Milite Ignoto di Ghivizzano
TOMBA DEL MILITE IGNOTO NEL CIMITERO DI GHIVIZZANO
Come saprete nel nostro cimitero, in Camparlese, c’è la tomba del “Milite Ignoto” che con il passare del tempo si è rovinata sia la parte orizzontale (in cemento tutto frastagliato) e quella verticale con il marmo tutto annerito.
Il Gruppo Ricreativo Parrocchiale ha preso l’iniziativa di risistemarla e come vedete nella foto (prima e dopo l’intervento) ora la tomba è stata rinnovata con marmi e ghiaino e dobbiamo ringraziare la ditta Dini Piero per i marmi offerti e Frediani Pietro e Orsi Massimo per la pulizia e la messa in opera.
Vogliamo aggiungere due parole sui fatti che nel 1944 ,ai primi del mese di ottobre , riportano al ritrovamento di un soldato trovato sepolto, in fretta e furia, sotto pochissima terra, “sul piano”, sopra le curve del Ponte a Rio, in un campo di patate ancora da raccogliere proprio a causa della guerra. A raccontarci questo triste avvenimento è il nostro compaesano Ugo Baldacci che al momento del fatto aveva 12 anni e che ricorda, con grande lucidità e commozione, di aver trovato lui stesso, il cadavere mal sepolto e in stato di decomposizione e di aver riconosciuto un giovane soldato biondo, poco più che ventenne, prigioniero dei tedeschi che avevano sistemato nella piazzola antistante le scale della “Misericordia” una cucina da campo su dei camion. Ugo ci dice che in quel periodo abitava proprio nell’ appartamento sopra la “ Misericordia “e di aver parlato molte volte con questo ragazzo che lavorava al servizio dei tedeschi e spesso gli offriva qualcosa da mangiare, oltre a chiedergli con insistenza, con un italiano stentato, notizie dove fosse Viareggio. Ugo ha sempre pensato che quel soldato prigioniero fosse uno slavo che nel momento caotico della ritirata dei tedeschi abbia tentato la fuga e per questo ucciso. Un’altra testimonianza viene da Dolores Pescatori che in quel tempo era sfollata nei pressi della “Buca delle fate”, e di aver avuto notizia del ritrovamento di un cadavere da un giovane del luogo. Ricorda che quel ragazzo arrivò trafelato e sconvolto dicendo che “sul piano” era stato trovato il cadavere di un giovane biondiccio di capelli con le mani belle e bianche e con gli scarponi. Dolores ci dice che si occupò del caso il parroco Don Tofani e che per alcuni anni ci fu messa una semplice croce di legno e sappiamo che fin quando l’età lo ha permesso ha sempre curato questa tomba.
Questa è la triste storia che molti giovani ,anche del nostro paese, a causa della guerra sono partiti per terre straniere senza fare ritorno, lasciando nel dolore e nel pianto genitori e amici, con l’augurio che certi fatti non succedano più.
Termino con le parole di una canzone di Bobby Dylan che dice:
.......quante volte un uomo dovrà litigar,
sapendo che è inutile odiar
e poi quante persone dovranno morire
perchè siano troppe a morir….
Risposta non c’è, ma forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà!!!
Dall’archivio parrocchiale di Ghivizzano il parroco Don Tofani riporta, in data 11 ottobre 1944 , di aver avuto notizia dal capo dei partigiani, del ritrovamento sul piano di Ghivizzano in prossimità della via Nazionale che conduce a Piano di Coreglia, il cadavere in parte sotterrato ed in parte ancora scoperto. Recatosi sul luogo, nel terreno di Cardosi Angelo, a valle alla strada, a circa 300 metri di lontananza dalla curva,fu trovato il cadavere in avanzato stato di putrefazione.
Fu dissotterrato dal becchino e frugato per rintracciare documenti, ma non ne aveva.
Aveva un paio di scarpe con gambali, una camicia a righe, color rosa con giubba con bottoni alle maniche. Non avendo trovato nessun segno di religione, fu deposto in una cassa di legno e portato al cimitero di Ghivizzano e interrato nel luogo non benedetto.
(notizie dall’archivio parrocchiale)
Ricerca fatta da Bellari Giuliano
Luogo dove stazionavano i Tedeschi |
Tombale dopo il restauro |
Tombale prima del restauro |
Luogo del ritrovo del cadavere a Ghivizzano |
Dicitura su tombale |
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