Antico Gioco al Castello

                  ANTICO GIOCO NEL CASTELLO


   Nella stagione primaverile ma specialmente durante l’estate, il gioco della “Palla a mano o caccia” (comunemente chiamato “Palletta”) era il principale divertimento del castello. Il campo da gioco, un area rettangolare, andava dal bar di DeMonge fino al chiassetto di Mosè. Sei i giocatori tre da un lato e tre dall’altro. Una palletta tipo quella da tennis, ma più elastica e leggera era l’oggetto con il quale gareggiare. Si iniziava battendo e i tre dall’altro lato dovevano rispondere rimandando la palla verso i battitori e così via. Il giocatore di battuta che sorpassava la scala di Becca (Rebecca Lucchesi) guadagnava 5 punti. Chi scaraventava la palla addosso all’avversario guadagnava 2 punti e il punteggio finale era a 50 punti.    Naturalmente i giocatori si davano il cambio.    Queste regole le ricordava Umberto Lucchesi dei Mancini, ottimo giocatore, che ci ricorda il forte Vittorio suo fratello, il tecnico Alberto Togneri, Ottavio Cardosi, Pietro Lucchesi, Lorenzo Antoni (cipolla), Giuseppe Biagioni, Dante Bonelli, Pietro Giannecchini e a quel tempo i più giovani Ermenegildo Antoni, Bellandi Aldo, Quarratesi Francesco ed altri ancora.

   Così la domenica e nei pomeriggi estivi la partita a palletta era il gioco appassionante e divertente  che attirava tanti spettatori assiepati sulla scala di Becca e Tona o sullo Scaleo e tifavano per una squadra o per l’altra.


Foto d’epoca di Tarquinio Rossi, mentre si gioca con gli spettatori che assistono





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