Don Giuseppe.....un importante traguardo festeggiato insieme a noi !!!
La sera del 29 giugno 2016, la
comunità si è ritrovata come ogni anno per celebrare i Santi
patroni del nostro paese, i SS Pietro e Paolo. La presenza del coro
ha arricchito come sempre questa celebrazione che ha visto anche un
numero discreto di fedeli. Una coincidenza particolare ha fatto sì
che questa festa fosse “doppia” perchè coincideva proprio con il
quarantesimo anniversario dall'ordinazione sacerdotale del nostro
parroco Don Giuseppe. Proprio il giorno 29 don Giuseppe celebrò la
sua prima Messa nella Chiesa del suo paese. Quella di quest'anno è
stata una celebrazione arricchita da preghiere per lui e per la
nostra comunità. Poi alla fine la parrocchia ha voluto offrirgli un
regalo unito ad una pergamena incorniciata con stampato il pensiero
ed un ringraziamento da parte di una delle comunità che oggi è
chiamato a guidare. Al termine della S. Messa un bel banchetto di
dolci preparati da alcune volontarie, ha permesso di far assaggiare
al “festeggiato” per la prima volta le famose torte con i
“becchi”. Con molto piacere vogliamo pubblicare
il bel pensiero che lui stesso ha scritto sul suo profilo Facebook,
proprio il 28 giugno. Caro Don Giuseppe, la nostra comunità
coglie l'occasione per inviarti sinceri auguri per questa importante tappa della tua vita sacerdotale.
La redazione
“28
giugno. Anniversario della mia ordinazione. Ho provato a comporre
alcuni tra i tantissimi flash che conservo di questi quarant’anni.
Quel lontano 28 giugno 1976 mi riporta anzitutto alla mente e nel
cuore un’infinità di sogni che Dio mi ha dato per non
addormentarmi nella vita. Seguì la prima parrocchia a Lido di
Camaiore, con inevitabili incomprensioni e fatica di convivenza in
canonica, ma anche l'emozione di un sacerdozio inesperto e
affascinante. Giusto un anno e venne... il tempo fecondo di quella
straordinaria comunità che è stata la parrocchia di San Paolino e
dei SS. Michele, Paolino e Alessandro a Lucca. Giorni e anni
bellissimi. Sono potuto stare accanto a preti, uomini, donne,
famiglie, gruppi, associazioni che per diciannove anni mi hanno
addestrato con peripezie inimmaginabili. Una vera officina che ha
smontato le impostazioni da seminario; buoni meccanici che mi hanno
decuplicato velocità ed affidabilità.
Quel burlone di Dio mi ha portato in giro per il mondo a nome suo per i successivi dieci anni. Me ne sono tornato arricchito da migliaia di facce conosciute, persone straordinarie nel vivere Vangelo e Chiesa. E Dio a sorprendermi con la genialità della sua fantasia, immergendomi ovunque in Chiese così diverse da quelle di casa mia, eppure giovani e dinamiche.
Gli anni a Porcari sono stati sorprendenti per come si può vivere la missione anche all’ombra di un campanile. Al punto da sospingermi verso una nuova sfida: quella di non aspettare la gente in Chiesa, ma riconoscere la Chiesa tra la gente. C’è stato un prezzo da pagare: cambiare comunità. Lui gli addestramenti li fa così. Ma non toglie nulla se non perché ha già preparato molto più per chi gli si affida. Ed oggi, dopo quasi tre anni che tutto faccio fuorché quello che mi sarebbe piaciuto, non posso che ringraziare per quante persone nelle parrocchie che seguo, mi dimostrano un sacco di bene, pazientando con me quando è fin troppo evidente che ancora non ho capito come stare tra loro. "Grazie" semplicemente a tutti. Cominciando da quelli che l’amicizia la condividono da lassù. “Grazie” alla mia splendida famiglia, e anche a tutte le splendide famiglie che in questi anni mi hanno fatto i regali più emozionanti, chiedendomi di benedire le loro nozze o battezzare i loro figli.
Oggi è iniziato il mio quarantunesimo anno. Per rafforzare “il primo amore” stamani mi sono corazzato assieme a Maria e a suo Figlio, con una Messa in una cappellina tra boschi di querce e faggi sulle mie montagne. Grazie a tutti!!”
Quel burlone di Dio mi ha portato in giro per il mondo a nome suo per i successivi dieci anni. Me ne sono tornato arricchito da migliaia di facce conosciute, persone straordinarie nel vivere Vangelo e Chiesa. E Dio a sorprendermi con la genialità della sua fantasia, immergendomi ovunque in Chiese così diverse da quelle di casa mia, eppure giovani e dinamiche.
Gli anni a Porcari sono stati sorprendenti per come si può vivere la missione anche all’ombra di un campanile. Al punto da sospingermi verso una nuova sfida: quella di non aspettare la gente in Chiesa, ma riconoscere la Chiesa tra la gente. C’è stato un prezzo da pagare: cambiare comunità. Lui gli addestramenti li fa così. Ma non toglie nulla se non perché ha già preparato molto più per chi gli si affida. Ed oggi, dopo quasi tre anni che tutto faccio fuorché quello che mi sarebbe piaciuto, non posso che ringraziare per quante persone nelle parrocchie che seguo, mi dimostrano un sacco di bene, pazientando con me quando è fin troppo evidente che ancora non ho capito come stare tra loro. "Grazie" semplicemente a tutti. Cominciando da quelli che l’amicizia la condividono da lassù. “Grazie” alla mia splendida famiglia, e anche a tutte le splendide famiglie che in questi anni mi hanno fatto i regali più emozionanti, chiedendomi di benedire le loro nozze o battezzare i loro figli.
Oggi è iniziato il mio quarantunesimo anno. Per rafforzare “il primo amore” stamani mi sono corazzato assieme a Maria e a suo Figlio, con una Messa in una cappellina tra boschi di querce e faggi sulle mie montagne. Grazie a tutti!!”
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