Don Amedeo Tofani....parroco di Ghivizzano

Una pagina di storia della nostra Parrocchia, Don Amedeo Tofani. Riportiamo qui alcuni documenti ritrovati negli archivi parrocchiali.


INGRESSO DEL REVERENDO DON AMEDEO TOFANI  

NELLA PARROCCHIA DI GHIVIZZANO


                                      3 settembre 1898


La sera del 3 settembre 1898, il Reverendo Don Amedo Tofani di Benabbio (Comune di Bagni di Lucca)  fece l’ingresso in parrocchia.

Fu ricevuto in fondo di via di Piano dall’economo provvisorio  Prof. Dott. Don Pietro Antoni e dal Cappellano Don Antonio Puccini, ambedue di Ghivizzano.

Erano andati ad incontrarlo al Borgo a Mozzano, il delegato frazionale Sig. Antoni Gabriele con Puccini Antonio di Davino, vetturino.

Essendo stato da pochi mesi inaugurato il tronco ferroviario Ponte a Moriano-Borgo a Mozzano, il viaggio da Lucca al Borgo fu effettuato in ferrovia, il restante in vettura privata.

All’arrivo molta gente e qualche evviva e battimani all’indirizzo del novello Pastore.

Alla mattina ingresso solenne in Chiesa, Messa parrocchiale e relativo discorso programmatico.

Il nuovo parroco - di 24 anni - era stato prima Economo Spirituale a San Rocco in Turrite.

Governava la chiesa lucchese Monsignor Nicolao Ghilardi.



Don Tofani con un gruppo di ragazzi sotto il campanile



Don Tofani con un gruppo di donne di Ghivizzano


Don Tofani col fucile in spalla con Daliso e Camilli Simone



DISCORSO DEL CAPO DEL PAESE  RIVOLTO A MONS. TOFANI PRIMA DEL SUO TRASFERIMENTO

Fra i doveri più cari e simpatici da compiersi nella vita vi è quello di ringraziare. E allora permetta Reverendo Monsignore che io, quale capo del paese, a nome di tutti i parrocchiani le porga i più cordiali e doverosi ringraziamenti per tutto il bene, sia spirituale che materiale, fattoci in 48 anni del suo fecondo apostolato in mezzo a noi, che ormai ci ripromettevamo di averlo ancora per molti anni nostro parroco amatissimo e quasi ci lusingavamo che solo la morte avrebbe potuto separarci.

Il Signore ha disposto diversamente e a noi non resta che piegare il capo e ripetere: “fiat voluntas tua!”

Ma intanto come prova tangibile del nostro affetto e della nostra riconoscenza profonda, voglia accettare il dono modestissimo che le offriamo pregandola al tempo stesso di non volerci dimenticare nelle sue preghiere specialmente quando celebra il Divino Sacrificio.

Formuliamo i voti più fervidi perché nell’alto ufficio a cui è stato chiamato dalla fiducia del nostro Arcivescovo sotto l’egida del Volto Santo possa continuare ancora a lungo a prestare la sua opera preziosa a vantaggio della nostra casa Arcidiocesi.



ULTIMO DISCORSO DI MONS. AMEDEO TOFANI PRIMA DI LASCIARE GHIVIZZANO


Amati parrocchiani,

sull’imbrunire del dì 2 settembre 1898 venivo in mezzo a voi perché il Superiore mi aveva designato a vostro parroco e dopo quasi mezzo secolo la medesima voce dell’angelo della Diocesi mi chiama vicino a sé.

Come ubbidii allora così debbo ubbidire adesso. Ho dovuto chinare la testa e tacere.

La mia promozione è stata del resto provvidenziale. Ormai ho raggiunto i 73 anni che vuol dire essere vecchi e incapaci a reggere una parrocchia come Ghivizzano che ha raggiunto una popolazione di 1400 abitanti.

Ghivizzano ha bisogno di un pastore robusto, giovane, intelligente e attivo e questo pastore è già pronto.

Se affermassi di lasciarvi volentieri perché vado a raggiungere un posto migliore vi direi una bugia.

Se vi dicessi che non provo vivissimo dispiacere non sarei sincero. Fra me e voi in 48 anni è stata sempre un’intera armonia, un affetto grande e un amore reciproco e la riunione presente ne è chiara prova. Vi siete riuniti per darmi un’ultima prova di questo amore nel graditissimo regalo, il calice che mi offrite.

Nell’accettare con animo riconoscente il cospicuo regalo che userò tutti i giorni nel sacrificio della S. Messa vi prometto che pregherò per tutti voi perché vi manteniate buoni cristiani.

E perché voi adesso venite quali rappresentanti del paese ed a nome del medesimo mi offrite il regalo, non potendo io far arrivare la parola di ringraziamento a tutti, do a voi questo doveroso obbligo, sicuro che l’accetterete ben volentieri.

SIATE PURE I PORTAVOCE DI UNA CALDA RACCOMANDAZIONE: Siate devoti sempre più della Santissima Vergine Addolorata, che io chiamerei la 

“CASTELLANA DI GHIVIZZANO”

Avrei da dirvi tante cose, ma la parola mi manca, un nodo mi serra la gola e mi impedisce di parlare.

Non posso lasciarvi senza una viva preghiera:

“Quando venite alla vostra chiesa e specialmente per LA FESTA DELLA VERGINE ADDOLORATA non dimenticate la mia povera persona.

Vi prometto che io vi ricorderò al nostro miracoloso Volto Santo.

Sotto questi auspici, vi benedico di cuore.

Paternamente

                                    Don Amedeo Tofani

Ghivizzano 26 maggio 1946


Canonico Monsignore Amedeo Tofani


Quando il 6 febbraio 1954, si diffuse la triste notizia che il Rev.mo Can. Mons. Amedeo Tofani era serenamente spirato in Benabbio suo paese nativo, tutti quelli che lo conoscevano e stimavano provarono un profondo dolore.

Infatti i suoi funerali furono davvero un affettuoso plebiscito di riconoscenza da parte di colleghi, parenti, amici beneficati e di tutto il popolo di Benabbio e di Ghivizzano.

Nacque il 15 febbraio 1874 da Francesco e Caterina Pistolozzi genitori di undici figli.

Sentendo viva la chiamata al sacerdozio, fu accolto a Lucca dallo zio Can. Giovacchino Tofani, presso il quale rimase per tutto il corso degli studi.

Il 21 settembre 1896 celebrò la sua prima Messa e fu cappellano prima a Balbano poi a San Pietro a Vico. Il 9 novembre 1897 fu nominato parroco di Motrone e il 2 settembre dell’anno successivo fu trasferito nella parrocchia di Ghivizzano dove rimase fino al 1 maggio 1946.

La sua mente eletta, il suo cuore buono si accaparrarono subito l’amore e la venerazione di quel popolo. Amore e venerazione in 48 anni non vennero mai meno, anzi crebbero sempre più.

La sua cultura varia, il suo buon senso ne fecero un padre tenero e comprensivo, un pastore solerte e tempestivo, un consigliere saggio e pratico.

La sua casa fu aperta sempre a tutti per ogni bisogno spirituale e temporale. Il suo carattere schietto e familiare lo rese a tutti carissimo e coi colleghi affettuoso come un fratello maggiore.

Restaurò e promosse con sempre infaticabile azione il Regno di Cristo nelle anime, specialmente zelando la devozione al Sacro Cuore e la Comunione frequente seguendo in questo i saggi consigli del Can. Stefano Antoni di Ghivizzano.

Fu devoto alla vergine addolorata e ne propagò la devozione. Eresse la Confraternita della Misericordia, l’Azione Cattolica, l’asilo infantile e procurò sempre frequenti corsi di predicazione per il bene delle anime.

Costruì la sede della Misericordia, la Cappella votiva alla Vergine Addolorata e fece decorare tutta la chiesa. Costruì pure la casa canonica, la sala parrocchiale e la bella chiesa del Sacro Cuore, dotandola di tutto il necessario. Per 15 anni ebbe dal Superiore il delicato incarico di Vicario Foraneo della Vicaria di Coreglia e per vari anni tenne pure l’interinato della Vicaria di Bagni di Lucca.

Per premiare la sua attività pastorale, l’Arcivescovo volle nominarlo, nel 1945, Canonico della Metropolitana e correttore della insigne chiesa del SS. Sacramento dei Bianchi.

La sua operosa esistenza terrena di amore e carità si è chiusa con un nuovo atto benefico, donando al Rifugio “Carlo del Prete” di Lucca, la sua ampia casa di Benabbio, per essere un efficace e salutare soggiorno estivo ai piccoli ricoverati.

A Ghivizzano ha vissuto con la sua sorella Clementina e la nipote Livia.

Era un ottimo e appassionato cacciatore.


AVE, ANIMA DULCISSIMA! VIVAS IN XRISTO!



 Detto popolare: “Dies irae, dies illa a Benabbio c’è una villa, e la fatta piano piano con i soldi di Ghivizzano!” (che alla morte donò al rifugio “Carlo del Prete”)


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   La sorella Clementina rimase con lui, qui a Ghivizzano, per 48 anni ed è morta il 6 aprile 1974 ,venti anni dopo la morte del fratello don Amedeo , all’età di 94 anni.

   Riposa nel cimitero di Benabbio accanto al fratello Amedeo.


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In un articolo del 1954 scritto da don Fabio Giannecchini  si riassumono le cose più importanti :

il  16 maggio 1886 fece a Lucca la sua  prima Comunione

 il 9 giugno 1889 vestì l’abito clericale

 il 20 dicembre 1891 ricevette la sacra Tonsura e i primi due  Ordini Minori

 il 22 dicembre 1893 gli altri due ordini minori

 il 21 settembre 1895 il Suddiaconato

 il 19 marzo 1896 il Diaconato

 il 19 settembre 1896 fu consacrato 

 sacerdote e celebrò la prima messa il 20 

 settembre nella chiesa di San Giovanni in Lucca

Eresse la Confraternita di Misericordia, inaugurazione del carro-lettiga, benedizione della bandiera e costruzione dei locali

Ricostruzione delle volterrane a rete metallica della chiesa parrocchiale, cadute per i terremoti del 28-10-1914 e settembre 1920.

Costruzione della cappella votiva alla Madonna Addolorata in suffragio dei caduti della grande guerra 15-18

Costruzione di due altari nella chiesa parrocchiale, della vasta sala parrocchiale alla Rocca, l’asilo infantile e relativo convento delle suore.

Acquisto del terreno della Rocca, dono del compaesano Antoni Ermenegildo e relativa costruzione della casa canonica.

Decorazione della chiesa parrocchiale, eseguita a cura della sig.a Edvige Pacini  in memoria del defunto marito Luigi e di un parato bianco in quarto, ricamato in seta, opera delle Figlie della Carità di Pisa.

Costruzione della chiesa del Sacro Cuore

Dotazione di tre statue di legno dono di Pacini Paolina, Mei Pia e Antonia e Alberto Puccini 

Acquisto di un armonium alla chiesa del Sacro Cuore dono di Puccini Teresa ed  Emilia oltre uno splendido ostensorio dono di Matelli Angela

Al momento di lasciare la parrocchia (1946) dono del grande crocifisso  sull’altare della chiesa parrocchiale.

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    Da un articolo del prof. Pellegrini riportiamo riassumendo:

...un giorno, al catechismo, uno di noi gli domando: “Ma i vulcani che cosa sono?”

A quella domanda il parroco si fece serio, penso un po’ e poi rispose: “I vulcani…?

Eh, i vulcani sono i camini dell’Inferno!”

   Riusciva a colpire sempre la fantasia dei ragazzi seppur non fosse un grande oratore.

   Dopo il Vespro domenicale invitava tutti i ragazzi in canonica dove la sorella Clementina faceva trovare una cesta  con delle buone focaccine con l’uva da lei preparate o caramelle e confetti lasciati dagli sposi.

   Una delle sue passioni era la caccia praticata prevalentemente di ottobre per il passo dei tordi.

   Preparava con cura munizioni, gabbie e il capanno e in questo periodo anticipava la messa quotidiana  di un’ora.

  Certamente i poveri uccellini finivano nel tegame e il professore ricorda che dodicenne fu proprio ad uno di questi pranzi che imparò come si mangiano gli uccelletti.

   La canonica era la casa di tutti  ad ogni bisogno tutti accorrevano dal parroco:un taglio, una ferita, un’infezione...aveva l’occorrente per il pronto soccorso ma era anche pronto a visitare gli ammalati per portare conforto spirituale e anche aiuti materiali.

   Era prodigo di consigli e pronto alla lettura e alla risposta a lettere che gli presentavano e se c’era una pendenza con l’autorità era lui l’interlocutore e non mancavano le procure da parte dei  paesani residenti all’estero.

   Tra i vari doni fatti dai parrocchiani alla sua partenza nel 1946 si ricorda una pergamena che diceva: “All’amato priore Mons. Amedeo Tofani i suoi figli diletti offrono con cuore qual segno d’affetto”


Da un articolo dell’Eco di Ghvizzano  del febbraio 1954     

   Dopo breve malattia, munito dei Conforti Religiosi, alla invidiabile età di anni 80, passava alla Patria Celeste, nel suo amato paese di Benabbio, che giustamente si gloria di avergli dato i natali, nelle prime ore del giorno 6 febbraio1954.

   Era nato a Benabbio il 14 febbraio del 1874 da Francesco e Caterina Pistolozzi.

   A dieci anni fu accolto a Lucca dallo zio Canonico Giovacchino Tofani dove rimase per tutto il tempo degli studi.

   Il 16 maggio1886 fece a Lucca la sua Prima Comunione e il 9 giugno 1889 vestì l’abito clericale. Il 20 dicembre 1991 riceve la sacra Tonsura e i primi due Ordini Minori, ed  il 22 dicembre 1893 gli altri due ordini minori.

   Il 21 settembre 1895 il Suddiaconato e il 19 marzo 1896 il Diaconato per poi essere consacrato sacerdote il 19 settembre 1896.

   Celebrò la prima messa  il 20 settembre nella chiesa di S.Giovanni in Lucca.

   Dopo essere passato da Balbano, SanPietro a Vico, San Rocco in Turrite il 3 settembre 1898 fu trasferito nella parrocchia di Ghvizzano dove rimase fino al 1 maggio 1946.

   Si dedicò completamente alla parrocchia e ai parrocchiani con passione ed amore e qui riportiamo alcune che tornano a suo onore e gloria:

*Erezione della Confraternita di Misericordia;

inaugurazione del carro-lettiga;benedizione della bandiera e costruzione dei locali della Misericordia.

*Ricostruzione delle volterrane a rete metallica nella Chiesa parrocchiale, cadute per i terremoti  del 28 ottobre 1914 e del 6-7 settembre 1920.

*Ampliamento della chiesa parrocchiale colla costruzione della Cappella alla Vergine Addolorata, in suffragio dei caduti della Grande Guerra 1915-18.

*costruzione di due altari  nella Chiesa Parrocchiale e Balaustra alla cappella della Madonna, quest’ultima dono dei Sig. Luigi e Edvige Pacini

*Erezione della vasta sala parrocchiale in Rocca.

*Fondazione, con il vescovo David Camilli, dell’Asilo Infantile “Immacolata Concezione e convento delle Suore.

*Acquisto del terreno della Rocca, dono del benemerito compaesano Antoni Ermenegildo e costruzione ex-nuovo della casa canonica.

*Decorazione della Chiesa parrocchiale, eseguita a cura della Sig.a Edvige Edvige Pacini, in memoria del marito defunto.

*Dotazione di un parato bianco in quarto, ricamato in seta, opera delle Figlie della Carità di Pisa.

*Costruzione di una nuova e bella Chiesa del Sacro Cuore in Ghivizzano basso e erezione di tre altari in marmo, donati dal Sig. Puccini David, Pacini Edvige, Puccini Alberto e Antonia.

*Dotazione di tre statue in legno, dono di Puccini Paolina, Mei Pia ed Antonia e Alberto Puccini.

*Acquisto di un grande Armonium alla Chiesa del Sacro Cuore per il decoro delle sacre funzioni, dono di Puccini Teresa ed Emilia.

*Donazione alla Chiesa del S. Cuore di uno splendido Ostensorio, dono di Matelli Angela.

   Fu per sua opera il passaggio della parrocchia da Rettoria a Prioria, data l’importanza sempre più grande del paese.

   Ebbe il delicato incarico di Vicario Foraneo della Vicaria di Coreglia che esercitò sempre con lode e zelo dal 15 novembre 1990 e per vari anni tenne l’interinato di Vicario Foraneo della Vicaria di Bagni di Luc Nel marzo 1945 Sua Ecc.za l’Arcivescovo di Lucca , Mons.Antonio Torrini, per premiare l’attività di parroco, volle conferirgli il titolo di Canonico della Metropolitana, e Correttore della Chiesa del SS. Crocifisso dei Bianchi in Lucca   



Santino funebre don Tofani


Tomba a Benabbio di

Don Amedeo Tofani e la sorella Clementina




Don Amedeo Tofani




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