CAVALIERE LUIGI PACINI E LA SUA FAMIGLIA
CAVALIERE LUIGI PACINI E LA SUA FAMIGLIA
La famiglia di Antonio Pacini si trasferì a Ghivizzano , da Lunata, e venne ad abitare in una casa di sua proprietà con annessi terreni. Si ha traccia in data 6-12-1833 di una richiesta fatta al gonfaloniere di Coreglia per la conservazione di un muro costruito davanti ai propri beni sul Segone e di una concessione di apertura di un osteria e cantina sempre al ponte del Segone. Nel 1836, pur continuando nella gestione dell’osteria, fece domanda per aprire un esercizio di macellazione e rivendita con sede in “Cima di Costa”, nella casa di Bartolomeo Francesconi. Aveva come dipendente Benedetto Lucchesi e come consocio Frediano di Pietro Marinai.
Ad aprire la strada dell’emigrazione verso il nuovo continente fu un nipote, omonimo Antonio, che a 14 anni affrontò l’oceano su una nave tedesca a vela per Barbados, isola delle Piccole Antille, dove poi raggiunse la Colombia.
Si iniziò con le famose statuine di gesso per poi negoziare i cappelli detti di “Panama” e l’importazione dall’Italia di tessuti, cappelli di feltro, ombrelli, olio e vino di Lucca per poi fondare con altri soci richiamati da Ghivizzano la ditta “Pacini & Puccini”.
Risulta che nel 1915 dipendevano dalla ditta, nei vari negozi, 12 indigeni e oltre 40 mandriani per l’allevamento di 4000 capi di bestiame. E proprio questo settore era affidato a Luigi nato nel 1873 da Costantino e sesto di sette fratelli.
Insomma un gran successo che fece conoscere in Colombia le merci italiane come: le mortadelle, il vino, il vermouth, l’olio, i cappelli dell’antica ditta “Borsalino” di Alessandria, i tessuti di cotone e lana, le cravatte, le bretelle, le maglierie per arrivare ai marmi di Carrara, alle gomme Pirelli, a prodotti farmaceutici e alle automobili F.I.A.T.
Da “L’angelo della famiglia” Bollettino di Ghivizzano del giugno 1934
Anniversario di morte di Luigi Pacini
Per la morte del nostro compaesano Luigi Pacini, il giorno 29 maggio 1934, a cura della vedova sig.ra Edvige Verzani, ha avuto luogo nella parrocchia una esposizione solenne di Gesù in Sacramento. Durante l’esposizione sono state celebrate molte messe piane e alle 10 quella solenne di Requiem.
Alla mesta cerimonia prendevano parte, oltre il popolo, la Scuola Comunale e l’Asilo Infantile, diretto dalle Suore.
Con gentile sentimento di carità, la Vedova faceva una copiosa distribuzione di pane ai poveri della Parrocchia.
Da un articolo del Agosto 1959
Dopo mesi di gravi sofferenze la mattina del 16 agosto 1959 cessava di vivere Edvige Verzani vedova Pacini. Aveva anni 76.
Facoltosa e generosa di cuore, aveva seminato la sua vita di numerose opere di bene a favore di enti pii, della Chiesa e di tante famiglie bisognose, che ne piangono la dipartita.
*Verzani Edvige in Pacini di Sabino e Grisanti Giuseppina
nata a Loppia 30-10-1882 e morta a Ghivizzano il 16 -8-1959.
*Si ricorda che in memoria e suffragio della Sig. Edvige , nel giorno della morte, si dicevano tre messe e a quella delle 11 partecipavano anche i ragazzi delle scuole.
Da un articolo del agosto 1964
...anche quest’anno la Villa Pacini è riaperta per le ferie estive di un gruppo di 15 ragazzi degli Artigianelli di Lucca.
La villa infatti fu donata all’Istituto degli Artigianelli di Lucca dalla compianta signora Edvige Verzani in Pacini ma ancora non abbia trovato il massimo utilizzo.
Villa Pacini con panorama di Ghivizzano Castello del 1924
La famiglia Pacini Luigi e Edvige Verzani (nata a Loppia il 30-10-1883) avevano un calesse con cocchiere Parducci Niccolo.
La famiglia Pacini ebbe a disposizione la prima macchina a Ghivizzano con autista e giardiniere della villa Pisani Consalvo(nato a Coreglia il 2-5-1902) che poi sposò Ida Raffaelli(nata a Molazzana il 8-6-1906) che era la cameriera mentre la cuoca era Poli Elide (nata a Bolognana 12-10-1883)
Lo sposalizio tra Consalvo e Ida avvenne a Ghivizzano il 4 febbraio 1928
La signora Edvige con la sua amica Pia Guidotti La sig.ra Edvige con Don Meschi
Rimasta vedova venne ad abitare con lei, nella villa a Ghivizzano, la maestra in pensione Pia Guidotti, sua grande amica, che ci ha lasciato un diario che racconta tutto quello che è successo nella villa nel periodo della guerra dato che i tedeschi l’avevano occupata per farci il comando di zona (diario pubblicato in altro articolo)
Tra le varie azione di benefattrice si ricorda:
* La pittura del soffitto, con relative decorazioni, della chiesa parrocchiale in castello, che era completamente bianco, ad opera del pittore Vincenzo Coccia di Roma nel 1928
* L’altare e la balaustra in marmo della cappella della Madonna Addolorata nella chiesa parrocchiale
* Vari interventi per la costruzione della chiesa del Sacro Cuore
Alla sua morte lascio la villa all’istituto degli Artigianelli di Lucca che lo usarono per alcuni anni come casa di vacanza per poi venderla nel 1974 al signor Giovannoni Andrea.
Ingresso della villa |
Interno del giardino |
on ricordo della signora Edvige Pacini
Giorgio Frediani ricorda la benevolenza verso la sua famiglia al punto che fu lei a scegliere il suo nome e che aveva dato ordine a Consalvo e Ida, suoi servi, di dare ogni giorno la merenda al ragazzo con pane burro e marmellata (prelibatezza per quei tempi)
Cappellina fam. Pacini |
Monumento |
Tomba Pia Guidotti |
Tomba Edvige Versani in Pacini |
Tomba Luigi Pacini |
Gruppo ghivizzanesi all'ingresso della villa |
Listino carni 1833 macelleria Cima Costa |
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