L'EMIGRAZIONE STAGIONALE IN CORSICA E DEI FIGURINAI NEI PAESI D'EUROPA

 

Dallo stato delle anime dell’archivio parrocchiale di Ghivizzano si trovano diverse annotazioni di emigrazioni periodiche verso la Corsica (al tempo possedimento genovese) nel periodo pasquale per rinsanguare il magro bilancio della famiglia uscita dagli stenti della brutta stagione invernale (lavori agricoli e taglio dei boschi)

Nell’archivio parrocchiale al raccoglitore n° 40 “Contratti e testamenti antichi” si trova quello di un certo Bartolomeo Raffaelli nel 1790 che lascia una selva ai figli comprata con i sudori dei denari guadagnati in Corsica.

Da una statistica su documenti del comune di Coreglia alla data 31 dicembre 1871 risultano emigrati da Coreglia 51, da Gromignana 22, da Lucignana 37, da Tereglio 47, da Ghivizzano 30 come figurinai nei paesi europei.



Da una lettera di accompagnamento del presidente di sezione di Ghivizzano A. Antoni datata 18 agosto 1839 si legge: “Questi sezionisti reclamano contro di me dicendo che non faccio il mio dovere, io ne sono stufo perché dagli ignoranti si riceve solo ingratitudine” e poi: “….molti per scarsità di terreni sono costretti ogni anno ad andare in Corsica a procurarsi il necessario visto quando potrebbero lavorare al fiume e acquistare terreni sufficienti….”



Questa emigrazione stagionale verso la Corsica vide molti paesani recarsi nell’isola nell’occasione delle grandi attività agricole in particolare nel Sartenais ( nel sud-ovest della Corsica)

Si ricorda i carbonai e i taglialegna lucchesi a cui erano assegnati lavori gravosi nella foresta di Vizzavona (nella provincia dell’alta Corsica) 


Carbonai e taglialegna


Emigranti dal porto di Genova per la Corsica



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