Bellandi Elso...... un uomo...una storia!

Bellandi Elso

   Elso nasce ad Altopascio il 21-2-1921 da Bruno e Maria Nesi primogenito di sei figli in una famiglia di contadini .    Per  poter aiutare la madre, che aveva avuto due gemelli, nel lavoro nei campi, deve lasciare gli studi, a cui teneva molto.     Nel 1936 il padre Bruno trova lavoro presso lo stabilimento S.M.I. di Fornaci di Barga e il 10-3-1938 la famiglia si trasferisce a Ghivizzano continuando a svolgere il lavoro di contadini, a mezzadria, sui terreni del Sig. Pellegrini Giulio.

   Durante il pranzo di Natale 1939 Elso comunica ai genitori di non voler più fare il contadino e alla loro richiesta di cosa avrebbe fatto  comunica di andare a lavorare alla S.M.I., poi fare il militare e per il futuro vedremo.   Si è fidanzato con la Poli Eny nel 1940 e si è sposato il 9-9-1945 ha avuto due figli (Luciana e Rolamdo) e oggi ha 3 nipoti e 5 pronipoti.     Parte militare il 7-1-1941 destinazione Borgo San Dalmazo (Cuneo), al controllo del confine con la Francia, come artigliere  e nel ruolo di caporale maggiore svolge vari incarichi.( capo cucina di 480 militari, capo ad una polveriera e infine nell’ufficio del comandante) .  L’ 8 settembre 43 Badoglio dichiara l’armistizio alle forze alleate e viene la disfatta: chi sta con gli americani torna a casa, chi va coi partigiani e chi con i tedeschi. Nella massima confusione ed essendo al comando di 60 militari di guardia alla polveriera di Boves, chiede ordini al comandante che gli risponde che in caserma non c’era più nessuno e che lui aveva la valigia pronta e sarebbe andato a casa. A tale risposta Elso  gli augurò “buon viaggio” e  sciolse le righe. A piedi si recò alla stazione di Cuneo Gesso per prendere il treno per Genova e rientrare a casa. A Genova chiese quando ci sarebbe stato un treno per Lucca e gli fu  risposto al mattino del giorno seguente alle 4,44 al binario 5: Così l’11 settembre 1943 arrivò a Lucca e alle 7,40 suonava il campanello di casa sua.   Va a lavorare presso la ditta Giannini di Piano di Coreglia e nell’aprile 44 viene occupata dai tedeschi. Nell’ottobre del 44 viene rastrellato dai tedeschi insieme ad altre decine di uomini, tra i quali il padre Bruno e il fratello Aldo,  e portati alla scuola di Bagni di Lucca dove per un errore tecnico vengono rilasciati e possono ritornare alla proprie famiglie.  Alla fine di ottobre  arrivano le prime cannonate americane che colpiscono vari automezzi e uccidono, in piazza IV Novembre, quattro soldati   costringendo i tedeschi alla ritirata immediata verso la Garfagnana.  Nel 1946 si è ammalato  e la febbre  lo ha perseguitato dal febbraio 1946 all’aprile 1947.   Ricorda ancora, con gli occhi lucidi di commozione,  quando nell’aprile 47, se pur con la febbre va al funerale del nonno ad Altopascio, dorme di nonni della mamma e al giorno seguente con sorpresa la febbre da 38 e mezzo  passò a 37,2 e su consiglio dello zio Silvio andò a farsi visitare dal professor Sestini di Montecatini  che gli diagnosticò  che per la guarigione sarebbero occorsi almeno due anni.  Elso allora, gridando,  confidò al professore di non saper come fare dato che aspettava un figlio e non aveva una lira. Ripreso il viaggio di ritorno, verso la casa dei nonni, pedalava e piangeva ma giunto nei pressi di un asilo, gestito dalle suore in località Chiesina Uzzanese,  avvertì una voce che gli disse: “Perche’ piangi!!!..ma non c’è Don Bosco!!! (in quell’asilo c’era una piccola chiesina dedicata a Don Bosco)   Busso alla porta e la suora lo accolse e piangendo gli raccontò la situazione e l’accaduto e dopo una breve sosta  e parole di incoraggiamento gli regalarono una immaginetta di Don Bosco con sul retro la novena.(recita di preghiere per nove giorni)   Rientrato a casa insieme alla moglie iniziò a  fare, ogni giorno alle 15 del pomeriggio, questa preghiera e al nono giorno la febbre sparì come d’incanto.

   Dopo questo racconto Elso mi dice: “a chi orecchie intenda.. e per questo mi ritengo un miracolato”.   Ricorda che in un viaggio in bicicletta, a causa di una sua dimenticanza dovette passare presso un macellaio ad Altopascio e qui una signora, che lo procedeva, chiese del lardo e fece scattare in lui  l’idea di commerciare proprio quel prodotto.   Migliorato riprende a comprare  e vendere frutta sciroppata e sigarette americane e desiderando migliorare decide di incrementare la clientela, e così fece.  Con il padre Bruno, sempre rigorosamente in bicicletta, iniziò a commerciare il lardo e altri prodotti che si trovavano, per poi passare prima ad un “sidecar”,  poi nel 1948 ad un furgoncino “Balilla”( con telaio di legno).   Fu costruito nel 1948 un magazzino nei pressi della stazione ferroviaria e la ditta si chiamava “Bellandi Elso ingrosso salumi” passando ad un furgone Lancia Ardea nel 1950. Fino al 1963 da solo, poi arrivarono due operai e un impiegato.  Elso commosso e contento per la sua bella famiglia e per i suoi due stupendi genitori non aveva vinto solo una battaglia..,ma  aveva vinto la guerra.   Nel 1972 arriva la collaborazione del Figlio Rolando e la costruzione di un nuovo magazzino in via Risorgimento che porta oggi ad una importante attività commerciale sotto il nome di “Antica Norcineria”.   Nella vita sociale è stato Presidente dell’Unione sportiva Ghivizzano per ben 49 anni, della Misericordia, del bar del Circolo Unione e Progresso e presidente del comitato del Teatro oltre a far parte della commissione economica della parrocchia  contribuendo  a risolvere le varie iniziative che si presentavano (importante il restauro della chiesa della Madonna della Neve in memoria della moglie Poli Eny).



Da un articolo del 2009


   La sera del 9 ottobre 2009 nei locali del Centro parrocchiale cena della Corale dei collaboratori del G.R.P. offerta da Elso Bellandi che ha voluto così ringraziare per i servizi svolti in tanti anni.

   Anche lui negli anni  1939-40 ha fatto parte del coro sotto la guida del maestro Benigno Martinelli. 

   Il signor Elso è un grande collaboratore della parrocchia, sempre pronto ad intervenire per ogni necessità oltre che ha essere il “Presidentissimo” dell’ U.S.Ghivizzano fin dal 1963.  Nell’occasione la corale e il G.R.P. gli hanno donato una targa ricordo proprio per il suo attaccamento costante al paese.

Elso è deceduto il 18 dicembre 2020 e il funerale, alla presenza di un folto pubblico, si è celebrato il 21 dicembre nella chiesa del Sacro Cuore




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