CANONICO STEFANO ANTONI

 



CANONICO STEFANO ANTONI

Il pretino di Ghivizzano”


Stefano Antoni nacque a Ghivizzano il 28 dicembre 1852

e morì a Lucca il 27 febbraio 1944.

La sua salma fu sepolta nel cimitero urbano di Sant’Anna; su richiesta di molti devoti, il 20 novembre 1966 i resti mortali del Canonico Antoni, furono traslati nella chiesa di Sant’Alessandro in Lucca.

Sulla lapide di marmo della nuova tomba è stato posto un busto di bronzo opera di Rita Marsili.

Fu ordinato sacerdote il 10 giugno 1876 da Mons. Ghilardi.

Fin dai primi anni del suo sacerdozio lotto tenacemente contro il modernismo e, con la predicazione e gli scritti, difese la persona del Romano Pontefice che Santa Caterina da Siena chiamava “Dolce Cristo in terra”.

L’Antoni fu molto devoto dell’Eucarestia invitando i fedeli a ricevere bene e spesso la Santa Comunione.

Fu assistente spirituale delle Monache Agostiniane di Vicopelago e confessore e direttore spirituale di altri istituti religiosi.

Don Antoni chiamato da molti il “Pretino di Ghivizzano” propose al Santo Padre Pio X che i bambini, in virtù della loro innocenza, raggiunta l’età della ragione, potessero accedere al Banchetto Eucaristico. San Pio X, nel decreto pontificio “Quam Singulari” permise che i pargoli potessero fare la Santa Comunione.

Ciò creo gioia al Pretino di Ghivizzano che inizio a Lucca una campagna eucaristica predicando e scrivendo opuscoli inerenti alla venerazione del Santo Padre il quale volle inviare al Canonico Antoni un autografo dicendo: “Approviamo il santo pensiero del diletto figlio canonico dottor Stefano Antoni e a tutti coloro che prenderanno parte al suo autorevole invito sacerdotale di accostarsi spesso alla Santa Comunione, IMPARTIAMO DI CUORE L’APOSTOLICA BENEDIZIONE Pius PPX, 11 novembre 1913”.

Suggerì a Madre Gemma Giannini di abbandonare la vita claustrale per immergersi nella vita attiva.

Fu lui che amministrò a Santa Gemma Galgani il sacramento dell’Estrema Unzione e che portò alla Santa il viatico alcune ore prima della morte.

Sono state raccolte molte testimonianze sulla vita e le virtù del Canonico. Si parla di prodigi e di miracoli da lui fatti.





Casa dove morì il canonico Antoni a Lucca presso Istituto delle suore Barbantini

Nel 1994 si è costituita l’Associazione di fedeli denominata “Associazione Canonico Stefano Antoni” con lo scopo di promuovere e sostenere la causa di beatificazione sia nella fase diocesana che in quella presso la Congregazione dei Santi.

Sempre nell’anno 1994 furono presentati all’arcivescovo Mons. Bruno Tommasi i vari documenti inerenti la causa di beatitudine.

Il postulatore della fase diocesana del processo informativo è l’avvocato rotale dott. Simone dei Miseri di Firenze.

La Parrocchia ringrazia di cuore l’Associazione ed in particolare il vicepostulatore don Remo Baronti grande sostenitore del Canonico Stefano Antoni al quale ha fatto da chierichetto in giovane età. ( Don Remo Baronti sacerdote e scrittore nato negli U.S.A. nel 1909 da genitori di Lammari, autore di una trentina di volumi, era cordiale e pieno di iniziative. Era l’anima trainante della causa di beatificazione del canonico e mentre andava in macchina a celebrare la Messa dalle monache salesiane di San Pancrazio , ha avuto un malore e la forza di fermarsi ai bordi della strada dove un passante a dato l’allarme. Soccorso e trasportato all’ospedale moriva poco dopo, aveva 84 anni)

Come risulta dalle carte e le foto che pubblichiamo, in quegli anni, ci fu un grande fermento che attualmente si è rallentato ma sempre è viva la speranza e la certezza che nel futuro si possa concretizzare questo riconoscimento a questo grande e bravo uomo.








Purtroppo in data 30 novembre 2003 don Remo Baronti, parroco di San Cassiano di Moriano e vicepostulatore della causa, è deceduto a causa di un malore improvviso avvenuto in auto e trovato sul ciglio di una strada.

Era nato il 25 novembre del 1919.

A causa della dipartita di don Baronti l’arcivescovo ha nominato come vicepostulatore don Ilario Bartolomei, parroco di San Cassiano a Vico che proseguirà nell’opera portata avanti fino a qui. Al 2022 la pratica è in parcheggio con la speranza che un giorno possa essere portata a compimento.



A suo tempo abbiamo raccolto la testimonianza fattaci dal Angelina Antoni che ci ha raccontato come negli anni intorno al 1940, insieme a altre amiche, ogni tanto prendevano il treno per recarsi a Lucca a farsi confessare dal canonico e di non averlo trovato in casa. Quindi sconsolate e deluse si sono riavviate verso la stazione e mentre attraversavano le mura urbane incontrano il sacerdote, che dopo aver ascoltato la loro scontentezza di non averlo trovato in casa, le confessò proprio lì dietro un platano.

Si mette in evidenza il desiderio delle persone di incontrarlo e per quei tempi l’assoluta disponibilità del sacerdote.

Da “Toscana oggi” del 2 marzo 2003 da “Terra Lontana”

Iniziato il processo informativo sulla santita’

del canonico Stefano Antoni

Martedì 25 febbraio alle ore 20 si è aperto il processo informativo sulla figura del “Pretino di Ghivizzano” Canonico Stefano Antoni vissuto dal 1852 al 1944, nativo di Ghivizzano.

E’ singolare che la causa di beatificazione sia stata presentata da un numeroso gruppo di laici, molti dei quali testimoni diretti del suo carisma e non direttamente dalla Diocesi.

La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal vicario generale Primo Chicchi (non era presente l’arcivescovo perché influenzato) e concelebranti diversi presbiteri, nel salone dei nuovi locali parrocchiali del S.Cuore.

Tanta gente ha partecipato a questo avvenimento che si può definire storico per la nostra comunità. Alla celebrazione ha preso parte il Coro Parrocchiale “SS.Pietro e Paolo e molte persone giunte da tutta la diocesi. Ha aperto la liturgia Don Remo Baronti, che da anni si adopera per far conoscere la santità del canonico Antoni dicendo i motivi della celebrazione poi il postulatore avv. Simone De Miseri ha dato lettura del “libello Postulatorio” con il quale ha chiesto all’arcivescovo Tommasi di dare inizio al processo informativo. Il postulatore ha delineato la figura e l’opera del canonico Antoni e che la gente andava a lui come il “prete santo”. Il notaio diocesano avv. Giorgio Federico Bencini ha dato lettura dell’attuale iter dell’istruttoria del processo e Mons. Chicchi ha fatto notare come la figura del canonico sia ancora attuale per aiutarci a riscoprire il senso di Dio della santità.



INIZIATIVE DI PREGHIERA

PER SOSTENERE LA CAUSA DI

BEATIFICAZIONE DEL CANONICO ANTONI

*27 febbraio 1994 nel 50° anniversario della morte del can.Antoni nella chiesa si Sant’Alessandro in Lucca della quale fu curato per tanti anni. Si è svolta una Messa presieduta dall’arcivescovo Bruno Tommasi che ha concelebrato col nostro parroco Andrea Buchignani, mons. Giuseppe Andreozzi parroco di San Michele e San Paolino e don Remo Baronti parroco di San Cassiano di Moriano con la partecipazione del coro giovanile interparrocchiale

di San Michele e San Paolino. La chiesa era colma di fedeli giunti anche da Ghivizzano con la presenza del pronipote del canonico rag. Gabriele Antoni.

*1999 S. Messa celebrata dal vicario generale Mons Chicchi nella Chiesa della Rosa alla presenza di tutti isoci dell’associazione per la beatificazione e anche fedeli di Ghivizzano

*3 novembre 2002 nella Chiesa di San Cassiano di Moriano si è svolta la riunione dei soci e devoti che sotto la guida di Don Baronti, parroco appunto di San Cassiano, porta a conoscenza che l’arcivescovo Tommasi Bruno ha accettato di proporre alla Congregazione per la Causa dei Santi a Roma la richiesta e inoltre ha dato incarico al giovane sacerdote Renato Monacci di Lucca di affiancare e di curare l’iter necessario per la beatificazione.

*25 maggio 2003 incontro di preghiera nella Chiesa Parrocchiale SS.Pietro e Paolo in Ghivizzano castello; chiesa dove il canonico Antoni ebbe la chiamata divina di farsi prete.

La Messa fu concelebrata da Don Remo Baronti, Don Claudio Ticcioni e il nostro parroco don Giovanni Martinelli con la partecipazione del Coro Parrocchiale.

*27 giugno 2003 presso la Chiesa della SS. Trinità delle Suore Barbantine di Lucca dove il canonico visse gli ultimi anni della sua vita e vi morì il 27 febbraio 1944 per un male allo stomaco, lasciando varie testimonianze sulla sua vita e sulla sua santità.

*25 marzo 2004 S.Messa si è svolta nel clima raccolto e mistico nel Santuario della Visitazione con i canti litirgici delle suore di clausura per la causa di beatificazione.

*3 marzo 2004 il nuovo vice-postulatore don Ilario Bartolomei ha raccolto, nella sua magnifica chiesa di San Cassiano a Vico, diversi associati tra cui molti di Ghivizzano con il parroco don Giovanni Martinelli per una S.Messa molto raccolta e partecipata.


RESTI MORTALI TRASLATI IN SANT’ALESSANDRO

DEL CANONICO STEFANO ANTONI

Il 26 maggio 1966 la salma del can. Antoni Stefano è stata traslata dal Cimitero urbano di S.Anna alla Collegiata di Sant’Alessandro Maggiore, della quale il santo sacerdote era canonico.

Si è formato un corteo da Porta San Donato con la presenza dei pronipoti Gabriellino e Elda Antoni, una rappresentanza di Ghivizzano, paese natio del canonico, composta dal parroco Don Meschi e dai sig. Puccini Giuseppe, Poli Michele e Poli Pietro.

La salma, coperta da mozzetta e stola è stata deposta al centro della chiesa e alla presenza dell’arcivescovo Mons,Torrini e dell’Amministratore Apostolico Mons. Bartoletti e molti altri sacerdoti al termine della S.Messa è stata racchiusa in una cassa di noce sormontata da un Crocifisso, in attesa di maggiore esaltazione, se al Signore piacerà decretarla al suo “Servo buono e fedele”.

La tomba è collocata sotto l’organo a destra della porta centrale.

La sovrasta un busto di bronzo , pregevole opera della scultrice lucchese Rita Marsili. La cerimonia dello scoprimento e benedizione ebbe luogo il 20 novembre 1966 con l’intervento di Mons. Bartoletti, vescovo ausiliare della diocesi, alla presenza di numerosa folla di fedeli tra cui i pronipoti Gabriello ed Elda Antoni .

Nella pietra di marmo, sotto il busto, si leggono queste parole dettate da Mons. Lazzarini come sintesi della lunga e santa vita del sacerdote:

Dott. Stefano Antoni canonico della Collegiata di Sant’Alessandro nato a Ghivizzano il 29-XII-1852 con la parola gli scritti zelò la comunione quotidiana la prima comunione ai fanciulli in tenera età legando il suo nome ai provvidenziali decreti di S.S. Pio X oratore efficace ricondusse innumerevoli anime a Dio – Direttore illuminato non poche ne indirizzò nei sentieri della perfezione – povero donò generosamente ai poveri – in fama di santità volò in cielo il 27 febbraio 1944 - i beneficati gli ammiratori i devoti per consenso unanime delle autorità religiose e civili ne vollero traslata la salma in questo tempio ed eternata nel bronzo l’immagine paterna”.










Nelle ultime quattro foto: la chiesa di Sant'Alessandro in Lucca, interno della chiesa, lapide con busto del canonico e particolare del busto.





reliquia con parte dell'abito del canonico


Copertina del libretto della biografia del canonico redatto dalla parrocchia di Ghivizzano



                   Breve biografia del Can. Stefano Antoni apostolo dell’Eucarestia

Lasciate che i pargoli vengano a me”

Autore il sacerdote Remo Baronti

Il Canonico Stefano Antoni, dal popolo considerato “santo in vita” era nato a Ghivizzano il 28 dicembre 1852 e morto a Lucca il 27 febbraio 1944. I resti mortali riposano in Sant’Alessandro a Lucca ed era chiamato il “pretino di Ghivizzano”

Il 25 febbraio 2003 si è aperto il processo informativo per la causa di beatificazione.





























































































































































































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