La canapa è una pianta che ha molte proprietà e utilizzi tra i quali la produzione di tessuti, carta, farine, olio e nella cosmesi e altro.
Molti anni fa anche da noi si coltivava, seminandola in primavera e raccogliendola nel mese di luglio/agosto. La pianta poteva raggiungere i due metri e faceva dei bei fiorellini gialli che poi si trasformano in semi.
Venivano svelti e ammanniti in fasci di quindici centimetri di diametro. Le manne raggruppate venivano messe a macerare in buche profonde nell’acqua del Serchio per quindici giorni, pressate da grossi sassi perché non venissero a galla.
Tolti, dopo il tempo dovuto, venivano battuti e di nuovo messi nell’acqua corrente per essere ripuliti.
Venivano poi messi ad asciugare per essere poi portati nell’aia per essere battuti con un mazzuolo che consentiva di separare la corteccia dal canapugliolo (che poi serviva per accendere la stufa).
La corteccia fatta passare verso apposite tavolette diventava stoppa, attraverso la gramolatura, che poi veniva filata dalle esperte nonne con la rocca e dava origine a grossi gomitoli che venivano tessuti sul telaio di casa. I telai erano grandi e spesso venivano posti in cantina, ma in alcuni casi erano situati in cucina e divenivano parte integrante dell'arredamento domestico. La canapa tessuta dava origine a lenzuoli, canovacci, asciugamani che poi venivano arricchiti con trine e ricami dalle mani esperte delle donne.
Per le future semine i contadini mettevano da parte un po' di semi.
I semi di canapa erano utili anche per i cacciatori che ci alimentavano gli uccelli da richiamo che a loro dire davano maggior vigore nel cantare.
La semina si faceva in primavera disponendo le piante a 15/20 cm l’una dall’altra e la raccolta avveniva alla fine di agosto. Ecco alcune immagini di attrezzi che venivano usati
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I FUSI |
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La
gramola per la lavorazione della canapa
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foglie di canapa |
La coltivazione della
canapa a Ghivizzano
Siamo negli anni dalla metà
800 e si coltiva fino agli inizi del 900 e veniva usata per uso
tessile: lenzuoli, sacchi, corde, tappeti.
Raggiungeva,
dopo tre mesi dalla semina, l’altezza di 5 metri ed era molto
ecologica e naturale.
Per
estrarre le fibre destinate ai tessuti occorreva:
-la
macerazione, per il
rilascio delle fibre e veniva appozzata nell’acqua,nel nostro caso
nelle acque del Serchio.
-la
stigliature
per la separazione delle fibre tessili di fusti, dopo la macerazione
-La
fibra estratta veniva poi essiccata,
pettinata e infine filata
Il
tessuto che si derivava era naturale, al 100%
biodegradabile,ecologico e riciclabile considerato un tessuto fresco,
trasparente e resistente oggi usato in vari modi: come alimento, come
carta riciclabile. bio-carburatore e ottimo per contenere e
preservare oggetti di valore in sacchetti di canapa.
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Coltivazione della Canapa |
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