I campanari - video

La tradizione delle campane suonate a mano sta piano piano scomparendo nei paesi italiani e questo stava accadendo anche a Ghivizzano. Fu deciso infatti di elettrificare le campane per non far mancare i festosi rintocchi durante le importanti ricorrenze religiose. Dai primi anni novanta, grazie ad un gruppo di ragazzi che hanno la passione per questa attività, questa tradizione è tornata e per le grandi ricorrenze non fanno mancare al paese il suono festoso delle campane. Non solo, ma riescono a tenere sotto controllo la “salute” delle nostre campane che necessitano di quando in quando di lavori di manutenzione.
La tradizione delle campane a Ghivizzano risale a secoli addietro. Le campane ad oggi presenti sul campanile hanno visto molte persone salire lungo lo scaleo: la campana più “giovane” è la campana grande, datata 1896, mentre la campana piccola fu costruita nel 1839 e la più “anziana” è la quella cosiddetta “mezzana” che risale addirittura al 1818 (quest'anno festeggia i suoi 200 anni!). 
Le melodie che sentiamo sui nostri campanili sono quella tipica toscana a tre tocchi, quella a quattro tocchi (con la campana piccola che suona due volte, un tocco dopo la media e uno dopo la grande) e poi c’è la famosa Toccheggiata, con i batacchi delle campane suonate a mano. Vi proponiamo i video:

Il suono delle campane

La scampanata

Ricordiamo questo gruppo di ragazzi: all’inizio furono Claudio Puccini, Emiliano Limetti e il nostro sindaco Valerio Amadei, Alessandro Lenzi, Marco Cecchini e Luca Franceschini a cui poi si sono uniti Diego Dilorenzo, Albano Visani e Nicola Franceschini. Oggi alcuni hanno dovuto lasciare, ma Claudio, Alessandro, Luca, Diego Albano e Nicola (nella foto) continuano egregiamente la tradizione. Si è sparsa la voce della loro bravura e molte volte vengono chiamati a suonare anche su altri campanili, non solo della zona.


Molte storie si possono imparare grazie a loro sulle nostre campane; per esempio, se vi capiterà di andare sul campanile, vi accorgerete che la campana grande è stata “tagliata” nella parte inferiore perché si diceva che il suono fosse troppo “cupo” per cui fu ritoccata, mentre si nota che le altre due sono nella loro veste originale.
Ogni campanaro ha poi la “sua” campana, con la quale si trova più a suo agio e c’è da dire che occorre anche una certa prestanza fisica: si pensi che la campana piccola pesa 600 kg, la mezzana 900 kg e la grande ben 1200 kg! 
Anche la distribuzione delle campane in origine era diversa; erano disposte in fila: piccola, mezzana e grande e poi, per motivi di bilanciamento dei pesi e stabilità del campanile, la grande fu posizionata nel mezzo alla piccola e alla mezzana.
Ai nostri campanari va il nostro ringraziamento con l’augurio che possano continuare per molti anni e nel tempo riuscire a coinvolgere altri ragazzi ad imparare quest'arte.

Infine, vi proponiamo la vista di cui si gode dalla vetta del campanile:



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