con accompagnamento della Filarmonica Pacini.
Padre Isidoro dei Cappuccini di Lucca , saliti sopra il palco, disse parole che commossero l’uditorio.
Il coro femminile, mentre con ordine meraviglioso si snodava di nuovo la processione per via del Pruno, eseguì con sentimento e precisione una lode a due voci di ottimo effetto.
Gli abitanti della località del Pruno, avevano pazientemente preparato lungo la via uno splendido tappeto di fiori , tempestato di emblemi della Passione.
Alle 22,20, per via di Piano, Madonna e Castello la processione rientrò nella Chiesa dove l’Oratore, dopo brevi parole di ringraziamento, dette la benedizione coi simulacri di Gesù Morto e della Vergine Addolorata.
Da altro articolo si trova:
La processione di Gesù Morto fu fatta il 7 aprile1939.
Festaiole: Dini Letizia-Pisani Ida-Togneri Letizia-Puccini Ersilia-Orsoni Chiara-Giovannetti Isola-Francesconi Carolina,
Predicatore Padre Isodoro Chiantelli, Cappuccino del Convento di S. Quirico di Lucca (Monte)
Furono costruiti lungo la via della processione n° 68 archi di bussolo illuminati fantasticamente con lampade elettriche (n°690) dalla Ditta Mei e Franchini di Lucca.
Furono fatti n° 3 Calvari: uno al Portello, il secondo in Piano ed il terzo sul Borgo.
Concorso non mai visto, Processione devota e numerosa.
La via vecchia era tutta smaltata di segatura colorata e disegnati sopra gli emblemi della Passione. Lungo la via nazionale archi con lampadine elettrica.
La predica al solito fu fatta alla Chiesa del Sacro Cuore.
La chiusura nella parrocchia con breve discorso e bacio della statua.
Entrata Lire 2234,49 Spesa 1762,55
Nel 1942
Per causa la guerra mondiale non fu fatta la festa triennale di Gesù Morto
Passata la guerra fatta festa triennale il 19 aprile 1946 con un entrata di L. 21.145 e un uscita di L. 14.709
Il 3 aprile 1953 fra uno splendore di luci la Processione di Gesù Morto percorse tutte le vie del paese.
La statua di Gesù Morto e della Vergine Addolorata erano portate a spalla dai giovani del Pronto Soccorso.
Aprivano la processione i bambini dell’Asilo e delle scuole, con in mano una croce di legno; venivano poi un gruppo di fanciulle bianco vestite, portanti gli stemmi della Passione; un bel numero di angeli e numerosissimi confratelli della Misericordia.
Seguivano poi: la filarmonica “Pacini” che lungo il cammino eseguì molto bene vari brani di musica scelta e adatta alla circostanza; le componenti il comitato femminile, con bracciale bianco e candela, un folto gruppo di giovani vestite di nero e per ultime le consorelle della Misericordia. Le candele accese con flamboux che esse portavano, davano alla processione una magnifica impronta di suggestione e di incanto.
La processione dopo aver percorso le vie del Castello e di Ghivizzano basso, sostò sul piazzale antistante la Chiesa del Sacro Cuore, dove il coro paesano, sotto la direzione del maestro Benigno Martinelli, eseguì due magnifici canti di grande effetto e dove il sacerdote Don Giampaoli Francesco, con elevata e appassionata parola, esaltò, davanti alla folla che gremiva tutto il piazzale e le via adiacenti, la Gloria della Croce e del divin Crocifisso.
Giunti finalmente alle ore 23,15 alla Chiesa Parrocchiale, da dove si era partiti, si pose termine a questo trionfale tributo di omaggio e di adorazione intorno a Gesù col bacio alla sacra Immagine.
Questa sentita e sfarzosa processione vedeva impegnato tutto il paese infatti ricordiamo i 68 archi di bussolo fantasticamente illuminati da 690 lampadine con tre calvari uno al portello, uno in Piano e uno sul Borgo, alcune vie con tappeti di petali di fiori, le candele accese con flamboux, i gruppi giovani della Misericordia, la Filarmonica “Pacini” e la Schola Cantorum e una sentita devozione.
Commenti
Posta un commento
I commenti sono moderati.
Lo scambio di opinioni deve servire ad un confronto costruttivo
Sono ammesse le critiche, soprattutto se seguite da suggerimenti.
Non sono in nessun caso tollerate offese, ingiurie, attacchi ad personam, linguaggio volgare e comunque non ritenuto consono ad un ambito parrocchiale