RICORDI DI ALTRI TEMPI DI RINA FRANCESCHINI

RICORDI DI ALTRI TEMPI DI RINA FRANCESCHINI Da un articolo dell’Eco di Ghivizzano del ottobre 1955 della maestra Rina Franceschini Intorno a noi era la collina e la bella pianura inclinata leggermente verso il fiume non lontano. Erano campi e vigne che alternavano nella vicenda dell’anno, la polenta e il pane; erano gruppi di olmi e di pioppi e di gelsi, ciliegi e mandorli sereni che facevano la primavera bella come il velo fiorito di una sposa. Eravamo a due passi dal campanile e i gruppi delle case che si tenevan compagnia lungo le mura, formavano il piccolo borgo e c’era tutto: La Chiesa, l’Asilo d’infanzia e la Scuola. Accanto alla Chiesa, il campanile segnava la cronaca della vita parrocchiale, più distante il Cimitero; sotto l’Asilo, la nostra scuoletta tra campi e vigne. Se penso a quella scuoletta del Borgo non posso dimenticare il muovere cadenzato degli zoccoletti di legno, delle scarpe chiodate sull’acciottolato della via, mani dondolanti e teste...