Mons. DAVID CAMILLI Vescovo di Fiesole
Parroco del tempo era don Battista Cheli che lo battezzò il 16 gennaio con compare Vincenzo di Luigi Puccini e comare Ester di Pietro Tomei di Ghivizzano.
Ricevette il sacramento della Cresima il 1 luglio del 1854.
Dall’archivio parrocchiale risulta che nel 1765 a Ghivizzano esistono quattro famiglie con il cognome Camilli e ad una di esse apparteneva certamente i bisavoli del futuro vescovo. Il padre Bartolomeo aveva dei fratelli tra cui Carmelo che fu padre di Domenico Camilli divenuto professore e quindi ispettore delle scuole pontificie a Roma (1845-1923). Un secondo Ferdinando, più giovane ebbe Fidalma che, passata a nozze con Pietro Lucchesi fu madre dei fratelli Lucchesi Vittorio , Umberto, Carmela, Lea e Iside.
Anno1869 in un questionario del parroco pro tempore di Ghivizzano, don Antonio Bianchi (1869-85), risulta, insieme a 4 chierici compaesani, studente nel seminario di Lucca. Nello stesso anno il fratello maggiore Niccolao risulta già sacerdote e reggerà la parrocchia di Sesto di Moriano.
Anno 1870, il 17 dicembre fu ordinato sacerdote da Mons. Arrigoni Arcivescovo di Lucca
Dal 1870 al 1880 resse prima la parrocchia di Vico Pancellorum e poi quella di Sant’Alessio vicino Lucca
1878 il 18 novembre a Firenze consegui la laurea in sacra teologia
1880 il 10 agosto fu nominato vicario generale di Mons Giannotti vescovo di Modigliana (Forlì)
1889 l’11 febbraio elevato alla carica di vescovo e destinato alla sede di Pontremoli
1893 il 16 gennaio, nominato da Leone XIII, vescovo di Fiesole.
1909 il 22 gennaio morì di broncopolmonite ed ebbe solenni onoranze funebri nel duomo di Fiesole il 13 febbraio
1911 il 29 giugno il popolo di Ghivizzano riconoscente inaugura la lapide, murata sul palazzo da lui donato al paese natale.
Il canonico Dioniso Brunori nel suo libro “Il seminario di Fiesole” lo ricorda come un infaticabile pastore e di ardente operosità in ogni campo. Per suo interessamento appassionato, per il suo esempio la diocesi di Fiesole dette alla Chiesa il contributo di ben quattro vescovi, tra i quali Mons. Torrini , rimasto tra noi, quale arcivescovo di Lucca per 44 anni. Grande cura la donò al seminario e per sottolineare la dignità degli studi, stabilì per l’inizio dell’anno scolastico una cerimonia con una prolusione tenuta da uno dei professori delle materie teologiche, seguita dalla premiazione degli alunni meritevoli e da un saggio di recitazione, e per far tali manifestazioni dotò il seminario di una decorosa “aula magna”. Volle particolarmente praticato il canto gregoriano e formò una “schola cantorum” che dette saggi validissimi lodati dall’insigne maestro Lorenzo Perosi, amico del vescovo. La sua sete di beneficenza non si esaurì nelle provvidenze del seminario , ma guardò anche ai bisogni e alle miserie del popolo di Dio. Tanto a Pontremoli che a Fiesole ha lasciato due orfanatrofi, la cui fondazione è legata al suo nome.
Fece dono al paese di Ghivizzano del palazzo che appartenne alla nobile famiglia dei Ghivizzani e alla chiesa parrocchiale fece più d’un dono per la solennità delle funzioni: un tappeto per coprire il presbiterio dai piani dei gradini dell’altare alla balaustra , preziosi parati per la messa in “terzo”.
L’amore per la propria terra è testimoniato anche nelle conservate amicizie e relazioni mantenute con i paesani, e nelle accoglienze rese ai compaesani andati a trovarlo a Pontremoli e a Fiesole.
“Le loro facce era sempre un soffio d’aria di paese respirata con entusiasmo”. Si interessava di tutti e di tutto e in particolare della vita religiosa. Spesso rammentando Ghivizzano aggiungeva in tono scherzoso “dalle belle finestre”.
Il cugino prof. Domenico Camilli nel discorso durante l’inaugurazione della lapide disse: “Ed ora volgendo lo sguardo a questo ampio fabbricato e a questa lapide che oggi abbiamo scoperto a titolo di imperitura riconoscenza concludendo, con voto ardente, che l’opera sua a beneficio di Ghivizzano trovi largo ed efficace concorso nei suoi compaesani affinché sia messa in grado di produrre quei frutti lieti e abbondanti nell’educazione religiosa e civile del popolo.” (29 giugno 1911)
13 febbraio 1989 nell’occasione dell’80° anniversario della morte celebrata una messa in suffragio del Mons. David Camilli da don Claudio Ticcioni e don Fabio Giannecchini.
Si è ricordato la vita del nostro amato concittadino e il prof. Aldo Pellegrini, ed alcuni paesani, hanno provveduto al finanziamento per la pulizia del monumento e della lapide a lato del palazzo dell’asilo.
Notizie sulla morte del Vescovo David Camilli
….fu Vescovo di Fiesole dal 1893 al 1909. Trascriviamo la notizia della morte come si legge nell’opera “Il seminario di Fiesole” del canonico Don Bruno del 1925 (edizione tipografica Rigacci) a pag. 227: “Colpito da fiero attacco bronco polmonare il 22 gennaio 1909, fece una morte piissima il 13 febbraio successivo alle ore 15 all’età di 62 anni
Alla veneranda salma furono rese onoranze imponenti con manifestazioni di sincero rimpianto e di commossa reverenza”.
Naturalmente oggi qualunque polmonite non fa più paura grazie agli antibiotici, allora, per piegare la forte fibra ci vollero ben ventidue giorni. Aveva 62 anni.
Le spoglie mortali di Mons. Camilli, collocate provvisoriamente nel cimitero comunale, furono poi, con i legali permessi, sepolte nel Duomo di Fiesole ( il 30 aprile 1930 ) ed esattamente nella cappella dei canonici, segnate da un busto, proprio come un busto tramanda la sua memoria nel nostro paese.
Mons. David Camilli nel 1893 |
Stemma del Vescovo di Fiesole Mons. David Camilli “Iustitia et Pax” ù |
Copertina del libro di Giuseppe Raspini del 1991 |
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